Il capogruppo Pd Maurizio Mangialardi
«Le autorevoli riflessioni del dottor Claudio Maria Maffei, che inchiodano la giunta regionale alle proprie gravi responsabilità sulle cause che porteranno le Marche a diventare zona bianca solo da lunedì prossimo, sono una ventata di verità per troppo tempo negata dal presidente Acquaroli e dall’assessore Saltamartini». Sono le parole del capogruppo Pd in Regione Maurizio Mangialardi, che cita il commento del dottor Maffei pubblicato su Cronache Maceratesi sul fatto che le Marche saranno tra le ultime regioni ad entrare in zona bianca, peraltro quando il coprifuoco sarà eliminato in tutta Italia, il 21 giugno. «L’inutile, e perfino dannosa, campagna riguardante il cosiddetto screening di massa, che ha sottratto risorse ed energie al sistema sanitario – continua Mangialardi – il non aver dichiarato la provincia di Ancona zona rossa dopo la comparsa della variante inglese, e, infine, il venir meno del sistema di tracciamento mirato quando ve n’era più bisogno, hanno di fatto scivolare la nostra regione dietro altre che in partenza vivevano una situazione di contagio ben peggiore. Purtroppo per mesi, quando come gruppo assembleare del Partito Democratico denunciavamo queste pericolose inefficienze, siamo stati ignorati e addirittura derisi dalla maggioranza di centrodestra. Ora i risultati sono sotto gli occhi di tutti e non osiamo pensare cosa sarebbe potuto accadere se non vi fosse stata la svolta del governo nazionale, da noi stessi sollecita formalmente al ministro Speranza, che accentrando a livello nazionale la campagna vaccinale ha impedito sicuramente altri danni e maggiori errori. Ma la cosa peggiore è che la mala gestione con cui la Regione Marche ha affrontato la pandemia non sarà a costo zero, perché, è evidente, a pagare saranno soprattutto le nostre imprese, che dopo tanti dolorosi sacrifici dovranno attendere un’ulteriore settimana (e speriamo davvero che sia solo una), in attesa che il trend dei contagi scenda sotto la fatidica soglia dei 50 casi ogni 100 mila abitanti, prima di poter tornare alla normale attività».
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