L’ex casa del custode ai Giardini Diaz
Museo sì, museo no, alla fine è stato il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli a mettere fine al balletto di ipotesi e dichiarazioni sulla destinazione della ex casa del custode dei Giardini Diaz. «La ex casa del custode ospiterà il museo di Scienze naturali. Ma non sono previsti soldi per l’allestimento e dobbiamo trovarli», ha detto oggi Parcaroli, in risposta a Narciso Ricotta (capogruppo Pd), che chiedeva appunto conto degli spazi. L’appalto e la destinazione erano stati indicati dalla precedente amministrazione, i lavori sono in corso con la nuova Giunta.
Sandro Parcaroli durante l’interrogazione online
Gli assessori appena insediati però si erano inizialmente contraddetti sulla destinazione dell’ex casa del custode. Andrea Marchiori (Lavori pubblici) aveva annunciato i lavori per ospitare, come da idea iniziale, il museo di Scienze naturali. Mentre Silvano Iommi (Urbanistica) aveva invece espresso contrarietà all’ipotesi. Da qui la domanda di Ricotta: «Cose intendete fare?». E la risposta di Parcaroli. Il problema sarebbe quindi ora trovare i fondi per l’allestimento del museo. «Ci riserviamo di approfondire la questione dell’allestimento – ha detto il sindaco -, valutandone ogni aspetto, non essendo prevista una somma destinata nel quadro tecnico economico».
Narciso Ricotta
Soddisfatto della risposta Ricotta: «Il fatto che venga confermata quella come sede e venga smentita l’idea dell’assessore Iommi, che evidentemente ha espresso una posizione personale, mi rende pienamente soddisfatto». E poi suggerisce per l’allestimento «l’elaborato dell’architetto Schiavoni che prevede una soluzione con apparecchi gitiali per circa 300mila euro».
(Fe. Nar.)
Casa del custode, Iommi mette in guardia: «Inadatta al Museo di storia naturale»
Restyling dell’ex casa del custode, lavori al via ai Giardini Diaz
La ex casa del custode dovrebbe tornare a rispettare la sua funzione originaria: LA CASA DEL CUSTODE!! Viste le vicende ben note accadute negli ultimi 20 anni (??), che hanno ridotto i nostri bei Giardini Diaz in quello che tutti sanno, magari prevedendo anche un Posto di Polizia fisso. Sbaglio, vero ?
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Tutto veramente fantastico se non fosse vero; al di là delle presunte contraddizioni tra le dichiarazioni degli assessori, sempre utili allo storetelling giornalistico, resta il fatto che il “Sindaco emerito” avv. Ricotta suggerisce alla nuova Giunta di affidare all’arch. L. Schiavoni di Jesi il progetto per l’allestimento del museo di Scienze Naturali con apparecchi digitali per un importo di 300mila euro. Dunque resta confermato che il progetto del museo ad oggi non c’è. Ora questo architetto Esinate, che in passato ha già progettato l’allestimento del Buonaccorsi su incarico della medesima Amm.ne Carancini, è esattamente lo stesso che è stato incaricato del progetto relativo al Museo di Storia Naturale nella ex casa del custode dei Giardini Diaz. Dunque una prima domanda, perchè nel progetto di recupero e consolidamento edilizio del manufatto andato ora in appalto non c’è il progetto della musealizzazione della struttura che, invece, era l’obbiettivo primario del fondo “ITI scheda azione 3 POLO DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA”? Seconda domanda, perchè solo adesso, in sede di polemica politica, l’ex Assessore suggerisce l’adozione di un misterioso (almeno per me) elaborato Schiavoni con soluzioni digitali e questa cosa non l’ha fatta presente al Sindaco Carancini? Ultima ma non ultima domanda, che cosa sono queste “soluzioni digitali” per un Museo (essenzialmente didattico) che espone circa il 50% delle sue collezioni perchè l’altra metà resta imballata nel deposito per mancanza di spazio? (12 mila conchiglie del mediterraneo negli scatoloni, centinaia tra insetti e ammoniti in deposito ecc.). Allora ha fatto benissimo il Sindaco Parcaroli a dire che dovremo cercare i fondi necessari per allestire il museo e che cercheremo di approfondire la questione dell’allestimento nella prospettiva di esporre non una semplice campionatura dei materiali selezionati ma, ritengo, anche quelle importanti collezioni che ci vengono offerte, compresa quella importantissima degli uccelli offertaci dall’Istituto Salesiano Don Bosco e che, almeno sino ad oggi, abbiamo dovuto rifiutare per mancanza di spazio. Un museo moderno può definirsi tale non solo per la digitalizzazione ma anche perchè può e deve svilupparsi nello spazio e nel tempo.
Sono convinto che avere una persona con le competenze specifiche e lo spessore culturale come l’Arch. Silvano Iommi sia un vantaggio incredibile per questa maggioranza e per la città tutta. Mi domando perchè non si seguano ed eseguano alla lettera i suoi consigli??? Visto che non mi sembra che l’assise pubblica Maceratese vanti curriculum o conoscenze tecniche anche solo lontanamente paragonabili a quelle del nostro assessore all’urbanistica.