di Laura Boccanera (Foto di Federico De Marco)
Ingressi differenziati per colori per evitare assembramenti nei corridoi e nelle zone comuni, all’ingresso e all’uscita, personale presente per garantire igienizzazione e rispetto dell’uso della mascherina e didattica in presenza e a distanza nelle aule “affollate”. Riprende così la routine all’istituto scolastico Da Vinci di Civitanova. 1600 studenti, uno dei più numerosi istituti superiori nel quale da due giorni, come nel resto delle Marche, sono riprese le lezioni. Qualche difficoltà di adattamento al nuovo sistema, ma tutto sommato docenti e ragazzi si dicono soddisfatti.
«Siamo un po’ in tensione in questi primi giorni per cercare di rispettare tutte le direttive che ci siamo dati – spiega Stefania Dusi, docente di sostegno – oltre alla didattica ci sono tante cose da osservare, tenere un registro tracciato delle uscite e degli ingressi dei ragazzi, la ricreazione viene fatta in aula con i ragazzi contenuti anche negli spostamenti. Stiamo ipotizzando però di fare ricreazione all’esterno anche per non farli stare sempre in aula». Un banco di prova importante per la nuova dirigente dell’istituto Valentina Cannizzaro che però per ora si dice soddisfatta: «le principali difficoltà sono legate agli spazi, questa è una scuola molto grande nella quale fra visitatori, personale e studenti girano ogni giorno duemila persone. Tutti gli esterni devono lasciare traccia del passaggio e firmare l’autocertificazione. La situazione è stata affrontata dal punto di vista degli spazi e ci siamo resi conto che in alcune classi serviva una rotazione perché non c’era la possibilità di far stare tutti in aula. E così abbiamo diviso quelle classi in due gruppi che si alternano fra didattica a distanza e in presenza. Ringrazio anche i genitori, perché siamo tutti corresponsabili nella sicurezza. Ai ragazzi è stata fatta un’opera di sensibilizzazione già nelle settimane precedenti e appena arrivati subito hanno cercato i loro colori nella segnaletica stradale, sono ragazzi molto consapevoli e rispettosi».
Abbastanza soddisfatti anche i ragazzi che avevano voglia, seppur in mezzo alle difficoltà e ai fastidi dovuti all’uso della mascherina di tornare fra i banchi a condividere con i compagni l’esperienza educativa e didattica: «è tutto diverso, non ci possiamo abbracciare, è tutto abbastanza rigido, ma va bene, siamo contenti di essere tornati. Qui a scuola siamo responsabili, ma andrebbe adottata la stessa condotta anche fuori dalla scuola. Siamo tutti bravi a portarla in classe, ma se poi la sera ci ritroviamo tutti a Civitanova senza non è molto coerente» commenta Giorgia Donati al quinto anno del liceo linguistico. «Con le lezioni online nel lockdown ci siamo trovati bene – ricorda la sua amica Nora Riccobelli Carletti – la mascherina è un po’ un problema, ma la teniamo, siamo al quinto anno e responsabili». Chi invece oggi per la prima volta ha varcato la soglia del Da Vinci con tutte le nuove norme è Giada Del Medico, al primo anno del liceo scientifico. Lei ieri il primo giorno di scuola l’ha fatto da casa con la didattica a distanza e solo oggi ha conosciuto i compagni di classe: «il primo giorno l’ho fatto online perché faccio parte di una delle classi a rotazione e sei di noi rimangono a casa a turno. L’organizzazione della didattica online ancora non è perfetta, ma si riesce comunque a seguire anche se c’è da affinare qualcosa». Tra gli aspetti più ostici invece per Liudmila Santini e Federica Petrini il dover rimanere in classe ferme per tante ore: «è difficile stare seduti a ricreazione, non potersi mai muovere dal proprio posto, dover essere monitorati in tutti gli spostamenti, però è comunque meglio rispetto a quando stavamo a casa, anche perché a scuola siamo più concentrate».
«Ritorno da scuola in bus, qualche problema di assembramento nei terminal di Macerata e Camerino»
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