«L’impianto fotovoltaico proposto a Treia in località Berta creerebbe un grave danno ad un’area agricola nonchè un grave degrado del territorio, dal grande valore paesaggistico e ambientale». A dirlo la Provincia, che ha deciso di assoggettare a Via (Valutazione di impatto ambientale) il progetto presentato dalla ditta Ecomarche 2 srl di Milano, per la realizzazione di un impianto fotovoltaico a terra della potenza di 28 Mwp. Il problema, secondo l’ente è che l’impianto proposto e la sua notevole estensione complessiva di ben 34 ettari produrrebbero un enorme danno a un’area agricola, nonché un grave degrado del territorio, dal grande valore paesaggistico e ambientale, ancora integro. «Il fotovoltaico è sicuramente una importante risorsa da utilizzare per creare energia rinnovabile, ma va realizzato nei luoghi idonei e nelle aree già urbanizzate – dice il presidente della Provincia, Antonio Pettinari – e quindi compromesse ai fini agricoli, quali gli edifici pubblici e privati, le aree commerciali e i capannoni industriali. Le fonti rinnovabili dobbiamo usarle senza compromettere le risorse straordinarie rappresentate dal nostro paesaggio, dalla nostre risorse e dalle tipicità. Per questo dobbiamo evitare il consumo ulteriore del suolo». La Provincia ritiene che, oltre al notevole impatto sulla componente paesaggistica, peraltro difficilmente mitigabile, il progetto sarebbe ulteriormente dannoso in quanto interesserebbe un’area oggi caratterizzata da produzioni agricolo-alimentari di qualità, e quindi non idonea per l’installazione di impianti fotovoltaici. La decisione assunta dalla Provincia è coerente con gli indirizzi adottati per tali tipologie di intervento dal Consiglio provinciale, essendo emersi già in fase istruttoria evidenti profili di incompatibilità con le esigenze di tutela ambientale indicate per la zona dal vigente Piano territoriale di coordinamento della Provincia di Macerata.
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e’ giusto…bloccate tutto….ma perche non sfruttare i tetti delle grandi industrie..fabbriche ecc anziche’ togliere terreno prezioso per l’agricoltura
Mah, è tutto molto relativo… possiamo anche dire l’energia proveniente dal fotovoltaico preserva l’ambiente, si preserva anche l’area da pesticidi che sterminano api e chissa quanti altri insetti.
La bontà di una tecnologia è inversamente proporzionale a quanto è obbligatoria e incentivata.
sono anni che molti coltivatori si sono convertiti al biologico e quindi senza pesticidi…o quasi…molto nocivi per l’ambiente le api e tutti gli altri impollinatori…certo oramai la frittata e’ fatta e non si sa se si riuscira’ a riprendere il controllo di decenni e decenni di super abusi per l’ambiente e company…guardiamo positivo
Forse sarà non un progetto ma un pre-studio di fattibilità. Gratuito e non impegnativo, per vedere come uno reagisce. Di norma occorrono 8 mq per avere 3 kW di picco.
Per 1 kWp ci vogliono circa 6 mq di pannelli che con i distanziamenti e le inclinazioni diventano circa 12 mq di superficie occupata. Dai numeri dell’articolo risulta 1,2 mq per kWp… più che un prestudio o preliminare, anche a occhio c’è qualcosa che non torna.
Corretto il calcolo di Jacopini, sicuramente sarà un progetto su inseguitori monoassiali ( oggi i più convenienti) i quali richiedono più spazio a terra. Mi occupo di fotovoltaico da molti anni e sinceramente ho sempre scartato gli impianti a terra di grandi dimensioni, specialmente sul nostro territorio, terreno fertile e di antiche e sani tradizioni. Ci sono prima di tutto i capannoni o strutture dove si può veramente fare un buon lavoro senza intaccare la qualità della nostra terra o per lo meno utilizzare terreni aridi e difficilmente coltivabili ( come è stato fatto nell’ascolano.