La protesta di ieri a Roma
«Continueremo a protestare all’infinito, perché non possono svenderci e dobbiamo impedir loro di distruggere tutto». Sono le parole di Mara Petrelli, balneare civitanovese a capo dell’Abat provinciale. Ieri in piazza della Repubblica a Roma è andata in scena un’altra mattinata di protesta del settore, sempre più fermo e compatto nel gridare il “no alle aste”.
Mara Petrelli (terza da sinistra) durante la protesta ieri a Roma
Si sono ritrovati in qualche migliaio da tutta Italia, dal nord al sud, circa 200 dalle Marche, e una sessantina da Civitanova, Porto Potenza e Porto Recanati. L’occasione era l’arrivo dei commissari europei che dovranno esaminare i progetti del governo per l’ammissione ai fondi del Pnrr. E il sospetto dei balneari è che è uno dei requisiti per accedere alla prima tranche dei contributi europei prevista per giugno, sia proprio quello che l’Italia rispetti il termine del 2023 per indire le aste delle concessioni balneari, come da direttiva Bolkestein. Dopo la sentenza del Consiglio di Stato, il Consiglio dei ministri ha già dato l’ok e ora dovrà essere il Parlamento a legiferare in merito. Ed è qui che si gioca la partita adesso.
«Noi vogliamo capire cosa stanno combinando con tutte queste manovre subdole – spiega Petrelli – e ieri quando abbiamo saputo che sarebbero arrivati i commissari europei, abbiamo deciso di andare in piazza per ribadire che noi non abbiamo nessuna intenzione di andare all’asta. Io penso che le aste dei balneari facciano parte delle garanzie per accedere alla prima tranche dei fondi del Pnrr. Abbiamo chiesto che una delegazione incontrasse Draghi, ci è stato negato, il corteo ci è stato impedito, insomma ci stanno negando anche il dialogo. Ma noi non ci fermeremo, non obbediamo a nessuna bandiera di sindacati o associazioni di categoria, siamo indipendenti e vogliamo solo salvare le nostre aziende e i posti di lavoro. Non possono distruggere un intero settore e tutta la filiera collegata. Il nostro lavoro è un diritto. Molti non sanno che noi rischiamo di perdere anche le nostre case».
Oltre alle proteste, i balneari hanno anche presentato ricorsi contro la sentenza del Consiglio e una valanga di emendamenti al testo che dovrà discutere il Parlamento. «Devono presentare anche una piantina delle spiagge italiane – sottolinea Petrelli – per capire quante sono le spiagge effettivamente libere. E noi dimostreremo che sono tantissime, così da far cadere il presupposto della Bolkeisten, secondo cui il bene deve andare all’asta se risulta scarso. Ma loro devono dimostrarcelo che il bene è scarso. In Italia invece le spiagge libere sono tantissime, anche qui da noi. Ultimamente nelle Marche sono diverse le gare andate deserte e altrettante le concessioni che sono state restituite, perché adesso c’è il termine di sei anni. Una della ultime gare è stata vinta per 500mila euro, un investimento che è difficile ripagare in sei anni. La Regione Marche è una delle poche che ha fatto questa mappatura è che ci sta sostenendo in questa battaglia».
(Redazione Cm)
Il senatore Maurizio Gasparri che ha incontrato i manifestanti
Anche il senatore Gianluigi Paragone ha incontrato i manifestanti, nella foto con Mara Petrelli
Le spiagge non sono proprietà privata! ....
Si Ale aste! Voi non siete i proprietari!!!!
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