Monsignor Giancarlo Vecerrica con il sindaco Sandro Parcaroli
di Luca Patrassi (Foto di Fabio Falcioni)
Vigilia del pellegrinaggio a piedi Macerata Loreto e, come per ogni vigilia che si rispetti, anche per l’edizione numero 44, in programma nella notte tra sabato e domenica prossimi, il cui tema è «a Dio tutto è possibile», è andata in scena – questa mattina negli spazi della sala Castiglioni della biblioteca comunale – la conferenza stampa di presentazione. Come ha esposto nella presentazione Carlo Cammoranesi si torna in presenza dopo i due anni di stop per la pandemia, «pellegrinaggio a piedi, con grande gioia pur se in numero limitato, c’è grande attesa per riprendere il cammino».
Il Pellegrinaggio ha 44 anni di storia, non si è abbattuto alla prima edizione, percorsa da pochi audaci, non si è esaltato quando ha raggiunto le centomila presenze, non è stato spazzato via dalla pandemia, ma anzi si è rilanciato con un milione di visualizzazioni sulle varie piattaforme social.
Dice il presidente dell’associazione del Pellegrinaggio Macerata Loreto Ermanno Calzolaio: «Il pellegrinaggio è nato 44 anni fa con i ragazzi ed anche oggi sono loro i protagonisti. C’è stupore, possiamo riprendere il cammino, la pandemia ci ha fatto comprendere che nulla è scontato».
Ermanno Calzolaio
Ad evitare che magari qualcuno si possa chiedere, ma nessuno lo ha fatto, perchè a Macerata ci si può muovere al massimo in duemila e nella regione vicina si va in 120mila al concerto di Vasco Rossi, Calzolaio osserva: «la preparazione del pellegrinaggio è lunghissima, la decisione è stata presa a marzo quando ancora c’erano misure restrittive per il Covid pur se in allentamento, quindi abbiamo deciso il tetto dei partecipanti mantenendo il carattere universale del pellegrinaggio, ci saranno piccoli gruppi da tutta Italia e dall’estero. Poi non potevamo dire di no ad una ragazza di Catania che parte da sola e voleva essere presente, poi ci sarà la prima uscita pubblica da presidente della Cei del cardinale Matteo Maria Zuppi. Infine, non potevamo non fare riferimento al contesto della guerra, ci saranno quattro ucraine in fuga dalla guerra e la linguista Elena Mazzola, impegnata con Emmaus a Kharkiv. A Dio tutto è possibile non è uno slogan, lo dimostra anche un pellegrinaggio iniziato con 300 persone nel 1978 e che ora registra decine di migliaia di adesioni».
Docente di religione al Leopardi ai tempi della ideazione del Pellegrinaggio, monsignor Giancarlo Vecerrica è oggi il vescovo emerito di Fabriano e di Matelica: «Ieri c’è stata la benedizione della fiaccola, presente il Papa che mi ha chiesto il numero di telefono da comporre per quello che è un appuntamento fisso dall’anno della sua elezione, la telefonata prima della partenza del pellegrinaggio. È stato un incontro emozionante che testimonia l’amore del Papa per il pellegrinaggio che è entrato nel cuore di tutti ed è conosciuto nel mondo. Noi siamo mendicanti, la nostra è una realtà fragile ma aperta alla pienezza del mistero, dobbiamo aprirci al futuro e liberarci, come diceva don Milani, dalla mentalità cittadinborgheseintelleattualstudentesca».
Massimo Orselli
L’ingegner Massimo Orselli è il responsabile dell’organizzazione: «Mi chiedono quanto costi l’apparato che ruota attorno al pellegrinaggio risponde che costa il tempo e le energie di tantissimi volontari».
Messaggio finale affidato al sindaco Sandro Parcaroli: «Lo Sferisterio è uno spazio unico, di solito destinato alla musica, il Pellegrinaggio ne esalta i valori comunitari e di appartenenza. Il Pellegrinaggio Macerata Loreto, il primo al quale partecipo da sindaco, ci permette di aggiungere motivi ulteriori alla ripartenza. Sono contentissimo di essere presente a questo momento di preghiera che vive da 44 anni, grazie a don Giancarlo».
Notevole la copertura mediatica dell’evento: dirette tv in diverse regioni italiane, streaming in hd sul sito www.telepace.it mentre sul canale YouTube del pellegrinaggio Macerata Loreto è possibile seguire in streaming tutto il pellegrinaggio, anche il cammino notturno.
Macerata-Loreto, si parte dallo Sferisterio Cambia il percorso del pellegrinaggio
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Sono un sostenitore del pellegrinaggio e ho partecipato con entusiasmo a diverse edizioni come fedele e come addetto ai lavori con la Croce Rossa Italiana. Ciò premesso non posso esimermi dal fare le considerazioni che seguono relativamente alle novità dell’edizione di quest’anno.
Sarebbe bello sapere le motivazioni che hanno determinato il cambio di percorso del pellegrinaggio e conoscere chi ha deciso di tornare all’antico quando i pellegrini erano poche centinaia (e io tra loro) e il disagio per il quartiere Pace era minimo.
Oggi non sappiamo quanti saranno i partecipanti che tra le 22.00 e le 23.00 almeno chiuderanno ermeticamente il quartiere Pace dato che non credo sarà facile fermare quanti vorranno accodarsi pur non essendo in possesso del pass per partecipare.
Speriamo solo che Maria Santissima volga il suo sguardo benevolo sulla manifestazione e rimedi alla poca accortezza di qualcuno che ha voluto esagerare nell’assecondare gli organizzatori in una richiesta non certo assennata.
Faccio un esempio che mi riguarda direttamente.
Io abito in fondo a via Vittorini che dal pomeriggio di sabato sarà stracolma della auto di chi non potrà parcheggiare lungo via Pace come ha fatto fino ad oggi. Ora può anche accadere una emergenza (sanitaria, protezione civile…) alle 22.30 quando via Pace sarà completamente occupata dalla carovana del pellegrinaggio. Speriamo di no !
Un’ultima considerazione: la collocazione allo stadio disponeva di vari e vasti parcheggi mentre la zona dello Sferisterio dispone del solo parcheggio di via Severini e ciò creerà problemi alle zone limitrofe.
Visto che il solito percorso aveva dimostrato in tanti anni la sua validità, forse non valeva la pena tornare all’antico tanto per fare cosa diversa e gradita a chi non ha ben chiare le idee di sicurezza in eventi di questa rilevanza.
Meglio pochi ma buoni . Non si può trasformare un pellegrinaggio in una Khermesse politica di atei come in passato in cerca di consensi .