Il tavolo dei relatori
di Marco Ribechi (foto Fabio Falcioni)
Sicurezza e droga, i temi da affrontare per far rinascere la città. Sono state queste le direttive affrontate nell’interessante dibattito che si è tenuto all’Hotel Claudiani di Macerata per creare un laboratorio di idee utili per rilanciare il tessuto sociale del capoluogo.
L’avvocato Giuseppe Bommarito
L’iniziativa, organizzata dal gruppo Macerata la nostra città, ha visto partecipare al dibattito moderato da Raffaele Berardinelli, l’avvocato Giuseppe Bommarito, che da anni si batte sul tema droga e criminalità organizzata, Romeo Renis, presidente dell’associazione Insieme in sicurezza e Giorgio Iacobone già dirigente generale di pubblica sicurezza. Tra gli ascoltatori anche il candidato alle primarie del centrosinistra Narciso Ricotta, l’assessore Alferio Canesin e alcuni consiglieri comunali. Ad affrontare il tema droga è soprattutto l’avvocato Bommarito: «La fascia di età dei consumatori si abbassa sempre più, aumenta la platea di consumo, diminuiscono i prezzi e si incrementa il principio attivo. La droga e il consumo che esisteva fino a qualche anno fa oggi si è radicalmente trasformato. La droga leggera non esiste più perché la cannabis venduta oggi ha un effetto devastante, molto più potente. Oggi si parla di policonsumo ovvero non più l’usuario dedito a una dipendenza ma persone che a seconda delle occasioni usufruiscono di tutto il ventaglio di sostanze a loro disposizione. Sono d’accordo che è un problema antico che a Macerata c’è sempre stato ma si continua a far finta di niente invece il crack di Banca Marche, la crisi economica, il terremoto e l’emergenza sociale ha aperto spazi alla criminalità organizzata che proprio qui nelle Marche recicla e investe i proventi della droga fatti sulle spalle dei nostri figli».
Giorgio Iacobone e Romeo Renis
Dopo il caso di Pamela Mastropietro e il raid terrorista di Luca Traini la consapevolezza è aumentata nella popolazione ma c’è chi, pur condividendo le tesi di Bommarito, pensa anche a un altro tipo di intervento: «Per me la repressione non è l’unica soluzione – spiega Giorgio Iacobone – pur in sintonia con l’avvocato non credo che manchino le norme. Quello che manca è l’aspetto culturale e bisogna anche rivedere il lessico con cui ci si approccia a questo problema. Credo che serva dialogo e soprattutto penso che il centro, la sera, debba poter essere vissuto dai ragazzi, dai giovani, che magari faranno un po’ di rumore e forse disturberanno qualche residente, ma sono il cuore pulsante della città. Devono poter vivere gli spazi del luogo che li ospita perché Macerata è una città universitaria, la sera è meglio che stiano qui in centro piuttosto che vadano fuori in auto in chissà quale discoteca o locale. Sul tema sicurezza credo sia necessario promuovere la mutualità del vicinato, la ricostruzione delle comunità dei quartieri e deve essere valorizzato il ruolo del sindaco come componente del comitato provinciale di sicurezza, in maniera tale che recepisca e applichi alcune azioni che vengono discusse all’interno di questo organo consultivo».
Gli assessori Ricotta e Canesin tra il pubblico
Ad affrontare il tema sicurezza connesso a quello dell’immigrazione è Romeo Renis: «Premetto che un giovane che vive in un paese in cui non ha speranze di sopravvivere degnamente ha tutto il diritto di spostarsi verso un luogo migliore di speranza. Però Fino ad oggi il tema migrazione si è sempre affrontato come emergenza, mai come accoglienza. Quindici anni fa sono stato mandato a Lampedusa e l’avviso recava la scritta “Emergenza migranti”. C’è una vera e propria emergenza umanitaria data dalla tratta degli esseri umani e per questo noi dobbiamo essere in grado di accogliere, dando però una formazione culturale, insegnando la nostra lingua, le nostre tradizioni. Il clima di insicurezza a volte è ingiustificato e fa fare elle scelte irrazionali, in Italia su 25 milioni di famiglie ci sono 20 milioni di porte blindate. La richiesta di licenze del tiro a volo, il modo più facile per avere un fucile in casa, è aumentata del 200 per cento, nelle Marche circa il 12 per cento della popolazione detiene un’arma – sottolinea Renis – La quantità di furti non giustifica questo panico, c’è una condizione di paura. Per risolvere questi problemi non si possono trovare soluzioni estemporanee, bisogna pianificare delle strategie e fare fronte comune, questo deve dare chi governerà la città». Il prossimo incontro, con data da definirsi, affronterà il tema degli anziani, della vulnerabilità e delle truffe ai loro danni.
Il comandante della municipale Danilo Doria tra il pubblico
Tra le tante misure di sicurezza inserite anche una amministrazione "non" di sinistra.
che avete fatto da apripista alla Meloni che Giovedì sarà a Macerata per presentare il pacchetto antidroga?
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Sempre d’accordo sul tema droga con le affermazioni dell’avvocato GIUSEPPE BOMMARITO, ma non con quelle del presidente dell’associazione INSIEME IN SICUREZZA, ROMEO RENIS sul tema immigrazione direttamente collegato alla sicurezza, come se milioni di africani od asiatici abbiano il diritto (?) di spostarsi in Italia o in altri paesi europei creando problemi di convivenza, per differenze culturali, religiose incompatibili con le nostre senza pregiudicare valori inalienabili, come sicurezza e libertà, a casa nostra: gli ultimi attentati in Europa, di una lunga serie, sono una prova di incapacità assoluta di integrazione da parte di seguaci fanatici islamici.
L’emergenza migranti deve essere affrontata da organizzazioni internazionali alla radice, cioè bloccando le partenze favorite dai trafficanti di esseri umani e migliorando le condizioni di vita e economiche dei rispettivi paesi con piani di aiuto come successo in Europa nel dopo guerra.
“Il clima di insicurezza a volte è ingiustificato e fa fare delle scelte irrazionali come porte blindate, licenze del tiro a volo per avere un’arma, la quantità di furti non giustifica questo panico, c’è una condizione di paura….”
C’è un’evidente contraddizione nelle precedenti affermazioni: se fra i cittadini c’è paura, ricorso ad armarsi e quant’altro, evidentemente la politica della sinistra, sia governativa che locale, è stata sbagliata sul tema immigrazione e pertanto concordo con PAOLO PIERONI che occorre un’amministrazione NON DI SINISTRA PER LA SICUREZZA.
Straordinarie le parole di Giorgio Iacobone perché solo ricostruendo una comunità, oggi individualista, si potranno superare i gravi problemi derivanti dalla disgregazione sociale.
Al signor Romeo Renis bisognerebbe dire che i furti non giustificano il panico, ma la prudenza sì. Anche lui con ogni probabilità quando esce di casa chiude la porta a chiave.