Commosse lo Sferisterio e abbracciò Visso:
anche il Maceratese piange Ezio Bosso

IL PIANISTA, compositore e direttore d’orchestra aveva 48 anni e dal 2011 conviveva con una malattia neurodegenerativa. Fu protagonista di un concerto indimenticabile all'Arena nel 2016, anno in cui donò 33mila euro al Comune dell'entroterra dopo il sisma
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Ezio Bosso allo Sferisterio nel 2016

 

Si è esibito una sola volta allo Sferisterio, ma fu una serata indimenticabile per i fortunati che avevano potuto godere di uno spettacolo unico.

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Ezio Bosso ringrazia il pubblico dell’arena maceratese

Si è spento oggi Ezio Bosso, 48 anni. Il pianista, compositore e direttore d’orchestra nato a Torino, che dal 2011 conviveva con una malattia neurodegenerativa, arrivò sul palco dell’Arena maceratese nel 2016, dopo che qualche mese prima, al Festival di Sanremo, commosse l’Italia parlando di quanto fossero importanti la bellezza e la musica, trasportando il pubblico sulle ali del suo pianoforte con le note della composizione Following a Bird. Regalò agli spettatori dello Sferisterio i brani tratti dall’album “The 12th Room”, incantando la platea (e l’allora presidente della Camera Laura Boldrini che lo ha incontrato alla fine dell’esibizione) che gli tributò una doppia standing ovation. Sempre in quell’anno, dopo il terremoto, il gesto di abbracciare Visso, donando 33mila euro, somma raccolta durante un concerto da lui diretto al teatro Comunale di Bologna. 

IL CORDOGLIO DELLA FORM – «Piangiamo la scomparsa di Ezio Bosso, pianista, compositore e direttore d’orchestra di fama internazionale dalle straordinarie doti artistiche ed umane». Con queste parole inizia la nota dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana in ricordo dell’artista, che aveva diretto la Form nell’ultimo concerto a febbraio. «Abbiamo avuto il piacere e l’onore di conoscerlo personalmente nel marzo del 2018, quando accettò di dirigere con la Form la Settima Sinfonia di Ludwig van Beethoven nei teatri di Montegranaro, Pesaro ed Ancona. Fu per noi, e per il nostro pubblico, un’esperienza indimenticabile che si è arricchita ulteriormente all’inizio di quest’anno, quando, in occasione delle celebrazioni dei 250 anni dalla nascita di Beethoven, ci ha donato una indimenticabile esecuzione della “Quinta Sinfonia” insieme a quella del “Concerto per oboe” di Strauss, interpretato dal nostro comune amico Francesco Di Rosa. È stata probabilmente la sua ultima esibizione in pubblico in veste di direttore d’orchestra. Non dimenticheremo mai il suo entusiasmo per la vita e per la bellezza, trasmesso dall’energia luminosa dei suoi gesti e del suo sorriso. Ezio era semplicemente travolgente; lo è stato, in particolare, con la Quinta, un capolavoro musicale che esorta l’uomo a non piegarsi mai e che vogliamo considerare il più bel testamento che ha lasciato a tutti noi».

(Redazione Cm)

 

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