Luca Buldorini
di Luca Patrassi
«Il Capo di Gabinetto del Comune di Macerata? Non è una priorità nell’agenda della Lega: prima vengono le soluzioni per i rifiuti, l’acqua pubblica, la viabilità e la sanità. Poi penseremo al Capo di Gabinetto utilizzando le risorse migliori di cui disponiamo». Così il commissario provinciale maceratese della Lega Luca Buldorini che interviene sui rumors legati all’imminenza della nomina del Capo di Gabinetto del Comune.
«Le nostre priorità – dice il referente maceratese della Lega – oggi sono altre, non appunto la nomina del Capo di Gabinetto. Intanto la Lega, come primo obiettivo, ha quello di vincere le elezioni nei Comuni maceratesi in cui si vota, partendo da Civitanova. All’ordine del giorno ci sono anche le questioni che riteniamo fondamentali per cambiare il volto della città, dai rifiuti al mantenimento della gestione pubblica delle risorse idriche, dalla viabilità ai servizi sanitari. Il capo di Gabinetto è una figura prevista dalle norme, a chi osserva che il Comune non lo ha mai avuto posso replicare che non è mai neanche accaduto che a guidare il Comune di Macerata e la Provincia fossero la stessa persona. Si tratta di riorganizzare la struttura amministrativa nell’ottica di dare un valido supporto al sindaco Sandro Parcaroli, poi se qualcuno, qualche dirigente amministrativo, pensava di svolgere anche un ruolo politico ha sbagliato a fare i conti. Oggi, ripeto, al Comune di Macerata, non c’è – assicura Luca Buldorini – l’esigenza immediata della nomina di un Capo di Gabinetto, le professionalità di cui disponiamo saranno prese in considerazione al momento opportuno».
Amedeo Gravina
Ieri era circolato come possibile nome che potesse ricoprire questo il ruolo quello del generale in congedo della Guardia di finanza Amedeo Gravina. Oggi è lui stesso a smentire: «Nel ringraziare ancora una volta chiunque abbia inteso manifestarmi stima ed apprezzamenti, ribadisco il mio impegno nell’attuale campagna elettorale nel comune di Tolentino». Gravina è infatti candidato nella lista Tolentino nel cuore a sostegno di Silvia Luconi.
Narciso Ricotta
La questione dell’introduzione della figura del Capo di Gabinetto nell’organico del Comune di Macerata sta comunque suscitando polemiche e prese di posizione, sia all’interno delle forze che compongo la maggioranza di centrodestra che tra quelle di opposizione. Il Pd, con iniziativa del suo capogruppo Narciso Ricotta, ha presentato una mozione che andrà in discussione nel Consiglio comunale fissato per il 30 e il 31 maggio prossimi. «Questa amministrazione – scrive Ricotta – ha già nominato un assessore in più della precedente, ha disposto (come previsto dalla legge nazionale, ndr) un aumento considerevole delle indennità degli assessori e del sindaco, ora è prevista l’ulteriore assunzione di un Capo di Gabinetto alla dirette dipendenze del sindaco con altri costi a carico delle casse comunali. Questa figura non è assolutamente necessaria per il buon governo della città, le decisioni dette hanno fatto aumentare molto il costo della struttura amministrativa-politica a carico della comunità maceratese in un momento in cui tanti cittadini si trovano in serie difficoltà economiche, le risorse potrebbero meglio essere utilizzate per rispondere alle numerose richieste di aiuto dei cittadini che spesso non trovano risposta dai nostri Servizi Sociali per mancanza di fondi». Lunga la premessa, sintetica la conclusione della mozione di Ricotta: «Si impegna l’Amministrazione a modificare la delibera di giunta stralciando dal piano triennale del fabbisogno di personale la figura del Capo di Gabinetto».
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C’è già un ottimo segretario comunale nella persona di Francesco Massi, non occorre un capo di gabinetto.
Ciò che occorre è che il Sindaco faccia il sindaco a tutti gli effetti, senza delegare in toto agli assessori, ma svolgendo in pieno il suo ruolo di coordinamento.
L’annuncio che a Macerata non avremo un capo di gabinetto devo dire un po’ mi tranquillizza per due ordini di motivi.
Il primo è che non so quanti maceratesi, e io tra questi, sappiano quale sia la mansione di un capo di gabinetto che quindi dovrebbe essere spiegata prima di essere assegnata e immagino retribuita.
Il secondo è che non riesco a capire come professionisti qualificati che raggiungono la pensione accettino in molti casi di ricoprire importanti incarichi professionali che magari potrebbero essere occupati con profitto da figure professionali meno ‘datate’ di loro. Da loro sarebbe auspicabile una collaborazione volontaria di tutore eventuale di figure professionali in formazione. Non è evidentemente così visto che nel caso per la mansione veniva proposto un generale in congedo, i centri medici privati sono pieni di primari in pensione e via elencando.
Di sicuro ognuno ha il diritto di vivere il periodo della pensione come meglio crede ricordando però che alle sue spalle ci sono generazioni che devono crescere e affermarsi come hanno potuto fare loro all’inizio della loro carriera.