Cantieri, Marchiori insiste:
«Indebitamento in crescita,
il bilancio non lo tollera»

MACERATA - Il consigliere replica all'assessore Ricotta sui nuovi mutui accesi per realizzare diversi lavori di asfaltatura in città: «Guardi con lucidità i conti dell'ente anzichè preoccuparsi della politica nazionale»

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Andrea Marchiori

 

«E’ di tutta evidenza che nel piano generale delle opere pubbliche non si critica la singola scelta di fare manutenzione, che è assolutamente necessaria, piuttosto si censura l’incoerenza dell’attività di programmazione e la previsione di interventi significativi di fine mandato la cui spesa graverà sui prossimi bilanci dell’ente». Sono le parole del consigliere d’opposizione di Macerata Andrea Marchiori. Continua dunque il botta e risposta con l’assessore ai Lavori pubblici Narciso Ricotta sull’indebitamento del Comune e in particolare sui nuovi mutui accesi per realizzare diversi lavori di asfaltatura in città.  «La risposta dell’assessore Ricotta, molto risentita e poco faceta, incomincia con delle considerazioni sulla Lega che poco centrano con il bilancio del Comune e che, evidentemente, rappresenta un incubo per l’assessore – ribatte Marchiori – il quale non riesce a distogliere l’attenzione sulla situazione politica nazionale piuttosto che osservare con lucidità i conti dell’ente. Affinché la discussione non sia contaminata da personalissime visioni, continuerò ad usare i date reali, quelli che sono contenuti nei bilanci scritti dalla giunta, approvati dalla maggioranza e certificati dai Revisori. sostiene l’assessore che l’incremento dei mutui sarebbe contenuto in una forbice di 2 milioni di euro e che, pertanto, non vi sarebbe alcun allarme per le prossime amministrazioni che governeranno la città». Marchiori chiama in causa quindi l’andamento dell’indebitamento generale del Comune in rapporto ai mutui.

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Narciso Ricotta

«I nuovi prestiti contratti nel 2016 ammontano ad  710.000 euro – continua Marchiori – quelli del 2017 a 2.855.000 euro, quelli del 2018 a 2.660.000 euro. I debiti complessivi al 2018 sono di 58.482.000 (di cui appunto 39.119.000 da finanziamento). Per il periodo 2019 – 2021 la “rigidità di bilancio”, ovvero l’indicatore che misura il rapporto tra le entrate correnti e le spese fisse (personale, mutui, disavanzo) ha questo andamento crescente: 26,15% nel 2019 – 30,23% nel 2020 – 30,25% nel 2021 (nel 2017 era al 25,18%), a dimostrazione di come il bilancio non tollera l’aumento dell’indebitamento, tenuto conto della stabilità delle entrate (che anzi secondo le previsioni dell’attuale Giunta caleranno del 2%). Per il 2019 la quota investimenti complessivi finanziati da debito ammonta al 10,52%. L’indebitamento pro-capite, ovvero ripartito per la popolazione residente, ammonta ad 975,07 euro». Quindi il consigliere d’opposizione cita anche i finanziamenti dell’Apm.  «A questi mutui – sottolinea – si aggiungono i debiti per finanziamenti sostenuti da Apm per la ristrutturazione dell’edificio ex Gil e per l’acquisizione del ParkSì. Per tali interventi il Comune  non incasserà né il canone di locazione dell’immobile, né il canone di concessione dei parcheggi sino a concorrenza dell’importo anticipato dalla partecipata. Tale fonte di finanziamento “occulta”, pur non comparendo nel bilancio ordinario, fa ovviamente sentire il suo peso in termini di minori entrate. Per il triennio 2019 – 2021 sono stati, poi, previsti interventi per opere pubbliche per un ammontare di 44 milioni di euro, di cui ben 13,6 milioni senza indicazione della fonte certa di finanziamento. La giunta, inoltre, conta di incassare oltre 5 milioni di euro dalla alienazione di immobili pubblici (ex Chiesa an Rocco, abitazione v.lo Cassini, ex scuola contrada Acquesalate, frustoli di terreno), ma tali previsioni sono tutt’altro che realistiche per il triennio. Per alcuni di tali interventi la giunta ha relazionato di aver contratto mutui per complessivi 8.150.000 euro con Cassa Depositi e Prestiti».

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