Non solo problemi al centralino del Cup, unico metodo ancora disponibile per prenotare ogni tipo di prestazione che non sia urgente. Chi infatti ha provato ad attaccarsi al telefono spesso non ne ha ricavato niente. Ma nella fase di ripartenza degli ospedali, c’è anche un altro problema: quello delle code alle casse che mal si concilia col divieto di assembramento. Due nodi che necessariamente si intrecciano e rendono la situazione alquanto complicata. Chi infatti non riesce a prenotare via Cup va in ospedale per cercare di risolvere la situazione. Se a questi si aggiungono coloro che vanno in ospedale per qualunque altro tipo di esigenza, ecco che si crea il più classico dei circoli viziosi. Proprio ciò che è andato in scena all’ospedale di Macerata, dove quella di oggi è stata una mattina infernale, per gli utenti e per gli operatori.
Coda con assembramento stamattina all’ospedale di Macerata
Diverse le segnalazioni arrivate a Cronache Maceratesi, per denunciare una situazione a dir poco a rischio, con le distanze di sicurezza completamente saltate. Oltre alle foto e i video che testimoniano assembramenti in un’area di pochi metri quadrati, ci sono anche i numeri a conferma. Da quando sono state aperte le casse all’ora di pranzo circa sono stati staccati oltre 460 tagliandi, per le varie tipologie di prestazioni, dalla A (prelievi) fino alla T (urgenze). Il che significa che molto probabilmente nel giro di poche ore sono passate almeno 300 persone. Gestite peraltro da solo quattro operatori. Tanto per fare un esempio, per la struttura di Macerata è stato indicato un massimo di 60 prelievi al giorno, proprio per evitare assembramenti. Stamattina ne sono stati fatti più di 70. E nonostante ore di fila c’è anche chi è dovuto tornare a casa con un pugno di mosche in mano. E’ l’esempio di Sofia Travaglini, giovane che avrebbe voluto prenotare una visita oncologica per il nonno. Ma che dopo aver atteso in coda insieme a decine e decine di altre persone non c’è riuscita. «Mio nonno aveva fatto due tac – spiega – una all’addome e un’altra all’encefalo, peraltro pagando 250 euro, altrimenti con il ticket avremmo dovuto attendere il 20 luglio e il 2 agosto. Troppo. E così ora dobbiamo portare i risultati all’oncologo per una visita di controllo. Dopo aver provato invano a prenotare col Cup, con una ricetta con l’urgenza, l’unica che è possibile al momento prenotare direttamente in ospedale, sono venuta qui. E non solo mi sono trovata avanti una fila interminabile, quando si parla ovunque di divieti di assembramento. Ma non sono riuscita neanche a prenotare la visita, gli operatori mi hanno spiegato che non dipende da loro, ma che questa è la procedura. E ci credo». Anche un’altra donna ha lamentato di essere arrivata con un’esenzione e di aver dovuto attendere il proprio turno con un fila interminabile. E pensare che dal 15 giugno in ospedale dovrebbe tornare la possibilità di prenotare anche in ospedale, senza passare necessariamente anche dal Cup.
(Redazione Cm)
A coda terminata, solo la lettera E (accettazione) era arrivata a 276 tagliandi
Cup ad ostacoli, tra protocolli di sicurezza e 6mila prenotazioni sospese
«Impossibile prenotare esami via Cup, ok l’emergenza Covid ma così muoiono tutti gli altri»
Deve mettere uno sportello solo per chi ha l'esenzione !!! Forse loro la fila non la fanno...
Laura Ghergo sarebbe la cosa più giusta da fare quella di fare uno sportello per chi ha l'esenzione, anche mio padre è un malato oncologico e ho sempre timbrato l'impegnativa quando l'accompagno a fare la visita, si sa che bisogna timbrare. Ora ripeto non è giusto, si spera che si organizzino meglio e che cambi qualcosa, per ora è così. Anche noi spesso vogliamo tutto e subito senza pensare che nella nostra stessa situazione c'è molte altre persone quindi armiamoci di un po' di pazienza
È sempre stato così anche prima del virus .
Siamo tornati alla normalità
C'è lo virusse
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Cosi’ il virus si riattiva rapidamente.
Visto che negli ultimi 3 mesi, di fatto, qualsiasi attività ospedaliera (che non fossero urgenze) ha subito fortissimi ritardi oppure è stata bloccata del tutto non credo ci voglia un master al Mit ne una scuola di specializzazione post laurea ad Oxford per comprendere che, per far tornare la situazione a livello normale (e smaltire in tempi accettabili il pregresso di 3 mesi) si sarebbe dovuto individuare (a livello regionale, se non italico) un percorso organizzativo diverso.
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Magari prevedendo da giugno fino a tutto settembre una diversa apertura degli sportelli e degli ambulatori.
Che so dalle 08.00 alle 22.30 di tutti i giorni (sabati compresi).
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Del resto molte strutture private (spesso convenzionate con il SSN o facendo le stesse tariffe) da tempo, in tutta Italia, si sono organizzate per fornire un servizio “allungato” per tutto il giorno (sabato e, addirittura, domenica compresi) dalle 8 di mattina alle 8 di sera, e talvolta anche dopo cena
X Gianfranco Cerasi
Allungare le visite fino alle 22 sabato compreso?
E con quale personale? Non è che nel frattempo è aumentato….
L’unica soluzione per smaltire il pregresso è mandare le persone a fare gli esami in altre strutture, soprattutto i non residenti, che vanno ad intasare una struttura come quella di macerata, che non è grado di far fronte ad una richiesta così ampia di prestazioni da tutte le zone del maceratese in condizioni normali, figuriamoci con tre mesi di esami arretrati.