di Alessandra Pierini (foto Fabio Falcioni)
Un negozio che fa sfilare i suoi abiti in un bar e i dipendenti del bar li indossano, percorsi esperienziali made in Marche con il coinvolgimento di associazioni di volontariato e ciauscolo proposto in abbinamenti impensabili. Mentre l’epidemia di Covid detta le regole del vivere, nella sede di Confartigianato giovani aziende guardano al futuro e scommettono sull’animazione dell’economia del territorio. «Perchè Macerata è una città che vuole fare squadra e abbiamo bisogno di guardare al futuro con prospettive migliori» spiega Francesco Cacopardo, presidente del settore Food.
E sul futuro migliore hanno scommesso le aziende che hanno partecipato al bando della Regione Marche col supporto di Confartigianato Imprese Macerata – Ascoli- Fermo, si sono aggregate con altre imprese e si sono aggiudicate un sostegno per il 50% dell’importo di spesa fino a un massimo di 50mila euro.
«Questa settimana abbiamo formalizzato le reti d’impresa – spiega Emanuela Fiorani, responsabile di Confartigianato che ha seguito le aziende – i progetti andranno realizzati entro 10 mesi. Li abbiamo seguiti a partire dalla domanda e continueremo fino all’erogazione del contributo».
A presentare i progetti ammessi a finanziamento sono stati direttamente i titolari delle imprese coinvolte. Aldo Zeppilli, titolare del Caffè Centrale ha proposto “Mood & Food: eccellenze in passerella in collaborazione con Mood di Giulia Lucioni e Milena Bettei. «Combineremo le nostre due eccellenze portandole in passerella. E’ anche previsto un doppio scambio. I miei dipendenti andranno in negozio a indossare gli abiti, mentre le titolari di Mood saranno chef per una sera nel mio locale faranno assaggiare i loro piatti ai clienti. Avevamo previsto due sfilate ma purtroppo probabilmente punteremo tutto sulla seconda a causa della situazione emergenziale».
Zeppilli, incoraggiato dal sindaco Sandro Parcaroli a confrontarsi anche con il Comune, ha sottolineato. «E’ bello avere una amministrazione che parla la mia stessa lingua, negli ultimi 15 anni ho trovato grosse difficoltà. Oggi finalmente e purtroppo a causa del Covid, molti capiscono che, come ripeto da anni, la ristorazione è complementare ai negozi. Alle 18, quando noi chiudiamo il centro si desertifica».
C’è poi “Five emotions: percorsi esperienziali made in Marche” presentato da Emanuele Conforti di My Marca in tandem con Crazy Burger di Pierpaolo Berdini e Biemme Arredi di Michele Bruschi. «Proporremo veri e propri viaggi sensoriali in collaborazione con Unione italiana ciechi e ipovedenti, Pars e Talea. Tra gli altri c’è una cena al buio. Il mio invito è alle imprese perchè partecipino a questi bandi che, richiedono sì un investimento, ma è nel dna dell’imprenditore fare investimenti».
“Le declinazioni del salame spalmabile: ricetta nel cuore, rivoluzione in tavola” vede invece fianco a fianco l’Hab con la storica norcineria Rapari. «La nostra idea – ha spiegato Claudio Cimarossa – è di rivoluzionare la ricetta tradizionale del salume, proponendo quattro degustazioni con accostamenti ambiziosi».
Si è collegato in streaming l’assessore regionale Mirco Carloni: «Dobbiamo creare esempi di successo – ha detto – e attrarre nuova imprenditorialità diffusa, parametro su cui non siamo più leader. I marchigiani sono gente con la “tigna” e vogliono dire la loro sui tavoli economici. In questi giorni stiamo lavorando sul Recovery Fund, quello che dobbiamo assolutamente evitare è che ci volino sopra senza riuscire a intercettarli».
«Ho chiesto un ufficio in Regione – gli fa eco il sindaco di Macerata Parcaroli – perché voglio assolutamente catturare fondi facendo rete. Ho dato anche la mia disponibilità all’Anci per unire i sindaci e fare squadra. Incontrerò Valeria Mancinelli nei prossimi giorni. Lo avevo detto: mi comprerò una ruspa per abbattere i campicelli, ancora troppo numerosi in questo territorio».
Il segretario di Confartigianato Giorgio Menichelli ha assicurato il sostegno all’aziende su due fronti fondamentali: «Ci battiamo per le semplificazioni e per eliminare o quanto meno ridurre le soglie di accesso ai bandi per i finanziamenti».
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