Niente recita di Natale alla materna
«Offende i bimbi non cristiani»

POLEMICHE sulla scelta di un istituto di Moie a Maiolati Spontini. La questione finirà anche sul tavolo della giunta comunale. Contrario il sindaco Consoli: «Una presa di posizione decisamente troppo forte ed estrema». La Lega: «Decisione scellerata»
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L’ingresso della scuola materna Rodari di Moie

 

di Talita Frezzi

La recita della discordia. Eppure si tratta della tradizionale recita di Natale, che nel pieno spirito della festività, dovrebbe mettere tutti d’accordo. Invece no. Il tradizionale appuntamento con lo spettacolo natalizio dei bambini della scuola dell’infanzia è stato cancellato perché offenderebbe la sensibilità di chi cattolico non è. Una presa di posizione che, nell’intenzione degli insegnanti vorrebbe mostrare rispetto per i bambini stranieri (il 10% di tutto il plesso) ma che dall’altro lato offende invece i bambini cattolici e i loro genitori, che oggi insorgono. La singolare vicenda ha per teatro la scuola materna statale “Gianni Rodari” di via Torino a Moie, che fa parte dell’Istituto comprensivo Carlo Urbani. A un mese dall’appuntamento teatrale, la cancellazione dello spettacolo. «I nostri bambini non potranno fare la recita di Natale perché discriminatorio nei confronti dei bimbi non cattolici, ma vi sembra normale?», lamentano a gran voce i genitori, arrabbiati per questa decisione di cui non sono stati resi partecipi se non a cose fatte. Una tradizione che si va a interrompere in nome di un’integrazione che poi, in questo modo, sembra tutt’altro.

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Il sindaco di Maiolati Spontini Tiziano Consoli

E’ proprio di questo avviso il sindaco di Maiolati Spontini Tiziano Consoli, messo a conoscenza della questione che da giorni infiamma le chat dei genitori e i colloqui con gli insegnanti.  «E’ una presa di posizione decisamente troppo forte ed estrema quella degli insegnanti del Rodari – commenta il sindaco – in un sistema pluralistico come il nostro, togliere la recita di Natale per tutelare alcune persone rischia di scontentarne altre. Per i bambini di quell’età è più un gioco, un momento per stare insieme e divertirsi. Ma annullarlo significa ampliare il divario religioso, culturale e dei costumi di ciascun alunno, anziché favorire l’integrazione». La questione andrà a finire anche sul tavolo della giunta comunale, lunedì prossimo, quando il sindaco Consoli manifesterà con un atto ufficiale la propria contrarietà a quanto sta accadendo alla Rodari. «Andrò a parlare con gli insegnanti per cercare una soluzione – conclude il primo cittadino – poi saranno convocati gli organi scolastici per trovare una mediazione». Polemico anche il senatore e commissario regionale della Lega Paolo Arrigoni: «Non è cancellando la nostra storia e le nostre tradizioni che si aiuta l’integrazione. Anzi una decisione così sconsiderata come quella di sottrarre ai bambini la gioia del Natale la rende più difficile, creando malumore nei bambini e comprensibile diffidenza nelle loro famiglie. Ci aspettiamo che questa decisione scellerata, discriminatoria e offensiva nei confronti della nostra tradizione e delle famiglie venga rivalutata».



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