Riccardo Sacchi e Francesco Battistoni
di Federica Nardi (foto di Fabio Falcioni)
«Marchiamo il territorio». Questo l’imperativo-slogan che emerge dal congresso provinciale di Forza Italia. Stamattina al Centrale plus in piazza della Libertà a Macerata una ventina di esponenti del partito di Silvio Berlusconi hanno risposto alla chiamata del coordinatore provinciale Riccardo Sacchi, che ha portato in città il commissario regionale Francesco Battistoni.
Riccardo Sacchi
Tra le critiche dell’assemblea quella di aver “paracadutato” i candidati alle ultime elezioni politiche, con il rischio di lasciare indietro il territorio nell’espressione dei suoi rappresentanti. «Gran parte del “divide et impera” deriva da una gestione un po’ più antica di quella di Marcello Fiori», dice Battistoni, che all’interno della compagine di centrodestra rivendica un’identità centrista, liberale ed europeista. Sulla maxi inchiesta Aerdorica che coinvolge 77 indagati, tra cui l’attuale Giunta regionale, «i nostri toni sono stati diversi. Siamo garantisti però chiediamo le dimissioni per tutti i fallimenti di questi cinque anni di amministrazione». Riccardo Sacchi ha annunciato inoltre che «organizzeremo altri congressi nelle città principali della provincia». Presenti al congresso provinciale, tra gli altri, Maurizio Mosca, il “regista” del centrodestra maceratese e Luigino Bartocci, sindaco di Esanatoglia e diversi esponenti comunali della provincia.
A margine del congresso, qualche considerazione di Battistoni sull’attualità elettorale.
Forza Italia è qui alla vigilia di due importanti appuntamenti elettorali, le regionali e le comunali Macerata. E su entrambe pesa il risultato dell’Emilia…
«Al di là di questo, puntiamo all’unità della coalizione e all’individuazione di un candidato forte su Macerata, uniti si vince. Per il candidato a presidente della Regione ci adeguiamo alle decisioni del tavolo nazionale. Quindi andiamo avanti per questa strada».
Strada che però da un lato vede l’autocandidatura di FdI con Francesco Acquaroli, dall’altra la Lega che invece frena. Voi come vi posizionate?
«Noi ci posizioniamo nel mezzo. Per ora la casella delle Marche spetta a Fratelli d’Italia. Ci rimettiamo a quello. Poi saranno i leader a decidere».
Forza Italia vuole ritagliarsi una nicchia nel “centro” del centrodestra. Quali saranno i vostri temi forti?
«Partiremo dalla capacità di spesa dei fondi europei, dalla ricostruzione post sisma, dalle infrastrutture. Inviterei gli amministratori delle Marche a fare due volte a settimana Ancona-Roma, Ascoli-Roma o Macerata-Roma e a vedere quanto ci mettono e in che condizioni sono le strade. Poi le facilitazioni per l’accesso al credito, l’agricoltura fiorente ma trascurata. L’arcipelago di piccole e medie imprese abbandonate. Di lavoro c’è n’è tanto da fare. Questa ammistrazione la bocciamo.
Quella regionale?
«Sì, ma bocciamo anche quella comunale. Anche perché siamo certi di poter fornire un’amministrazione e un governo migliori».
Maurizio Mosca
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Spero vivamente visti la scarsa affluenza generale e quella femminile soprattutto che sia vicina la fine di un partito monocratico il cui leader ormai è palesemente fuori da “tutto”.
Poichè conosco alcuni amici che un tempo erano esponenti di Forza Italia, li invito a rientrare nella politica attiva, affinchè il patrimonio politico del Partito di Berlusconi porti i suoi frutti nella coalizione di centrodestra. Occorre essere uniti, in quanto non si può vincere da soli. E il pluralismo in politica è essenziale per non commettere aerrori e avere la forza di vincere. Non conosco i personaggi presenti all’assemblea, salvo Maurizio Mosca, di vista. Però, ricordo che in passato votai tre volte per Forza Italia. Oggi sono con la Lega. Ma punto sull’unione – rispettosa di tutti – per riuscire a vincere e per ridare speranza agli Italiani.
Ma quale programma presentano? Non è dato sapere!
Deluso dalla sinistra passo e anche a lungo abbagliato, all’allievo craxiano mettendomi fiducioso sotto le sue ali protettrici e mi ci vogliono anni e prese per i fondelli giganteschi per capire che era arrivata l’ora di cambiare e passare ai 5stelle. Anche qui deluso, finalmente trovo la pace nella Lega Salvini che mi dà tutte le garanzie per un futuro tranquillo senza simba cannibali che Salvini si mangerebbe come stuzzichini con l’aperitivo.
Okkio che stare in mezzo sui trenini è pericoloso.
Soprattutto se gli altri membri sono più grossi, elettoralmente parlando