«Condivido le preoccupazioni del sindaco sul futuro dell’ospedale. E poi pongo un interrogatorio, serve ancora il polo per Covid alla fiera? Il sindaco ha autorizzato l’ uso della fiera perché costretto da una situazione di estrema emergenza e perché Ceriscioli altra risposta non era capace di darla: adesso, di fronte al buio più assoluto, e di fronte all’ enorme patrimonio inutilizzato dell’ Asur, fa bene a preoccuparsi, e forse anche a non fidarsi».
Si inserisce così Sergio Marzetti nel dibattito sul futuro della riorganizzazione ospedaliera nella fase due. E anche il consigliere di maggioranza esprime dubbi sulla necessità di investire 12 milioni in una fiera e poi vedere depotenziato l’ospedale: «non sembrano esserci garanzie su trasparenza e obiettivi futuri -scrive Marzetti – ignorare, per esempio, la richiesta fatta dai sindaci delle città più importanti della Provincia e dal comitato Pro Ospedali pubblici, sulla opportunità di accantonare l’ idea dell’ ospedale unico, in attesa di schiarite sul Covid-19, e di ridisegnare un Piano sanitario che tenga conto di eventuali emergenze, vuol dire eludere quel confronto che sostanzialmente non c’è mai stato. Le preoccupazioni del sindaco sono quelle di tutta la città. Tutti, infatti, condividono i timori che il Coronavirus provoca, ma tutti condividono anche i danni che si profilano nel post emergenza, la crisi economica, le difficoltà della ripresa, lo spettro della disoccupazione, la paventata chiusura di molte attività, per non parlare del settore turistico. Il sindaco, nei confronti del quale non ho mai lesinato critiche si preoccupa di questo ed è legittimo che pretenda posizioni rigorose e non vaghe dichiarazioni, sfuggendo alle sue responsabilità, come ha fatto con l’ algoritmo per il collocamento dell’ ospedale unico, comodo strumento per glissare su una scelta politica seria ed opportuna, che non avrebbe mai collocato la maxi struttura ospedaliera sopra una discarica senza infrastrutture». E sulla struttura alla fiera mostra perplessità: «servirà ancora dopo il Covid 19, e non si sa per quanto tempo ancora. Micucci sa benissimo dove si trova, a diretto contatto con l’Eurosuole Forum dove gioca la Lube, contro avversari che vengono da tutta Italia e anche dall’ Europa, a ridosso del centro commerciale più importante della regione e tra i più importanti del centro Italia. Non so se la presenza di un ospedale che cura infetti sia un richiamo o un invito alla fuga».
Punta invece il dito contro il sindaco il capogruppo del Pd Giulio Silenzi che definisce una “fake news” le esternazioni di Ciarapica sulla riorganizzazione di Civitanova a presidio stabile Covid. «Dichiarazioni senza alcuna attinenza coi fatti, da quali documenti attinge Ciarapica? – chiede Silenzi – non esiste. Ciarapica parla infatti di generiche voci. Il suo è dunque solo un allarme senza fondamento a cui ricorre per distogliere l’attenzione dal fatto che non riesce a trovare mascherine da distribuire ai civitanovesi, che non è riuscito a organizzare prima di Pasqua la distribuzione dei buoni alimentari ai suoi concittadini, esponendoli oltretutto a vergognose file in piazza. Da lui finora solo post e foto per apparire e visto che tra l’altro Civitanova è un Comune che ancora non ha un bilancio 2020, inventa la fake dell’ospedale di covid a vita. Tutto avviene tramite post, e senza alcun atto scritto, terreno su cui Ciarapica ancora una volta dimostra tutta la sua debolezza già emersa nella vicenda dell’ospedale unico con il sindaco di Macerata Carancini che è riuscito a far passare criteri per portare la struttura alla Pieve con il commento giulivo di Ciarapica che disse “oggi é una giornata felice”. O nell’altra scandalosa questione del salasso sulle tariffe dell’acqua, pagato in sede di ambito idrico dai civitanovesi, complici gli errori di Ciarapica, mentre l’ex primo cittadino di Recanati, Fiordomo, portava a casa sostanziali risparmi per la propria città. Anche stavolta Ciarapica ha dimostrato di essere più bravo con Facebook che nell’attività amministrativa e infatti il 3 aprile, con la sua giunta, ha votato una delibera per concedere alla Regione la Fiera in comodato d’uso gratuito così che possa essere trasformata in maxi ospedale 100 posti terapia intensiva. In quel documento, in cambio dell’apporto generoso che la città stava dando alla soluzione dell’emergenza covid, non è stato inserito nessun documento per chiedere future garanzie alla Regione, per ottenere ad esempio finanziamenti destinati ad ultimare i due piani dell’ospedale e per il suo potenziamento. Un buon amministratore avrebbe fatto un accordo scritto e, se invece di scansarla con disprezzo e supponenza, avesse ascoltato la mia proposta a firmare una convenzione, oggi avrebbe in mano documenti scritti e non vuoti post allarmistici. Ancora una volta il sindaco sceglie di cavalcare la paura per nascondere le sue incapacità, atteggiamento grave e irresponsabile in un momento in cui c’è invece bisogno di rapportarsi con i cittadini con onestà e verità».
Micucci: «Ciarapica il solito populista L’ospedale tornerà come prima»
Ciarapica: «L’ospedale di Civitanova non diventerà polo stabile Covid»
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Tra le cose che non servono a Civitanova, sono consiglieri di maggioranza apparentemente dondolanti ma spinti verso Ciarapica, pur sapendo che un sindaco peggiore non ci potrebbe essere. Uno e solo uno deve essere. Certo c’è un vice sindaco… Forse una promozione o una compartecipazione magari solo ideale, in vista per Marzetti, dal momento che finora ha sempre contestato fortemente e giustamente mentre stavolta ha persino parlato con tutti i civitanovesi? Uno alla volta con cui si saranno piacevolmente soffermati con lui mantenendo le misure di distanza oppure avrà fatto 30.000 telefonate. Silenzi che continua a dire che sono tutte fake le esternazioni di Ciarapica. Solo che se lo dice lui finisce che nessuno gli crede, mentre se sta zitto le persone leggono, riflettono e arrivano da soli alle stesse conclusioni. Marzetti che gli ospedali, compreso quello di Civitanova verrà depotenziato lo sa benissimo, non succederà se Ceriscioli sparisce e fino a quando l’Ospedale Unico non sarà finito, ad occhio e croce tra vent’anni. Sa già che con questo sindaco e parlo prima del covid, l’ospedale fluttuava proprio come lui e con due nuovissimi piani costruiti per farci qualche matinee. Da notare che Macerata ha dimostrato che può farsi carico pure dei pazienti civitanovesi e talaltro ha riattivato un reparto chiuso con trenta letti in più. Vedi un po’ che lo scaltro Ceriscioli accorgendosi di questo non trasformi Civitanova in un altro cronicario magari gestito dalla solita azienda privata.
Da molto tempo l’ ospedale di Civitanova è destinato a diventare cronicario, per questo motivi alcuni cittadini si sono riuniti in un comitato 6 anni fa, per cercare di contrastare questo scempio.
Ciarapica fa benissimo a non fidarsi, perché la stessa sorte è toccata all’ ex sindaco Corvatta il primo anno che si è insediato, aveva avuto la promessa da Ceriscioli che il nosocomio non sarebbe stato toccato, anzi reso più completo con altri reparti data la crescita della popolazione, bacino di utenza di paesi limitrofi, un giro di 300 mila persone; fu motivo di scontro tra Corvatta e Ceriscioli….fino ad oggi.
Ciarapica fa benissimo a non fidarsi, qui il parlare è biforcuto.
@ Agostinelli
Ho provato a cercare in rete qualcosa in riferimento al vostro comitato ma non ho trovato nulla, potrebbe darmi un link ? Mi interessa sentire tutte le campane.
Ad ogni modo, vale anche per Micucci, dopo molto penare ho trovato la delibera 1554 del 19/11/2018. Quindi, nulla è ancora deciso, causa terremoto i termini scadono l’11/04/2021 (e poi chissà). Insomma, Ceriscioli non ci mette la firma. Ma se si vuole portare avanti una battaglia servono i numeri e soprattutto considerare che i politici, salvo eccezioni, ne sanno spesso meno di noi.