I giovani ucraini al lago di Caccamo
di Giulia Sancricca
Al mare e al lago per l’integrazione. Il Comune di Belforte è impegnato nell’accoglienza di diciotto rifugiati ucraini che, dai primi giorni dell’emergenza, si trovano nei locali dell’ex oratorio di Borgo Santa Maria. Non solo vitto e alloggio: l’amministrazione e la parrocchia hanno messo in atto una serie di attività che possano servire a far integrare i rifugiati nella comunità belfortese.
«Lo scorso fine settimana – spiega il sindaco Alessio Vita – grazie alla collaborazione di don Salvatore, del vice sindaco Carla Budassi e dei tanti volontari della nostra parrocchia, abbiamo fatto trascorrere ai rifugiati ucraini una giornata di spensieratezza al mare, conclusa con un bel pranzo in uno chalet. Sono stati a Civitanova e hanno potuto conoscere il nostro litorale. Credo sia importante per loro e per il nostro territorio mostrare ciò che di bello possiamo offrire, anche in un periodo così difficile per queste persone».
Il pranzo a Civitanova
«Lunedì invece – continua il primo cittadino – i più giovani hanno potuto provare la canoa al lago di Caccamo. Li abbiamo accompagnati al centro di canottaggio perché ci hanno raccontato che vicino alla loro casa, in Ucraina, avevano un lago dove praticavano questo sport. Accoglienza ed integrazione nella nostra comunità sono aspetti fondamentali per fornire supporto a queste persone e ai loro bambini che stanno attraversando un periodo estremamente complicato». Una importante risposta arriva anche dai belfortesi. «Devo dire – aggiunge Vita – che tutti si sono dati subito da fare per mettere a disposizione beni di prima necessità. L’accoglienza dei cittadini insieme alle attività del Comune potranno far sentire al sicuro tutti loro». L’amministrazione è impegnata anche nell’inserimento scolastico dei più piccoli.
«Proprio oggi saranno accompagnati all’istituto comprensivo De Magistris per l’iscrizione a scuola – dice il primo cittadino – , così saranno inseriti nelle classi di riferimento». Dopo le celebrazioni del 25 aprile, il Comune di Belforte pensa alla festa del Primo maggio e, anche in quella occasione, ha deciso di coinvolgere gli ucraini insieme ai cittadini belfortesi.
L’inaugurazione della lapide
«Ci aiuteranno a preparare e distribuire i panini per i partecipanti – dice Vita – e si sono resi disponibili a preparare dolci tipici ucraini. Crediamo che sia davvero un momento importante per la nostra comunità sempre pronta a mettere a disposizione tutta la propria solidarietà per chi ha bisogno. Quest’anno anche la data del 25 aprile ha avuto un sapore particolare per il nostro paese: come avevamo annunciato dopo le polemiche dello scorso anno relative al monumento dei caduti, lunedì scorso abbiamo inaugurato la lapide dedicata ad Elio Fernanducci, 20enne belfortese ucciso a Pielapiaggia dai nazifascisti».
«Alla presenza della nipote Monica e della sua famiglia, dei rappresentanti dell’Anpi e di diverse associazioni comunali, è stata scoperta la lapide ed è stata depositata una corona d’alloro – conclude – Belforte non aveva un monumento dedicato ai partigiani caduti per mano dei nazifascisti e abbiamo ritenuto opportuno, insieme all’Anpi, realizzarne uno. Un ringraziamento particolare va alla famiglia Fernanducci, ai cittadini presenti, ai volontari della protezione civile e agli artigiani di Belforte che hanno realizzato il bellissimo monumento».
Grande sindaco lei e una vera persona umana dal cuore grande
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Speriamo che rimanga questo spirito umanitario anche quando arriverà il Grande Freddo, causato dalla partecipazione degli Italiani ad una guerra che non è la loro.