Antonio Pettinari
«Le infrastrutture sono un fattore di sviluppo, tanto più in un territorio ancora indebolito dal terremoto e bisognoso non solo di essere ricostruito, ma anche di essere rilanciato con un vero e concreto piano di sviluppo». Antonio Pettinari, presidente della Provincia, commenta così il finanziamento atteso e ora confermato dell’intervalliva Tolentino-San Severino, che nei piani dovrebbe andare in appalto entro il 2020. «L’entroterra, privo com’è di importanti collegamenti – prosegue Pettinari -, non può prescindere dal potenziamento dei principali servizi pubblici tra cui la mobilità. Il nostro territorio attualmente può contare, oltre al corridoio Adriatico, soltanto sulla superstrada Civitanova-Foligno. Un’arteria senz’altro molto importante, anche se deve essere completata nell’innesto di Civitanova e di Foligno con l’ordinaria viabilità, nel collegamento con il capoluogo Macerata fino a Villa Potenza e con la Valnerina e il suo comprensorio montano, con lo svincolo di Muccia. Tuttavia la superstrada non è sufficiente, anzi rappresenterebbe un’ulteriore penalizzazione e causa di squilibrio del nostro territorio, rispetto alla parte nord della provincia (l’intera vallata del Potenza e il suo comprensorio montano da Camerino a Matelica-Fabriano). È indispensabile quindi collegare la superstrada realizzata nella Val di Chienti con il resto della provincia».
Il progetto Quadrilatero, ricorda Pettinari «prevede la realizzazione di questi collegamenti attraverso la Pedemontana (Fabriano-Camerino-Muccia) e la nuova bretella Tolentino-San Severino, nonché l’ammodernamento della strada provinciale 78 “Sforzacosta – Sarnano”. Inoltre la bretella collegherebbe finalmente, per mezzo di un’arteria moderna, veloce e soprattutto sicura, i due poli produttivi più importanti dell’entroterra, mentre l’attuale provinciale è sufficiente al solo traffico locale, ma non è adeguata all’enorme passaggio, soprattutto pesante, che la attraversa, anche a causa delle forti pendenze che risultano ancora più penalizzanti durante la stagione invernale. Proprio per tali motivi, negli ultimi anni, c’è stata una forte azione a sostegno di questa bretella da parte della Regione, della Provincia, delle due amministrazioni di San Severino e Tolentino (anche attraverso uno specifico protocollo di intesa) e con il supporto della Camera di commercio di Macerata e delle varie associazioni di categoria. Iniziative e attività istituzionali che sono proseguite ai vari livelli, con incontri specifici anche in ambito nazionale. L’azione più concreta ed efficace è stata portata avanti nella società Quadrilatero Marche Umbria spa. L’opportunità di inserire il finanziamento necessario alla realizzazione della bretella si è verificata nella proposta di utilizzo dei 160 milioni previsti dalla Finanziaria 2018 a completamento del progetto Quadrilatero. In tale occasione, in una riunione convocata dall’amministratore Guido Perosino, a Fabriano la scorsa estate, sono state accolte, anche con il sostegno dei soci umbri, le richieste della Regione, della Provincia e della Camera di commercio sul finanziamento di 88 milioni di euro per la bretella Tolentino-San Severino, in aggiunta dei 10 milioni di euro destinati a tale scopo dalla stessa Regione, nonché i 32 milioni necessari per il completamento della Pedemontana. Tale proposta trasmessa dalla Quadrilatero è stata fatta sua dall’Anas e dal Mit (ministero delle Infrastrutture e dei trasporti) e inviata per la necessaria deliberazione Cipe».
Intervalliva Tolentino-San Severino, finanziamento da 100 milioni
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Nel 1994 a San Severino Marche vi era il sindaco Rossi, che investì su di un progetto presentato all’ANAS, realizzato dall’Ufficio Tecnico, per la bretella S. Severino Tolentino.
Partendo in località Rocchetta sulla S.S.361, Rambona, Cantagallo, ridiscendere lungo la Gioacchino Murat sino alla S.S.77. sull’uscita Est di Tolentino, del costo di allora di circa 40 miliardi delle vecchie lire. Successivamente tale tracciato fu ripreso quasi del tutto dal quadrilatero.
Vi fu un incontro in loco tra i tecnici dell’ANAS, tra l’altro favorevoli, l’allora capo Compartimento, Ing. Gastone Brandi, Ing. Amleto Pasquini, geom. Walter De Felici, il sindaco Rossi di San Severino Marche ed il sottoscritto, il sindaco di Pollenza Bulgarini e sentite sentite…….
l’allora assessore ai LL.PP. Pettinari.
Il quale in quell’incontro si oppose fermamente alla sua realizzazione, a suo parere per la sua inutilità.
Dopo circa 25 anni, leggere affermazioni opposte, favorevole alla sua realizzazione,
– Le infrastrutture sono un fattore di sviluppo……
– rilanciato con un vero e concreto piano di sviluppo ……
– l’entroterra, privo com’è di importanti collegamenti ……
– potenziamento dei servizi pubblici tra cui la mobilità …….
viene da pensare ché, per tutto questo tempo, in circa 25 anni, ha bloccato non solo lo sviluppo industriale ed economico dell’intera vallata del Potenza, il trasporto su ruote, la formazione complessiva di una rete viaria di collegamento con le maggiori arterie stradali, quale alla superstrada sino all’autostrada per il casello di Civitanova.
Ma soprattutto ha dato il classico esempio e palese dimostrazione della POCA LUNGIMIRANZA, CONOSCENZA del TERRITORIO e delle sue ESIGENZE …….
Volendo essere ottimista, meglio tardi che mai.