di Gianluca Ginella
In quattro vivevano in un appartamento abusivamente, all’interno le tracce che hanno consentito ai carabinieri di arrivare ad un ricercato che è finito in manette. Operazione dei carabinieri all’Hotel House di Porto Recanati. Ieri dieci militari del comando di Porto Recanati sono entrati in azione per svolgere una serie di controlli nel palazzone multietnico della cittadina. Numerose le perquisizioni, il focus su chi vive nel palazzone abusivamente, magari come nascondiglio per evitare controlli.
E quando i carabinieri sono arrivati al settimo piano del palazzone hanno trovato un appartamento occupato abusivamente. All’interno c’erano quattro persone. Un 33enne marocchino, un 25enne del Sudan, un 23enne del Gambia e una persona nata all’estero e italiana. Tutti erano abusivi e nella casa erano entrati dopo aver forzato la porta. Per identificarli, visto che non avevano documenti, i militari hanno poi dovuto svolgere il fotosegnalamento. Uno di loro ha anche fornito nome e cognome falsi. Non bastasse l’occupazione abusiva, in casa erano stati fatti anche danni a tavoli, divani, oltre che alla porta. Tutti e 4 sono stati denunciati per occupazione abusiva e danneggiamento. Uno di loro anche per aver fornito false generalità e inottemperanza al provvedimento di espulsione. Ma quel blitz è servito anche ad altro. I carabinieri hanno infatti trovato tracce riconducibili ad un 31enne bengalese, S. D. G., ricercato perché deve scontare 3 anni e 2 mesi per una rapina compiuta nel 2013. Grazie a quanto trovato nella casa i militari hanno rintracciato il latitante: era in una azienda di Montelupone. Arrestato, ora è in carcere a Fermo.
L’episodio che aveva portato alla condanna del 31enne era avvenuto sempre all’Hotel House. Era il giugno di sei anni fa quando l’uomo, assieme ad altri complici, in seguito ad una lite si era fatto consegnare soldi e oro da uno straniero che viveva nel palazzone.
I carabinieri con sempre maggiore frequenza, stanno effettuano controlli a tappeto nei luoghi di maggiore interesse operativo. Tra questi c’è l’Hotel House su cui si concentra anche l’attenzione del prefetto, Iolanda Rolli, che viene costantemente aggiornata sulla situazione per definire, d’intesa con il colonnello Michele Roberti, comandante provinciale dei carabinieri, le strategie di intervento per garantire e migliorare la sicurezza. Dal primo agosto inoltre saranno a disposizione dieci militari che nel corso del periodo estivo saranno al lavoro per i controlli a Porto Recanati.
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Marocco, Sudan, Gambia, Bangladesh ed un altro nato all’estero con cittadinanza italiana acquisita….serie infinita di blitz delle forze dell’ordine all’Hotel Houston, in questo caso di CARABINIERI a causa della responsabilità politica dei sinistrati, quelli dei porti aperti, dell’accoglienza indiscriminata di ogni feccia proveniente dall’Africa e dall’Asia, ed anche di qualche giudice politicizzato che il giorno dopo dell’arresto li rilascia a piede libero per reiterare gli stessi reati…! Stamattina un giovane CARABINIERE sposato da pochi mesi è stato ucciso a Roma da un altro immigrato africano per essere stato scoperto per il furto di un cellulare, già si leggono ipocrite dichiarazioni dagli stessi politici, autentiche lacrime di coccodrillo….!!!
amnazza che retata di risorse!
Io li porterei tutti a Loreto, alla Santa Casa.
me ne vado….
Informiamo il “deputato” locale che scende a protestare quando venne Salvini.
Nell’ordine:
Il proprietario di casa non sapeva?
I condomini non sapevano?
Il portiere non sapeva?
L’amministratore di condominio non sapeva?
Signor Iacobini, secondo lei la questione è da definirsi comica o tragica?
Per Tombesi. È importante saperlo?
Per me si, perché non mi sembra giusto che, da anni, in questo casermone, ci si debba occupare degli stessi reati, come in un gioco dell’oca che, purtroppo, nel caso gioco non è affatto.
Ed è forse per non annoiare, che CM evita di nominare l’Hotel House nel titolo del pezzo.
Tombesi, se a Porto Recanati si parla sovente dell’Hotel House a Macerata tiene banco per questioni ben più importanti l’Hotel de la Ville.
Sig Castellucci uno “scusate sono stato un pò frettoloso” per la seconda parte del commento sarebbe stato gradito.Ma se siamo arrivati a Salvini la colpa non è solo dei sinistroidi,gli Italiani hanno qullo che volevano:il vuoto dentro.