Flavio Corradini
di Giovanni De Franceschi
«Sono pronto a candidarmi per le primarie del centrosinistra». L’ex rettore di Unicam Flavio Corradini, con 35mila preferenze alle ultime Politiche che non sono bastate per l’exploit di Lega e Movimento 5 stelle, è pronto a scendere in campo per le Regionali del 2020. E’ il primo a farlo, a lanciare il “guanto della sfida” al governatore Luca Ceriscioli e al Pd soprattutto. In casa dem infatti, l’argomento primarie fino ad oggi è sembrato più un problema che una risorsa. Il governatore aveva detto che non si sarebbero fatte, quasi che si sentisse investito di una sorta di diritto alla ricandidatura. Una corrente del partito era insorta e da lì più nulla. Silenzio tombale. Quasi si aspettasse il naturale corso degli eventi. Ora, invece, con l’entrata in scena ufficiale del maceratese Corradini, Ceriscioli e il Pd non possono più far finta di nulla. «La questione della primarie – spiega Corradini – è la richiesta che si fa in primis al Pd: vogliamo entrare nella coalizione e confrontarci. L’ipotesi che non si facciano, non la voglio neanche prendere in considerazione. Se un uomo di centrosinistra che ha accanto a se una forza politica della società civile, non un partito, chiede di confrontarsi su un programma, come può il Pd non accettare? Io confido di essere in una coalizione ragionevole e un no non lo vedrei bene». L’ex rettore e docente universitario di Informatica parla al plurale non a caso. «E’ da un po’ che vengo sollecitato, era nell’aria – continua Corradini – ho sentito amici imprenditori, categorie, associazioni, professionisti e ho deciso di fare questo passo. L’idea è quella di mettere insieme una comunità di persone che amano fare politica nell’area di centrosinistra, in grado di portare un contributo civico e sociale». E chi c’è con lui? «Una parte del Pd mi sosterrà, la stessa che sostiene un processo di rinnovamento, poi ci sono altre forze dell’attuale maggioranza di governo regionale che hanno espresso interesse e in più io sto implementando con persone come me, slegate dai partiti, ma appassionate di politica: professionisti, imprenditori, esponenti delle associazioni categoria». Su quali siano le forze di maggioranza che lo appoggiano, Corradini non si sbilancia. E’ facile intuire quale sia invece la parte del Pd che sta con lui: i renziani della prima ora, col senatore Mario Morgoni in testa, che già fa parte dell’associazione “Cittadini in cammino” presieduta proprio da Corradini. A questi si potrebbe aggiungere qualche esponente della corrente che aveva appoggiato la candidatura alla segreteria regionale di Paolo Petrini contro Giovanni Gostoli, espressione dell’asse Ceriscioli-Ricci. Corrente guidata dalla sindaca di Ancona Valeria Mancinelli, la donna forte del Pd nelle Marche, data peraltro come una delle possibili sfidanti alle primarie. Voce sempre smentita dalla diretta interessata.
Flavio corradini insieme al governatore Luca Ceriscioli
«Vogliamo un modo nuovo di fare politica – sottolinea – così come sono stato da rettore, sarò da politico in Regione: aperto al dialogo, inclusivo, fautore di una vera partecipazione sia a livello di persone che di contenuti». Per quanto riguarda il programma, Corradini parla di «poche, ma vitali tematiche. Innanzitutto il lavoro – spiega – è la mia fissa. Penso a uno sviluppo congiunto e vicino ai sistemi produttivi regionali, in particolare quindi alle piccole e medie imprese, per un loro rafforzamento territoriale e un loro slancio internazionale: bisogna portarle nel mondo. Poi c’è il capitolo sisma e ricostruzione: serve una maggiore efficacia a vantaggio dei territori martoriati, bisogna essere accanto ai sindaci, la Regione deve fare da ponte tra il governo nazionale e il territorio. Non si può far finta che il terremoto non ci sia stato, ci sono da ricostruire edifici e socialità, perché al momento è tutto fermo. E’ impensabile che dopo tre anni non si parli di ricostruzione. Sulla sanità non c’è operatore che non stia esprimendo preoccupazione per come stanno andando le cose, quindi voglio trovare risorse sostenibili per far sì che torni un fiore all’occhiello così come lo era fino a qualche anno fa. Sulla sanità bisogna ricominciare tenendo bene in mente che è un diritto fondamentale dei cittadini. Infine associazionismo e socialità: sono temi che hanno una doppia valenza, da un lato rappresentano un vantaggio per le nuove generazioni, una forma di contrasto all’individualismo, dall’altro offrono grandi opportunità da un punto di vista economico, basti pensare alla riforma del terzo settore. Accanto a queste quattro tematiche ce ne sono poi altre che sono trasversali: cultura, formazione, turismo, scuola e infrastrutture, in particolare digitali. Sono tante le cose che si possono fare e io ho grande forza e passione». E’ chiaro che nei temi affrontati da Corradini, c’è una critica neanche troppo velata al governo regionale di questi ultimi cinque anni. «Ho sentito tanta gente lamentarsi – sottolinea – imprenditori, operatori sanitari, per non dire della gente che ha vissuto e continua a vivere le conseguenze del sisma. Su questi aspetti bisogna fare grossi investimenti di tipo economico e sociale, essere presenti, mostrare partecipazione». L’appello finale. «Io so fare le cose solo con testa e cuore – conclude Corradini – e non sono un uomo che lavora da solo. Ho fatto un passettino avanti, spinto da diverse persone e mi aspetto ci sia una reazione positiva, perché quando qualcuno si mete a disposizione non può che essere un bene per tutti. Ho voglia di confrontarmi sulle idee, da oggi c’è un uomo in più a disposizione per un governo della regione più efficiente ed efficace».
Mio Dio..
Grandissimo (ex) Rettore
Già ci sono tanti s......... Con lui uno in più
Spero davvero che non vada così!!
Flavio Corradini ti stimo parecchio ma il mio consiglio è di lasciar perdere. Il PD ha già perso in partenza.
Ecchelilá, mimiecocò
Il vecchiume ruggisce ancora
Speriamo che le Marche cambierà dopo 30 anni di mal governo!!
Se vincete anche stavolta emigro
Lascia perdere..
Il problema che potrebbe sorgere è se si candida l"attuale Sindaco di Ancona, per chi voto?
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Quesito: se il governatore in carica va bene, perché sostituirlo?
E’ commovente ! Ma non e’ morto il PD ? Forse pensa di farlo risorgere
Sempre peggio il PD, ecco il motivo che l’anno prossimo perderete e di brutto.
Ma anche Ceriscioli fu sostenuto da renziani della prima ora. Comunque, bene se Corradini venga sostenuto da frange politiche amiche ( si fa per dire) che non sono più sostenute da chi li votava e da anni martellano contro il Pd e personaggi già consegnati al trapassato remoto .Ottimo che il suo programma elettorale sia identico a quello di qualsiasi altro che parla di terremoto e di sanità del resto argomenti d’obbligo per le Marche, talaltro ancora cari a Ceriscioli che per quanto riguarda il terremoto un velo pietoso si ma ricamato con aculei e ghirlande d’ortica mentre per la sanità, in Italia sarebbe ora che qualche articolo della Costituzione (primi dieci) smetta di essere democratico che non serve a niente ma fulmineamente reclusivo per chi non sa leggerlo ed approfitta della sua posizione politica seppure elettiva per oltraggiare sia l’articolo che l’uomo a cui è dedicato. Comunque per tutti i marchigiani, soprattutto per quelli che non voteranno Pd, sempre ammesso che voteranno per qualcun’altro con lo stesso immutabile ed immancabile programma elettorale non simile ma proprio uguale a quello di Corrradini più qualche virgola per denotare una simpatia qualsiasi, ogni partito o movimento ha le sue, adesso che sia lui, o il sindaco di Ancona oppure Carancini o Sciapichetti( tipo di umorismo ancora inclassificabile ma c’è uno studio anzi un tavolo aperto da qualche parte…) ci volete dare almeno la soddisfazione di far cadere Ceriscioli catastroficamente già alle primarie? Oh non si sa mai, antipatie non ve ne attira sicuramente e per quel che mi riguarda è già una grande vittoria, probabilmente l’unica per cinque anni visto che qualcosa magari già vista, mi garantisce che non ci sarà motivo per un futuro rallegramento. Però, una piccola, ma che dico,un enorme soddisfazione di vederlo cadere alle primarie e dopo ciò cominciare a lottare per fare in modo che nemmeno in minoranza certi nomi dovrebbero più comparire e se veramente vi sentite politici, dovete farlo. Macerata, 29/07/2019
Per me,oggi, il problema politico fondamentale per questo versante è restituire un’anima,un impianto chiaramente riconoscibile,ed unitario,ad una sinistra democratica adeguata al terzo millennio.Quello degli uomini e della loro selezione è un tema a seguire e necessariamente correlato.Con queste tematiche si è giocherellato a livello di vertice e l’elettorato naturale si è frantumato.
Per Bonfili. Il PD deve rispondere alle seguenti domande ‘filosofiche’:
1. Chi sono?
2. Da dove vengo?
3. Dove vado?
Per Jacobini-Sicuramente sono queste le domande,cui è sempre più urgente rispondere,ma insieme al PD dovrebbe essere tutta la diaspora di sinistra a porsele per tentare,finalmente,di vedere unita in un unico soggetto tutta la sinistra,e questa non è questione secondaria.Credo di non sbagliare sostenendo che,oggi,questa prospettiva unitaria trova robusti ostacoli nel protagonismo personale che,tranne rare ,rarissime,eccezioni,non ha il suo pilastro nella passione,com’era in un lontano passato.