A Civitanova cerimonia e un workshop contro la violenza sulle donne. Alle 12 in piazza Cecchetti, davanti alla panchina rossa presa a simbolo per la lotta contro la violenza di genere, si è svolta una cerimonia a cui hanno partecipato il sindaco Fabrizio Ciarapica, il presidente del Consiglio comunale Claudio Morresi, gli assessori Barbara Capponi e Roberta Belletti, il parroco di San Pietro e Cristo Re, Mario Colabianchi, la componente delle Commissione Pari opportunità Regione Marche Ilaria Bompadre, la presidente dell’Unione nazionale mutilati per servizio sede Mantova Elisa Carusi, il coordinatore della Protezione civile, Aurelio Del Medico, e il vicepresidente della Croce Verde Gino Canaletti.
Da sinistra: Claudio Morresi, Roberta Belletti, Barbara Capponi, Fabrizio Ciarapica, Ilaria Bompadre, Aurelio Del Medico
Dopo aver deposto un fiore bianco sulla panchina rossa, sulla quale è apposta una targhetta con una frase a ricordo e con evidenziato il numero antiviolenza 1522, il sindaco ha detto: «Una panchina rossa per non dimenticare mai tutte le donne uccise, un posto vuoto per segnare l’assenza di tutte loro. La Giornata di oggi deve farci riflettere per contrastare e condannare un fenomeno sociale in espansione a tutela delle donne che subiscono violenze assurde e che perdono, purtroppo, anche la vita. Ricordo che a Civitanova nel 2013 la signora Maria Pia Bigoni è stata uccisa per mano del marito e recentemente una ragazza, aggredita con l’acido sul volto, è stata coraggiosamente salvata dal titolare del locale che è riuscito ad intervenire (la ragazza è Alina Emilia Pavel e l’episodio era avvenuto nel 2018, ndr). E’ nostro dovere insegnare ai nostri figli, fin da piccoli, il rispetto nei confronti degli altri, educandoli a non voltarsi dall’altra parte e a denunciare ogni sopruso». Successivamente è intervenuta Elisa Carusi che ha letto uno scritto molto toccante relativo alla violenza di genere. A fine cerimonia, don Mario ha benedetto la panchina pronunciando, oltre la preghiera, le parole di Papa Francesco dedicate alle donne che costituiscono la Salvezza dell’umanità. L’amministrazione comunale ha altresì celebrato la “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne” organizzando, in collaborazione con lo Sportello “InformaDonna”, un workshop nella Sala consiliare di Palazzo Sforza, con partecipazione del pubblico in presenza e collegato in “streaming”. In apertura dell’evento, Barbara Capponi, assessore alle Pari opportunità, Ilaria Bompadre, componente delle commissione Pari opportunità Regione Marche, Katia Marilungo, presidente dell’Ordine degli psicologi Marche ed Eleonora Tizzi responsabile dello Sportello “InformaDonna” hanno evidenziato l’importanza di costituire una rete tra professionisti di diversi ambiti per ottimizzare le informazioni ed i messaggi indirizzati soprattutto a giovani ed adolescenti.
Eleonora Tizzi, Cristian Muscelli, Samuele Cognigni, Barbara Capponi, Ilaria Bompadre, Katia Marilungo
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Cattivi maestri! Ne esistono di tutti i tipi. Per fare un esempio, c’è quello che insegnerebbe esclusivamente secondo i suoi basilari principi, le sue conoscenze e la sua esperienza da cui non ha imparato niente… finora! Un cattivo maestro che cosa può insegnare , chessò, ai bambini :il fascino del potere, l’egoismo, l’arroganza, l’ignoranza, la maleducazione, l’incapacità al rispetto di tutto ciò che non fa parte del proprio piccolo mondo chiuso tra grettezze di ogni tipo, la diversità di pensiero che cambia con i propri interessi e non per fluidità mentale anche se in certi casi veramente ristretta, fare o dire qualsiasi cosa come se fosse alimento essenziale per le anime altrui ed è invece il solito mucchio di ciarpame che si vuol far passare per oro argento e birra. Ma mi faccia il piacere!!! E con questi insegnamenti vorresti allievi pronti a lottare per ogni ingiustizia? Non si sale in cattedra se non sei un buon maestro perché puoi generare come si suol dire: antipatici mostriciattoli e la conseguenza dopo tante lezioni quale può essere? Che una porta spalancata non si nega a nessuno… nemmeno al cattivo maestro. Per fortuna, tutti, anche i cattivi maestri, forse per dispetto divino, hanno o meglio avranno un angoletto dove misurare la propria miseria. Ah, la violenza alle donne e non solo,si combatte in Parlamento e in tribunale. Ma mentre in tribunale un giudice lo trovi per forza sennò non ci sarebbe processo, in Parlamento si fa prima a non presentarsi e poi si ha il muso di continuare a parlare di soprusi…. Mentre in fondo ed anche in superfice sei preso se sei solo un politicante da strapazzo ( esteso a tutti) soltanto dagli affari tuoi e per fortuna anche da sogni che spesso si infrangono uno dietro l’alto per manifesta incapacità.