«Con Roberto cresciuti come fratelli,
ha dedicato la vita alla Robur
Carismatico, di poche parole e tanti fatti»

MACERATA - I ricordi del dipendente della banca Ubi morto ieri dopo un malore. Era vice presidente della storica società sportiva. Simone Borgogna: «Un uomo che sperava di cambiare le cose con l'impegno». Paolo Spalletti: «Persona onesta e trasparente, sempre in prima linea». L'istituto Salesiano: «A noi il compito di continuare la sua storia». Il funerale è stato fissato per domenica alle 11,30 e si svolgerà al campo sportivo

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L’intervento del 118 alla banca

 

di Gianluca Ginella

«Roberto ha riportato lo spirito dei Salesiani nella Robur, è stato lui, partendo dal basso a riaccenderlo. Alla società non ha dato qualche ritaglio di tempo, ha dato la vita. Da sei anni aveva preso questo impegno. Oggi nella casa Salesiana siamo tutti frastornati per la sua morte».

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Roberto Salvatori

Simone Borgogna, presidente della storica società sportiva Robur, oggi è insieme agli amici di sempre e ricorda Roberto Salvatori, maceratese, morto ieri a 50 anni mentre era al lavoro nella sede della banca Bper (nella filiale di corso della Repubblica, nel centro di Macerata). A stroncarlo un malore (avrebbe avuto un infarto). È stato trovato da una guardia giurata alle 18,30. Poi sono scattati i soccorsi ma non è stato possibile salvargli la vita. Salvatori della Robur è era vice presidente. «Noi non abbiamo ricordi della nostra vita senza Roberto – dice Borgogna -. Siamo cresciuti tutti insieme all’oratorio don Bosco, sotto la guida di Salesiani attenti e di don Ennio Borgogna che ci ha cresciuti come fratelli. Abbiamo vissuto la più bella giovinezza che si possa augurare ad una persona. Roberto era un grande capo carismatico. Era un trascinatore – continua Borgogna -. Un ragazzo pieno di doti, di intelligenza, capacità. Era un uomo di poche parole e di tantissimi fatti, di tanti sacrifici. Un uomo che sperava sempre che con l’impegno le cose si possano cambiare. Te lo faceva capire, perché l’impegno ce lo metteva. Tutta la sua vita è stata un fatto. Siamo frastornati per quello che gli è accaduto». Roberto da alcuni anni aveva preso il compito di ricondurre l’attività sportiva della Robur nell’attività dei Salesiani: «Ha fatto tutto lui. Dai lavori più umili, coinvolgendo i ragazzi, scegliendo gli istruttori – continua Borgogna -. I Salesiani nella Robur erano Roberto. Ha ridato lo spirito dei Salesiani alla società sportiva, lo ha riacceso. È stato un sacrificio per lui fare questo perché ci ha dato la vita. Se un padre di famiglia fa questo, vuol dire che coinvolta è anche la sua famiglia che non smetteremo mai di ringraziare». Roberto era sposato con Francesca Rapari, aveva tre figlie di 18, 16 e 9 anni.

macerata«Era una persona splendida, veramente – lo ricorda Paolo Spalletti, ex presidente della Robur -. E’ il caso di dire che se ne vanno i migliori. Era una persona onesta, trasparente, non si tirava mai indietro, era sempre in prima linea. Quando si facevano le feste di Natale in società ai salesiani, ad esempio, stava 4 ore in cucina o ai tavoli. Seguiva con passione i ragazzi. Dava un esempio in termini di lealtà sportiva e di valori. Una grande perdita».

«Vi vorremmo raccontare di un giovane nato leader, che sapeva aprire sentieri che altri non vedevano, che riusciva a tirar fuori entusiasmi soffocati e nascosti, che portava sulle spalle zaini che avrebbero fiaccato la schiena a chiunque… un giovane imbrattato dalla testa ai piedi della sabbia dei nostri campi. Sì, di un giovane sempre giovane, che aveva come paradigma di vita la silenziosa operosità e la sostanza dei fatti, nutrita da una fede mai scontata e sempre nutrita» dice l’istituto Salesiano in una nota, e continua: «A noi il compito di proseguire la sua storia… lo sentiamo già, ci sta incitando, lì a fondo campo».

salvatoriConosciutissimo, in tanti hanno lasciato il proprio ricordo e espresso il proprio dolore su Facebook. «Sempre disponibile, sempre sorridente» lo descrive Sergio. Ermanno: «Ti ricordo con affetto, persona volenterosa e simpatica. Roberto, riposa in pace». Italo: «Ciao Roberto, il tuo sorriso lo ricorderò per sempre dai primi campi scuola ad Ussita ad ogni volta che ci vedevamo a Porto Recanati, mi raccomando da lassù guida i ragazzi della Robur». Mauro: «Roberto, non puoi averci lasciato così. Conoscere te e la tua splendida famiglia è stata per me, per noi, una di quelle cose belle della vita che vorresti capitassero sempre. Un anonimo viaggio insieme, per diventare amici e sentirsi sempre vicini, anche a distanza di anni e di chilometri, e avere il piacere e la speranza di rivedersi ancora perché sei, siete, delle persone meravigliose. Proprio non doveva succedere questa cosa assurda e inaccettabile, non a te Roberto, mancherà la tua amicizia, la tua simpatia, il tuo sorriso, la persona speciale che ho avuto la fortuna di incontrare».

Il funerale è stato fissato per domenica alle 11,30 e si svolgerà al campo sportivo dei Salesiani di Macerata. Questa sera un momento di preghiera nel cortile dell’oratorio, alle 20.

 

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