di Francesca Marsili
Annunciata dall’assessore alla sanità Filippo Saltamartini, la consegna della pillola anti Covid nelle Marche è ufficialmente prevista per domani 4 gennaio. Si tratta del molnupiravir, un’antivirale per uso orale che servirà a trattare i pazienti non ospedalizzati per Covid in forma non grave. «Gli antivirali sono un’ulteriore arma che abbiamo a disposizione. Accanto ai vaccini – che sono la bomba atomica del virus – sono importanti perché ci coadiuvano, ma non possono sostituire la vaccinazione». È quanto sottolinea Marcello Tavio, primario della divisione di Malattie Infettive dell’ospedale Torrette di Ancona, che intervistato da Cronache Maceratesi, spiega l’utilizzo di questo nuovo farmaco nell’arsenale a disposizione per la lotta al Covid-19 ricordando come «prevenire sia sempre meglio che curare».
Professore, quindi in questo caso si parla di terapia…
«Quando si parla di antivirali, ovviamente, si parla di farmaci che agiscono contrastando la replicazione del virus, quindi bisogna che la persona si sia infettata. Come tali, questi farmaci, possono prevenire lo sviluppo della malattia e i sintomi più gravi, ma non possono prevenire l’infezione. In questo momento i farmaci antivirali che utilizziamo servono a ridurre la replicazione virale, per spegnare l’attività di un virus che è già stato contratto dalla persona in oggetto».
Va da sé che la vaccinazione deve andare avanti…
«L’unico modo per prevenire la malattia in maniera estremamente efficace, su vasta scala, praticamente sulla totalità della popolazione, resta la vaccinazione. Questi farmaci non possono in alcun modo sostituire la vaccinazione. Quindi l’ideale è proprio: prevenire con la vaccinazione, e curare eventualmente, l’infezione con farmaci antivirali in una fase precoce della malattia».
Quali sono gli antivirali a disposizione e come funzionano?
«Il nuovo molnupiravir e il remdesivir che utilizziamo già da tempo negli ospedali (in attesa del protocollo per poterlo somministrare anche a domicilio attraverso le Usca). Sono due farmaci diversi, l’indicazione è sovrapponibile però il primo si assume per via orale tramite 4 compresse due volte al giorno per 5 giorni . Il secondo deve essere fatto una volta al giorno per via endovenosa ed è sicuramente poco maneggevole perché richiede la presenza di un sanitario e dura tre giorni. Il molnupiravir è indicato entro i primi cinque giorni dall’insorgenza dei sintomi. Il remdesivir, fino a sette giorni».
Sono farmaci che vengono prescritti da?
«Sono farmaci che devono essere prescritti dal medico curante, dall’infettivologo o da chi si occupa di Covid perché sono sottoposti a sorveglianza da parte dell’Agenzia italiana del farmaco. Hanno un canale di distribuzione particolare, non si trovano in farmacia, hanno un canale che poi le regioni decidono come distribuire. Ma la cosa importante da evidenziare è che non è un farmaco che si trova in farmacia come l’aspirina, non sono per il “fai da te”. Servono dei criteri per selezionare i pazienti a maggiore rischio di sviluppare una forma grave di Covid, e solo a questi possono essere prescritti: pazienti in dialisi, con delle immunodeficienze, grandi obesi o affetti da patologie croniche. Ovvero tutta una serie di comorbidità che rendono più facile l’evoluzione sfavorevole del Covid. In questo caso si contrasta l’infezione con l’uso di questi farmaci antivirali che, come ripeto, possono essere fatti fuori dall’ospedale perché il paziente non ha ancora la gravita della malattia che comporterebbe la necessità di ospedalizzazione».
Questi pazienti vengono controllati come avviene per le terapie monoclonali?
«Vengono monitorati. C’è un registro nazionale e uno regionale che servono per essere sicuri sia che il farmaco è stato usato in maniera appropriata, e poi, anche per vedere gli esiti, perché gli studi sono stati fatti su un numero relativamente piccolo di pazienti e abbiamo la necessità scientifica di osservare se questi risultati si replicano su un numero molto superiore».
C’è ancora strada da fare dal punto di vista delle terapie?
«C’è ancora un grande buco al momento che riguarda la terapia per il paziente grave che entra in ospedale e la regressione della malattia; per loro siamo ancora molto indietro con i trattamenti. Per cui diventa importante evitare che i pazienti contraggano l’infezione e che questa peggiori. Per il paziente grave in questo momento c’è il cortisone, altri immunosoppressori, ma non sempre funzionano».
Cosa si sente di raccomandare?
«Il problema è uno: occorre raccomandare alle persone che insieme alla vaccinazione è fondamentale il distanziamento e l’uso corretto della mascherina. Il vaccino non è il “tana libera tutti”, perché sapevamo già dall’inizio della vaccinazione che una quota di persone poteva contrarre l infezione e sviluppare la malattia. Questi continui accorgimenti, oltre all’igiene personale, servono per evitare situazioni di estrema gravità che ci potrebbero obbligare a ricorrere a nuovi lockdown, che è la cosa che nessuno di noi vorrebbe, tanto meno i medici».
Molto chiaro ! Bravo .
La prima volta che leggo che tirano fuori una cosa ma ne sponsorizza un altra
Bravissimo Dottore!!!! Prevenire è meglio che curare : ma nessuno dei politici lo dice !!!!!!!!!!
Perché il vaccino previene l'infezione?
Paola Mengoni il vaccino fa il lavoro per il quale è stato creato.
Che lo vada a spiegare all'assessore alla sanità ..
meglio non arrivare alla pillola
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L’arma vera è così vera che anche quelle non vere non possono non essere un po’ vere anche loro.
Mi è sempre stato detto che il Vaccino previene e che i Farmaci curano! Vorrei porre una domanda, se lecito, al dott.Marcello Tavio: se nel suo reparto cura con i vaccini attualmente disponibili per TUTTE le malattie infettive ovvero cura con farmaci le svariate patologie infettive ad oggi conosciute dalla medicina? quanto afferma “gli antivirali sono un’ulteriore arma che abbiamo a disposizione. Accanto ai vaccini – che sono la bomba atomica del virus – sono importanti , perché ci coadiuvano, ma non possono sostituire la vaccinazione” Mi aspetto che i vari pazienti ricoverati a Torrette per Epatite b vengano vaccinati per tale patologia al fine della cura!
avrebbero dovuto ripristinare l’uso della mascherina all’aperto appena scoperta la variante…
Ormai è evidente che questo virus-chimera, costruito in laboratorio, appartenga a una tecnologia militare, è logico pensare che anche il vaccino antivirus sia figlio o figliuolo di una tecnologia militare. Del resto la propaganda lo ha ripetuto infinite volte che il vaccino è un’arma. Restano nascosti gli schieramenti e perfino il nome dei combattenti, è una nuova guerra partigiana di eserciti senza divisa, noi ignoranti non siamo stati arruolati, siamo solo terreno di battaglia, bersagli accidentali e insignificanti a cui è permesso solo obbedire.
Sottoscrivo quanto detto dal signor #Pavoni, mentre al signor #Noce chiederei lumi.
In questa guerra “partigiana” per me il nemico è sempre stato il virus e non gli altri che mi camminano intorno e vicino. L’esercito l’ho immaginato con indosso la divisa di un unico colore, a cui TUTTI sono stati chiamati ad arruolarsi. Chi non lo ha voluto fare si è escluso da solo, causando ostacoli e sacrifici a chi invece sta combattendo anche per conto degli assenti. Non siete sul terreno di battaglia, siete imboscati nelle retrovie a vedere di nascosto l’effetto che fa. Ma ribadisco, il mio nemico è il virus.
Può essere che con nemici così il virus non se la senta proprio di perdere.
Ha presente, Francesconi, lo strano caso di Moderna, piccola società farmaceutica creata dal nulla, che nel 2019 fatturava 60 milioni ma investiva in ricerca 500 milioni? come se sapesse… come se sapesse… magia bianca, secondo lei?
https://finanza.lastampa.it/News/2021/02/25/moderna-ricavi-da-vaccino-covid-19-a-18-4-miliardi-di-dollari-nel-2021/ODdfMjAyMS0wMi0yNV9UTEI
No Sig. Pavoni, non seguo le rubriche finanziarie. Però ho presente quest’altra situazione, che dice che il virus corre e che i non vaccinati sono quelli che rischiano di più la pelle e che intasano le terapie intensive. Preciso che non provo nessuna soddisfazione a scrivere di gente che sta male e spero vivamente che tutti possano guarire quanto prima. Ripeto, il mio nemico è solo il virus.
https://www.fanpage.it/attualita/il-72-dei-ricoverati-per-covid-in-terapia-intensiva-e-no-vax-i-dati-aggiornati-di-fiaso/
Siamo tutti vittime di una propaganda imbrogliona, che mente spudoratamente e ci propina dati falsi…
https://sfero.me/article/diluvio-menzogne
Se il nemico è il virus, la guerra andrebbe fatta agli inventori del virus, agli scienziati psicopatici responsabili di questa catastrofe. Noi non sappiamo se gli scienziati che hanno creato il vaccino siano molto più sani di mente… visti i risultati è comprensibile dubitarne…
https://www.facebook.com/photo/?fbid=4893607940690486&set=a.147055052012489