«Si vuole arrivare a chiudere ai mezzi il centro storico? Bene, ma che sia il risultato finale di tutto un progetto serio ed articolato di cura e sottolineatura dei nostri tesori, delle nostre eccellenze e soprattutto della fruibilità di un centro sicuramente raggiungibile non tanto facilmente, a causa della sua posizione geografica. Non abbiamo le Ramblas di Barcellona, ampie e in pianura. Abbiamo scalette ed ascensori, salite e vicoli con cui fare i conti». Il titolare del locale Hab di via Gramsci, Paolo Perini, risponde alla richiesta dei Consiglieri Lina Caraceni e Michele Verolo di chiudere l’accesso al centro storico di Macerata dalle 18 in poi. Perini spiega: Vogliamo prendere in considerazione la chiusura totale del centro storico? Come commerciante è ovvio che io, come tanti altri, non sia d’accordo, ma proviamo a discuterne insieme e a farlo in modo costruttivo – dice – La chiusura del centro storico porterebbe (e ha portato) ad un progressivo quanto veloce svuotamento di quelli che un tempo erano invece i luoghi di ritrovo per giovani e non: il Corso della Repubblica pullulava a dir poco di gente, così come Piazza della Libertà, Piazza Cesare Battisti, Via Gramsci e Corso Matteotti, per non parlare di Piazza Mazzini e Via Garibaldi: che fosse per fare spesa nei negozi artigianali o per comprare capi d’abbigliamento alla moda, ogni negozio aveva i propri clienti ed era tutto dinamico e partecipato.
Nel tempo, grazie sicuramente ad una trasformazione delle esigenze e all’organizzazione dell’economia di una città, ma soprattutto a causa di scelte precise, abbiamo assistito ad uno spopolamento veramente triste e dannoso di tutto il Centro storico della nostra Macerata – sottolinea Perini – a meno che non vogliamo far diventare il centro storico un dormitorio, vanno previste tutta una serie di misure che possano permettere sicuramente un accesso facilitato: navette che girano in continuazione, elettriche e gratuite, ad esempio. Questo non solo per favorire i commercianti che altrimenti saranno costretti a chiudere, ma per sottolineare la bellezza di un centro storico di tutto rispetto, che vanta palazzi antichi bellissimi e musei, un teatro storico meraviglioso, lo Sferisterio che tutto il mondo ci invidia, nonché per fare la propria parte nell’evitare fino alla fine il riversarsi di giovani e famiglie nei centri commerciali, di sicuro non luoghi di cultura. Vogliamo non concedere l’accesso? Bene, ma che ci sia un progetto, dietro: sottolineare il centro di una città importante come Macerata, che non può e non deve balzare alle cronache soltanto per episodi a dir poco spiacevoli, ma che deve farsi grande, perché lo è, della sua storia e della sua cultura.
Studiare un percorso culturale fin dalle scuole elementari, come era una volta – propone Perini – Portare i bambini a teatro con visite guidate e non solo a vedere spettacoli, conoscere le Carrozze del nostro particolarissimo museo, fare dei tour appositi con aneddoti e giochi per avvicinare le generazioni di domani alla propria città, anziché veder fuggire tutti i giovani perché “Macerata non offre niente”. Abbiamo un’università che fin dal 1290 vanta la sua prima Scuola di Diritto e milioni di altre caratteristiche peculiari che fanno della nostra città un vero e proprio gioiello. Il mio invito dunque rimane quello di renderci tutti conto di cosa stiamo parlando: la questione non è e non può fermarsi alla chiusura o meno di un centro storico, bensì alla gestione in toto di una città che ha così tante potenzialità che forse non vengono adeguatamente messe in risalto e sfruttate. Chiudiamo pure il centro storico, ma soltanto a seguito di un progetto ampio, articolato, che abbia basi solide e che consti di una serie di misure volte a far rinascere una città che sinceramente lo merita – conclude -. Basta con le polemiche, ci sto…ma iniziamo a costruire seriamente qualcosa che possa regalare ai giovani, futuri abitanti della nostra città, un luogo che possa essere come merita un punto di riferimento importante per la Regione e il centro Italia. Senza un reale progetto dietro, continueremmo a fare polemiche sterili tra chi vuole il Centro aperto e chi lo vuole chiuso. Cui prodest?».
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Condivido le sensate proposte di Paolo Perini. Il suo ragionamento è pieno di buon senso e i costi sono effimeri. La nuova amministrazione, credo, dovrà tenerne conto. Altrimenti, il contrario, è pura ideologia.
Non posso essere d’accordo su quanto dice il sig. Paolo Perini; non si aiuta il centro storico soltanto proponendo una musica assordante fino alle 2 di notte o appestando il palazzo soprastante il suo HAB con una vomitevole puzza di fritto. E’ inutile parlare di accesso o non accesso nel centro storico, quando non si fa niente per rendere la città a misura di cittadino.
Senza tanti giri di parole e ripetizioni, basta chiedere al Comune di mettere bus navetta per il centro storico.