Antenna telefonica a Fontespina,
Ciarapica: «Impugnazione della concessione»

CIVITANOVA - Secondo incontro organizzato dal Comitato Quattro Marine sull'antenna che potrebbe sorgere in via Caracciolo. Mauro Rogani: «Ascolto da parte del sindaco, cammineremo insieme per trovare soluzioni». Giulio Silenzi: «Finché non è nato il Comitato questa problematica non è stata mai seguita»
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Un momento dell’incontro di ieri sera

di Giulia Sancricca

Amministrazione e Comitato Quattro Marine insieme per trovare una soluzione all’antenna di telefonia mobile che dovrebbe sorgere in via Caracciolo, in zona Fontespina a Civitanova.
Ieri sera il secondo incontro con la cittadinanza, questa volta alla presenza del sindaco Fabrizio Ciarapica, che ha assicurato «massimo impegno per trovare una soluzione a questo problema che preoccupa la cittadinanza».
Il primo cittadino, infatti, ha spiegato che sta valutando insieme ai tecnici «le possibili azioni da mettere in campo per evidenziare la criticità che potrebbe portare una antenna in quella zona. Noi abbiamo dato il nostro sostegno al Comitato che ha mostrato la preoccupazione dei cittadini anche con una importante raccolta di firme. La zona scelta, secondo alcuni rilevamenti oggettivi, è molto popolosa, anche con molti bambini, e vede diversi luoghi sensibili come un campo da basket. La discussione di ieri sera è stata finalizzata a capire come poter collaborare per ottenere dei risultati».

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Un momento dell’incontro

Dal confronto è emerso che il primo passo da fare sarà l’impugnazione del permesso concesso alla compagnia telefonica, sia da parte del Comune che del Comitato.
«Ieri mattina – aggiunge Fabrizio Ciarapica – abbiamo approvato un atto di indirizzo propedeutico a realizzare il Piano antenne cittadino. È stata approvata la prima fase del progetto che deve essere concluso nei prossimi mesi con l’illustrazione ai quartieri, alle compagnie telefoniche e l’approvazione in consiglio comunale. Non appena sarà eletta la nuova amministrazione si potrà proseguire il percorso avviato. Il piano servirà a dare una regolamentazione definitiva al posizionamento delle antenne. Sebbene – precisa – anche il piano potrebbe non essere sempre sufficiente a dare il diniego a certe installazioni.
Si tratta di una materia complicata – ammette il sindaco – , ma noi siamo al fianco del Comitato e del quartiere, mettendo in campo le armi che abbiamo.

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Il pubblico presente

I nostri tecnici stanno raccogliendo alcune considerazioni che potranno servire per impugnare il permesso concesso alla compagnia di telefonia, poi il Comitato farà un’altra impugnazione. Contestualmente – aggiunge – stiamo cercando un dialogo con la compagnia per capire se c’è la possibilità di rivedere la scelta sotto più aspetti».
Secondo il sindaco la riunione è stata «molto positiva e ha visto una unità di intenti. Resterò in contatto con il presidente del Comitato per i prossimi passi da fare».
Mauro Rogani, infatti, conferma che seguiranno altri incontri nelle prossime settimane. «Abbiamo visto molta disponibilità da parte del sindaco – dice – , ci ha dimostrato di voler sistemare la situazione insieme a noi. Riteniamo che comunque gli sforzi messi in campo fino ad oggi dal Comune risultino insufficienti per la mancata approvazione del Piano antenne. Questo consentirebbe, infatti, una strategia difensiva valida nel caso di un eventuale ricorso al Tar da da parte della compagnia telefonica.  Per il momento noi non possiamo far altro che appoggiarci all’amministrazione per tentare ogni strada possibile».

Anche secondo il capogruppo del Pd in consiglio, Giulio Silenzi, «l’atto di indirizzo approvato dalla giunta non ha alcun valore giuridico e arriva con molto ritardo».
Il consigliere dem era presente all’incontro e ha sostenuto che «la tempistica riferita dal sindaco non è veritiera. L’incarico di redigere il Piano antenne è stato affidato il 3 dicembre 2019 ad un tecnico esterno che avrebbe dovuto consegnarlo in un anno, ma lo ha fatto, con notevole, ritardo il 30 settembre scorso. Da settembre ad oggi non è stato fatto nulla dall’amministrazione – dice Silenzi – . Finché non è nato il Comitato, questa problematica non è stata mai seguita. L’atto di indirizzo della giunta, che prende in mano la prima bozza del Piano, non ha alcun valore giuridico e comunque avrebbero potuto farlo prima visto che ne sono in possesso da settembre. È stato scelto di non fare niente. Evidentemente – l’affondo – perchè l’ufficio tecnico è stato impegnato a presentare le varianti al Piano regolatore. Avrebbero potuto lasciare indietro qualche variante dei centri commerciali e pensare a portare avanti il Piano antenne».

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