Antonio Angellotti
«I veterinari hanno un ruolo primario nella prevenzione per la tutela della salute pubblica. Nell’ultimo mese non sono stati impiegati nel tracciamento come invece è accaduto in diversi momenti delle ondate pandemiche». Il dottor Antonio Angellotti, presidente della Federazione veterinari medici e dirigenti sanitari, replica a John Palmieri, segretario della Funzione pubblica Cgil, il quale oltre a lamentare la carenza di medici, infermieri e oss, aveva sottolineato l’aumento del numero dei veterinari. «E’ singolare e preoccupante – fa sapere – che la Cgil getti fumo ed equivochi sulla categoria dei Medici Veterinari di Sanità Pubblica sminuendo, agli occhi dei lettori degli articoli pubblicati nei giornali locali, il ruolo primario di questi professionisti nell’ambito della prevenzione per la tutela della Salute Pubblica. Evidentemente Palmieri non conosce il problema delle zoonosi e tra queste le origini del Virus Sars CoV2, dei virus dell’influenza aviaria, oltre al problema Peste Suina Africana che se non gestito tempestivamente in maniera appropriata su tutto il territorio nazionale potrebbe arrecare danni irreparabili al settore Agro-zoo-alimentare con gravissime ripercussioni sull’economia. Visto il basso livello di conoscenza, come si può pretendere che conosca il lavoro di prevenzione primaria svolto dai Medici Veterinari Autorità Competenti nell’ambito della tutela della Sicurezza Alimentare che permette ad ogni cittadino di consumare quotidianamente alimenti salubri in piena tranquillità?
Quindi, desta preoccupazione che un esponente regionale della Cgil crei confondimento in merito alle assunzioni del personale sanitario disconoscendo il relativo piano occupazionale e relativa dotazione organica approvato con Determina Asur Dg n. 669/2021. Le assunzioni dei Medici Veterinari in Av3 sono legate al turn-over previsto dal piano occupazionale e ad oggi, il numero di medici veterinari acquisiti è inferiore di 3 unità rispetto alla dotazione organica prevista».
Riguardo al coinvolgimento nel Covid tracing, il dottor Angellotti sottolinea: «Palmieri disconosce le competenze dei Medici Veterinari nell’ambito della sorveglianza sanitaria delle malattie infettive e, peggio ancora, gli strumenti normativi nazionali che hanno indicato l’utilizzo dei Medici Veterinari nel tracciamento per garantire le misure di monitoraggio a carico del virus SARS CoV2.
Si ricorda che in questi due anni di pandemia i Dipartimenti di Prevenzione della Regione Marche sono stati messi a dura prova dalle imponenti misure sanitarie di isolamento e quarantena che sono state messe in atto per il contrasto della diffusione e spegnimento precoce dei focolai Covid-19. I casi trattati nel tracciamento e nella diagnostica precoce nell’AV3 sono stati oltre 137.000 con picchi di assorbimento di personale coincidenti con le diverse ondate pandemiche. Per la gestione di questi volumi di attività sanitarie sono stati coinvolti trasversalmente tutti i Servizi del Dipartimento di Prevenzione utilizzando le diverse professionalità dell’Area Medica e Veterinaria come da indicazioni delle Regione Marche e dell’ASUR in applicazione delle direttive del Ministero della Salute. E’ importante informare correttamente i lettori che nell’ultimo mese in AV3, i Medici Veterinari non sono stati utilizzati per il tracciamento, mentre lo sono stati nei diversi momenti delle ondate pandemiche secondo le esigenze locali del momento apportando un notevole contributo agli obiettivi sanitari di intercettazione precoce dei casi positivi e spegnimento dei focolai».
John Palmieri (Fp Cgil)
Poi un appunto riguardo agli ispettori di sicurezza di cui Palmieri lamentava la mancanza: «Forse il sindacalista si riferisce ai Tecnici della prevenzione che non sono Ispettori, ma praticano tecniche della prevenzione in cui l’ispezione è strumento operativo e non una professione.
In merito all’acquisizione di queste professionalità la Cgil continua a disconoscere la Determina Asur dg n. 669/2021 del piano occupazionale. In AV3 le assunzioni dei Tecnici della prevenzione è stata assolta fino alla copertura totale dei posti previsti nella dotazione organica. Il personale del Comparto Tecnico della prevenzione, però – a seguito di scelte sindacali di cui la Cgil è capofila, ha organizzato l’orario ordinario di lavoro su 6 giorni settimanali e unico turno il mattino (8-14). Questo è fattore limitante e fortemente negativo dal punto di vista dei costi fissi, Basti pensare alla logistica organizzativa e strumentale (parco auto, strumentazione di lavoro ecc. ecc.) che deve essere concentrata nelle 6 ore anziché nelle 12 ore dall’orario ordinario di lavoro. Altra ricaduta negativa è quella dell’organizzazione del lavoro che nei casi di intervento in fascia oraria pomeridiana, si attiva il personale in Pronta Disponibilità, contrattualmente non prevista, con aggravio di spesa e perdita di efficienza».
Conclude Angellotti: «Ci chiediamo dove fosse la Cgil nell’ultimo decennio quando l’Asur Marche, senza criteri ben definiti, ha più volte impropriamente modificato l’assetto organizzativo istituendo tante Unità Operative complesse e semplici dipartimentali in Area Medica, duplicazione e moltiplicazione delle stesse in ogni Area Vasta con tanti “generali” che spesso sono Direttori di se stessi a discapito di risorse umane necessarie. L’unica sigla sindacale che ha contrastato e continua a contrastare questa azione è stata quella dei Medici Veterinari Pubblici che negli ultimi dieci anni sono stati saccheggiati per permettere tale inappropriata organizzazione».
«Av3, carenza di medici e infermieri I veterinari raddoppiano ma fanno il tracciamento Covid»
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