«Nuovo garante, Giulianelli improponibile»
«Si abbia il decoro di anteporre
la competenza alle logiche spartitorie»

LA NOMINA sarà fatta domani in Consiglio regionale. Le critiche dell'associazione Antigone che ricorda le candidature di Maria Rita Bartolomei e Jacopo Saccomani, avanzate dalla Conferenza regionale volontariato Giustizia, e del Pd: «La maggioranza dimostri adeguata sensibilità istituzionale, aprendosi al confronto con l’opposizione per giungere a una figura condivisa e di alto profilo. Grazie ad Andrea Nobili che in questi cinque anni ha operato con professionalità, imparzialità e passione per la tutela dei cittadini»

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L’avvocato Giancarlo Giulianelli

di Luca Patrassi

Critiche a più voci dopo l’indiscrezione legata alla volontà della maggioranza che guida la Regione di indicare la candidatura dell’avvocato maceratese Giancarlo Giulianelli come Garante per i diritti della persona, nomina che il Consiglio regionale delle Marche è chiamato a fare domani. La maggioranza di centrodestra aveva appunto indicato l’avvocato maceratese, già candidato alle scorse elezioni regionali con una lista civica che sosteneva il governatore Acquaroli, pur all’interno di un confronto interno che aveva visto le obiezioni di Lega e Udc per l’eccessivo peso che così si darebbe a Fratelli d’Italia. Superata però la fase delle critiche interne, la maggioranza si presenterà domani – salvo sorprese, al momento non in agenda – compatta sul nome di Giulianelli. Operazione che oggi però ha visto registrare altri interventi di opposizione, a firma del Pd e dell’associazione Antigone.

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Andrea Nobili

Rileva il Pd: «Alla vigilia della nomina del nuovo Garante regionale dei diritti della persona, intendiamo esprimere il nostro più sentito e sincero ringraziamento ad Andrea Nobili, che in questi cinque anni ha operato con professionalità, imparzialità e passione per la tutela dei cittadini e l’effettiva esigibilità dei loro diritti, in particolare per quanto concerne i settori pubblici riguardanti i minori, la famiglia e il sistema penitenziario, contribuendo in tal modo a costruire un rapporto positivo e trasparente tra pubblica amministrazione e collettività». Così il gruppo assembleare del Partito Democratico ringrazia Andrea Nobili che domani, in occasione del consiglio regionale, sarà sostituito dalla nuova nomina del Garante dei diritti della persona. «L’intero gruppo del Partito Democratico – sottolinea il capogruppo Maurizio Mangialardi – auspica che, almeno per l’individuazione del nome che andrà a ricoprire un compito di così rilevante e delicata responsabilità, la maggioranza dimostri adeguata sensibilità istituzionale, aprendosi al confronto con l’opposizione per giungere a una nomina condivisa e di alto profilo, capace davvero di soddisfare i requisiti di autonomia e indipendenza richiesti dal ruolo. Le indiscrezioni degli ultimi giorni, tuttavia, non sono molto confortanti, visto che tra i candidati figurano nomi che, al di là della loro legittima collocazione politica, hanno corso per un posto in consiglio in occasione delle ultime elezioni regionali. Nessuno chiede alla destra di rinunciare alle proprie prerogative, ma sul Garante dei diritti della persona si abbia il decoro di anteporre la competenza alle logiche spartitorie».

Poi l’associazione Antigone: «Domani il Consiglio Regionale voterà per la nomina del nuovo Garante dei Diritti alla Persona. I giornali riportano come ultimo nome scelto dalla maggioranza quello dell’avvocato Giancarlo Giulianelli. Anche questo, come altri di quelli circolati, è un nome improponibile perché legato a doppio filo alla politica. Tant’è vero che si è candidato alle elezioni regionali dello scorso settembre con la lista Movimento per le Marche a sostegno del presidente Francesco Acquaroli» dice Giulia Torbidoni, presidentessa dell’Associazione Antigone Marche che ricorda le candidature avanzate dalla Conferenza Regionale Volontariato Giustizia: Maria Rita Bartolomei e Jacopo Saccomani. «Maria Rita e Jacopo – aggiunge – sono gli unici candidati a poter vantare i titoli, gli studi e le competenze necessarie insieme a una totale indipendenza, libertà e autonomia. Molti dei nomi che abbiamo letto sulla stampa, invece, sono espressioni dirette o indirette di partiti politici, cosa che li rende incompatibili con il corretto e pieno assolvimento della funzione di Garante. Per definizione il Garante o è indipendente o non è: non abbiamo certo bisogno di persone con le mani legate».

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