Cicarè: «Paradosso Cosmari,
si differenzia di più
ma le tariffe aumentano»

MACERATA - Intanto è convocato per venerdì il Cda: in discussione l'approvazione della graduatoria per il concorso di direttore generale e il ricorso al decreto ingiuntivo di Morrovalle Ambiente

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La sede del Cosmari

 

di Luca Patrassi

Giornate intense ed anche calde al Cosmari. Venerdì prossimo, alle 11, è convocato il consiglio di amministrazione del consorzio maceratese per la gestione dei rifiuti e l’ordine del giorno dice che ci sarà da discutere e molto, se non tra le stanze degli uffici Cosmari, sicuramente al di fuori.

Tra i punti l’approvazione del progetto definitivo dell’impianto di emergenza per il trattamento dei Rsu dopo l’incendio dell’aprile scorso, poi il ricorso contro il decreto ingiuntivo promosso da Morrovalle Ambiente (società partecipata del Comune di Morrovalle) e l’approvazione della graduatoria per il concorso da direttore generale. Nessuna indiscrezione filtra sul fronte del direttore: all’ordine del giorno c’è soltanto l’ammissione di otto candidati alla prova finale, peraltro con le iniziali.

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Alberto Cicarè, consigliere comunale di opposizione

Intanto ci sono gli strascichi dell’approvazione della delibera di giunta con cui si recepisce l’aumento della Tari a Macerata. A muoversi è Alberto Cicarè, consigliere comunale di Strada Comune a Macerata: «Pagheremo di più la tassa sui rifiuti, da quest’anno. Il Cosmari ha presentato un conto che dal 2020 è cresciuto di oltre due milioni e mezzo di euro, ed è destinato a crescere ancora di più nei prossimi anni. Piove sul bagnato, in un momento di aumenti pesantissimi e generalizzati dei costi per le famiglie e le imprese. Ma se per gli aumenti di carburanti e dei prezzi al supermercato noi consumatori non abbiamo colpe, in questo caso addirittura c’è il paradosso che a comportamenti più virtuosi corrisponde una crescita dei costi.

Sì perché la percentuale di raccolta differenziata nell’ultimo anno a Macerata è passata dal 72 al 75%: quindi ci impegniamo di più per differenziare i rifiuti ma poi paghiamo di più il servizio di raccolta e smaltimento. Ci aspetta un ulteriore aumento dei costi, con i carburanti alle stelle e i camioncini del Cosmari che fanno migliaia di chilometri al giorno fermandosi ogni 20 metri, e con il ristoro di oltre 3 milioni che il comune d Cingoli ha preteso per mantenere la discarica. La realtà è che il Cosmari è un soggetto controllato al 100% dai comuni della provincia, ma è completamente impermeabile al loro controllo. Una struttura elefantiaca, con una gestione poco trasparente, con il presidente Pezzanesi che se ne esce allegramente parlando di incenerimento dei rifiuti. E allora che li differenziamo a fare se poi li bruciamo? Cosa sta facendo il presidente della Provincia, Sindaco del Comune di Macerata, città che ha la quota più rilevante nell’assemblea territoriale che (non) governa la gestione dei rifiuti? Non è stato possibile chiederglielo, perché al Consiglio Comunale non c’era. Perché i cittadini devono continuare a pagare per l’incapacità della politica di stare dalla loro parte?»

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