di Federica Nardi
Ancora niente progetto per le piscine di Macerata. Previsto entro l’anno (scorso) oggi il sindaco Romano Carancini, a domanda diretta, ha confermato che per la gara annunciata mesi fa c’è ancora tempo: «Non siamo riusciti a farla», ha risposto mentre si trovava alle ex Casermette per il primo giorno delle nuove scuole. Dove l’esercito dei 30 vigili schierati ha scongiurato il caos traffico fisiologicamente aumentato rispetto a prima, evitando problemi sia all’ingresso che all’uscita (foto).
A fine maggio Carancini aveva spiegato che il Comune sarebbe stato pronto con il progetto definitivo «entro quattro mesi» per poi procedere con la gara e quindi l’esecutivo ma i mesi sono passati e del progetto non c’è ancora traccia. L’ultimo capitolo amministrativo della vicenda è l’affidamento, il 21 agosto scorso, dello studio geologico a Giammaria Vecchioni (circa 8mila euro). E poi nello stesso atto poco meno di 19mila euro a testa per gli ingegneri Mario Giovannoni e Andrea Caffini per “l’attività di progettazione impiantistica definitiva ed esecutiva della nuova piscina nell’area del nuovo polo scolastico”. Lo scorso 22 novembre è stata bocciata la mozione del centrodestra che chiedeva di fermare le piscine alle ex Casermette, anche per il caos viabilità di via Roma. In maggioranza si era astenuto Paolo Micozzi (Pd), dichiarando: «Non conosciamo il progetto».
Il polo natatorio resta quindi una spina nel fianco dell’amministrazione uscente e, probabilmente, di quella che verrà. Sia sotto il profilo economico (con un mutuo acceso da un decennio in cambio di zero opere) sia sotto il profilo politico, dato che sul tema si gioca anche un bel pezzo di credibilità della capacità amministrativa del capoluogo di provincia. Le piscine infatti sono state anche probabilmente il primo casus belli tra università e Comune, dato che l’ateneo aveva deciso inizialmente di investirci 2 milioni di euro, “ritirati” però nel 2016 (cioè oltre dieci anni dopo la firma del protocollo per l’accordo di programma sull’opera, che doveva essere realizzata a Fontescodella).
La mancata realizzazione delle piscine è costata alla cordata di imprese (la Fontescodella spa) 704mila euro. Una cifra che molti, a partire dall’opposizione, hanno ritenuto favorevole al privato piuttosto che ai maceratesi “beffati” dal cantiere mai partito. Alla maggioranza è costata anche le dimissioni di Bruno Mandrelli (Pd) che avrebbe voluto l’apertura di una commissione d’inchiesta sulla transazione e l’apertura di un approfondimento in Prima commissione (di cui non si hanno più avuto notizie).
Dopo il putiferio post transazione dell’anno scorso (con Carancini che ha anche querelato l’avvocato Giuseppe Bommarito per aver criticato l’operazione), il sindaco e la Giunta avevano deciso di spostare il polo alle ex Casermette, accanto alle nuove scuole dove proprio oggi è suonata la prima campanella. Le piscine così ideate avrebbero un costo di 5,5 milioni di euro. Meno dell’ultimo progetto poi naufragato. Che si vogliano fare a tutti i costi emerge comunque non solo dalle parole pronunciate dal sindaco negli ultimi mesi ma anche dal logo scelto per il nuovo campus scolastico: tre quadrati di cui il terzo, azzurro, rappresenta proprio il polo natatorio.
(foto di Fabio Falcioni)
La maggioranza firma in bianco il tuffo last minute di Carancini
Meglio non parlare di piscine o qualcuno affoga di sicuro
Piscine? Qualche casa no?
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Come nessun progetto?
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Ma se per almeno 15 anni si è discusso sul polo natatorio di Fontescodella?
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Addirittura forse qucuno ancora ricorderà,durante le primarie del centro-sinistra del 2015, erano miracolosamente apparse delle transenne arancioni (a delimitare l’area), mi sembra addirittura una gru, e in città si mormorava che i lavori sarebbero partiti subito.
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Adesso ci venite a dire che il fantascientifico futuristico polo natatorio di Fontescodella NON si fa più?