La coalizione di centro sinistra alla Mole
di Martina Marinangeli (foto di Giusy Marinelli)
Per il kick off della campagna elettorale, il centrosinistra ed il suo candidato Maurizio Mangialardi scelgono la corte della Mole ad Ancona, con la sindaca Valeria Mancinelli a fare gli onori di casa. Il Pd si è buttato alle spalle le lacerazioni tra correnti interne ed ora marciano tutti uniti e compatti a sostegno del presidente Anci e primo cittadino di Senigallia. Lo slogan suggella il patto: #insieme per le Marche.
Mangialardi con il sindaco Mancinelli
E nessuno degli alleati manca all’appello. A chiudere il cerchio mancherebbe solo l’ex rettore della Politecnica Sauro Longhi, a cui Mangialardi ha teso la mano: «ci siamo sentiti e ho detto che siamo disponibili. Voleva costruire il centrosinistra ed il centrosinistra è già qui. La porta a quel progetto ed a quelle sensibilità è sempre aperta». È già perfettamente calato nel ruolo che lo investe della leadership del centrosinistra nella tornata elettorale più difficile che si troverà ad affrontare, ed i vertici dei partiti alleati sono tutti lì ad applaudirlo. «Non sono stato scelto a Roma – ci tiene a rimarcare Mangialardi, non lesinando la stoccata al centrodestra ancora impantanato nelle paludi nazionali -, ma è stato un riconoscimento del lavoro fatto in una città che è diventata protagonista delle Marche: facciamo le Marche protagoniste dell’Europa». Frutto di una paziente opera di concertazione tra maggioranza e minoranza dem, la candidatura di Mangialardi è stata battezzata dal governatore uscente Ceriscioli, con il placet dei big Ricci e Mancinelli. E la sindaca, nell’aprire il giro degli interventi, presenta le istanze della città, sottolineando il «ruolo ancor più da protagonista che avrà il capoluogo, che ha responsabilità in più rispetto agli altri Comuni». Al primo punto della lista delle priorità, la prima cittadina pone le infrastrutture, «per troppo tempo solo tema di competizione in campagna elettorale. Ora dobbiamo far in modo che le Marche tutte e le forze politiche tutte aprano una vertenza con il governo centrale. Chiunque vincesse le elezioni, deve proporre un patto per questo tema». Al “chiunque” scaramantico, Mangialardi replica sicuro: «vinciamo noi Valeria». A ruota, sono poi intervenuti i rappresentanti delle forze politiche e civiche dell’alleanza: Gianluca Carrabs (Verdi), Maurizio Cionfrini (Partito socialista italiano), Mattia Morbidoni (+ Europa), Massimo Montes (Articolo 1), Massimiliano Bianchini (Civici uniti per le Marche), Fabio Urbinati (Italia Viva), Emanuela Lanfranchi (Demos), Tommaso Sanna (Lista Centro), Tommaso Fagioli (Azione), Stefano Ghio (Le nostre Marche – Italia in Comune).
Presenti poi, tra gli altri, anche il capogruppo consiliare dem Francesco Micucci, i segretari delle federazioni provinciali, i consiglieri regionali Talè (Iv) e Rapa (Psi). «Altri decidono nei palazzi romani, noi la nostra scelta l’abbiamo fatta qui perché il destino dei marchigiani si gioca nelle Marche – rigira il dito nella piaga degli avversari il segretario dem Giovanni Gostoli, chiudendo l’elenco -. Il nome dell’avversario conta poco. La cosa più importante sono il progetto ed i marchigiani. Il centrosinistra è unito e compatto mentre gli altri ancora devono decidere a Roma mettendo sul tavolo non tanto le Marche ma le questioni legate alla Puglia e alla Campania. Quella di Mangialardi è una proposta che può rappresentare una fase nuova, nata da moltissimi sindaci e che ha raccolto attorno a sé un consenso ampio non solo nel centrosinistra ma capace di andare oltre e di attirare anche le migliori forze civiche», ed annuncia il Piano per le Marche a cui sta lavorando la coalizione di centrosinistra, «che avrà come priorità l’emergenza Coronavirus e la necessità di sostenere famiglie, imprese e professionisti che sono in difficoltà ma che al tempo stesso metterà al centro un piano di rinascita puntando su temi come sanità, formazione, lavoro e riduzione delle tasse per una Regione più vicina ai bisogni dei marchigiani».
Maurizio Mangialardi
Allora stiamo apposto sono 30 anni che governate....
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Un po’ di consapevolezza dei propri limiti oggettivi non farebbe male, altrimenti si finisce come la rana della favola di Esopo.
se volete fare colpo sull’Europa presentate l’abbazia di San Claudio al Chienti come la cappella palatina di Carlo Magno, che era nell’Aquisgrana di qui e non ad Aachen.
Impressionante il numero delle sigle della coalizione, oltre il pd. Se ognuna aggiustasse un 2% sarebbe una quasi vittoria…..