Spaccio nelle scuole, anche ragazzi sotto i 12 anni, controlli della polizia che in alcuni istituti ha trovato dei minori che hanno cercato di disfarsi di marijuana. Controlli disposti dal questore di Macerata, Antonio Pignataro, e che stanno svolgendo i poliziotti della Squadra mobile di Macerata, diretta dal commissario capo Maria Raffaella Abbate. L’iniziativa si chiama “Scuole sicure” e la polizia sta svolgendo controlli quotidiani «difesa delle giovani generazioni e delle tante famiglie dalle tribolazioni che provano nel vedere i propri ragazzi minorenni destinati a cadere nel tunnel della droga e quindi destinati all’autodistruzione a causa di queste sostanze» dice il questore. I controlli consistono i pattugliamenti all’esterno delle scuole con agenti in divisa e in borghese, sia all’ingresso che all’uscita dalle scuole e negli orari delle lezioni. Nel corso di questi controlli gli agenti hanno notato in alcuni istituti della provincia strani movimenti di alcuni minorenni. Pertanto, in stretto raccordo con le autorità scolastiche, è in corso un attento monitoraggio per capire se all’interno di quelle scuole ci sia una vera e propria attività di spaccio. Nel corso della settimana durante un controllo in uno degli istituti i poliziotti hanno trovato dei minorenni che alla vista degli agenti hanno cercato di disfarsi di marijuana. I controlli al contrasto dello spaccio, che avviene anche verso ragazzi sotto i 12 anni – dice la Questura -, continueranno in maniera sempre più incisiva, importate l’impegno di tutte le istituzioni «a cui va il plauso da parte del questore» per l’impegno profuso fino ad oggi. «Siamo di fronte, purtroppo, ad una società che vuole sempre di più un uso della droga accettato e normalizzato e pertanto ancora una volta chiedo ai dirigenti scolastici – dice il questore –, agli insegnanti, alle famiglie e alle altre figure che lavorano a scuola di adempiere, come sottolinea in ogni occasione il Capo della polizia, prefetto Franco Gabrielli, alle proprie funzioni con fedeltà alla Repubblica, disciplina ed onore, in quanto dalla loro capacità di rilevare situazioni anomale, come lo spaccio di droga, può dipendere la vita dei ragazzi evitando così che tante famiglie possano entrare nella disperazione vedendo i propri figli, a causa della droga, cadere nel tunnel dell’autodistruzione».
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Ho il sospetto che i genitori moderni dovrebbero mollare gli psicologi infantili e riprendere in mano il mattarello…
Ricordo le vibrate proteste di diversi dirigenti scolastici maceratesi quando alcuni anni fa scrissi che in tutte le scuole medie inferiori, o nei pressi, fioriva un’intensa attività di spaccio, sostenuta da spacciatori esterni e da sodali che operavano all’interno.
Anche allora nessun sostegno da parte delle istituzioni, solo qualche alzata di spalle e l’accusa di voler fare del terrorismo mediatico.
Sicuramente molti hanno fatto finta di non vedere il fenomeno dello spaccio,ma soprattutto hanno sottovalutato l’uso smodato di fumo dei giovani d’oggi.Nessuno si senta escluso da questa duplice piaga.
In questi giorni a partire dal 14 viene meno l’illuminazione pubblica serale e notturna in via Marchetti,via De Amicis,viale Don Bosco,via Pergolesi ,tutte vie ad alto rischio di attivita’ connesse alla droga,incentivate da questo blackout e non credo non se ne sia accorto nessuno quindi do’ pienamente ragione ai dirigenti della Polizia secondo cui il peggiore dei mali e’ l’indifferenza,girarsi dall’altra parte,e’ il non fare le scelte che siamo chiamati a fare:dove stare e con chi..
sicuramente la prima cosa che dirà il suo avvocato sarà che non si è accorta di niente, per quello non si è fermata.
Fu imprudente il cantante che la scorsa estate esclamò che la droga è un dono di Dio.
Il continuo abbassamento dell’età di approccio alle droghe è il risultato della c.d. “normalizzazione” del fenomeno. Dice bene Pignataro.
Essa passa certamente attraverso l’indifferenza di chi, anche all’interno delle scuole di qualche anno fa (ci piace pensare che il fenomeno appartenga al passato), avrebbe dovuto avere cento occhi, cento orecchie e cento bocche. Dice bene Bommarito.
L’indifferenza uccide ed è spesso scambiata per virtù. Insegnamo ai nostri ragazzi che dare in tempo l’allarme può salvare da conseguenze irreversibili.
Nicola Lalla – Segretario Generale Provinciale Coisp