«Finiti gli asfalti avremo 25 anni di mutui,
chi fa finta di niente è complice»

MACERATA - Il consigliere di opposizione Marchiori porta le carte e punta il dito contro la Giunta: «I numeri dicono che il debito di circa 1,5 milioni del 2015 passerà a 14 milioni del 2020 (con estinzione al 2040). Carancini e Ricotta ingordi di tagli di nastro e la maggioranza in Consiglio sostiene la loro cupidigia»

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Alcuni dei lavori in corso a Macerata. In alto a destra: l’assessore Narciso Ricotta

«I lavori di sistemazione delle strade creano disagi ma questi cesseranno con l’ultimazione del tappetino bituminoso, mentre i mutui contratti per i lavori dureranno altri 25 anni». Andrea Marchiori, consigliere del gruppo misto di Macerata, attacca duramente la linea dell’amministrazione prendendo spunto dagli interventi stradali che in queste settimane stanno interessando diversi punti della città (leggi l’articolo). Il motivo: il metodo di pagamento. Cioè mutui su mutui, di cui Marchiori porta la documentazione e spiega che negli ultimi anni, il Comune ha accumulato circa «14 milioni di euro da ripagare».

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Andrea Marchiori

«Come mai così tanti interventi tutti concentrati in questi giorni? – chiede Marchiori -. Varrà la pena esaminare il piano degli interventi per capire se vi è una logica lungimirante nell’azione amministrativa o, piuttosto, una rincorsa ad asfaltare più chilometri possibili, rimettendo il conto ai sindaci che verranno. Nel 2015, anno di insediamento di questa Giunta, vi erano 12 mutui accesi per altrettanti interventi di manutenzione viaria (viale Don Bosco, via Roma, centro storico, eccetera) con un residuo rimborsi di circa 1,5 milioni di euro. Il 31 dicembre del 2015 l’assessore Narciso Ricotta ha contestualmente avviato ben 39 cantieri con accensione di corrispondenti nuovi mutui, tutti con scadenza al 30 giugno 2040, per un importo complessivo di circa 6 milioni di euro. Iniziativa pessima perché quei nuovi mutui, non scaglionati, avranno tutti la medesima durata e ammortamento. In effetti, quei lavori erano stati tutti deliberati dieci anni prima ed anche oltre (San Francesco, via Brigata Macerata, via Alighieri addirittura nel 1991, altre come corso della Repubblica e via Mameli nel 2006) ma mai avviati, cosicché la critica non può che coinvolgere la sinistra tutta, che in questi anni ha governato la città. La seconda ondata di lavori stradali, quella presentata di recente in occasione dell’approvazione del bilancio, avrà un impatto sul debito del Comune di ulteriori  8 milioni e 150mila euro per mutui contratti con Cassa depositi e prestiti, anche in questo caso tutti con scadenze identiche.

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Lavori in via Caduti di Nassiriya

L’inerzia di chi ha governato prima, (peraltro il sindaco Carancini e l’Assessore Ricotta erano protagonisti anche delle passate maggioranze) e la propensione ad indebitarsi di chi governa ora, non gioverà al bilancio del Comune. I numeri dicono che il debito di circa 1,5 milioni del 2015 passerà a 14 milioni del 2020 (con estinzione al 2040) e chiunque può capire che nel periodo 2020-2025 non potranno essere contratti nuovi mutui consistenti a meno di non voler pregiudicare fortemente gli equilibri di bilancio. Questa è l’amara eredità che ci lascerà la sinistra, la quale non avrà sicuramente il coraggio e l’onestà di relazionarla nel bilancio sociale che si apprestano a divulgare, dopo aver affidato l’incarico ad una società di servizi al costo di 46mila euro. La buona amministrazione – conclude Marchiori -, è quella che ha cura della città in modo programmatico nell’organizzazione e avveduto nella destinazione delle risorse. La sinistra del Partito democratico ha usato il denaro pubblico a capriccio dei governanti di turno, per dieci anni gli eventi culturali e gli interventi edilizi di propaganda hanno sviato le risorse economiche facendo rimanere al palo le opere pubbliche di primario interesse ed ora si fatto e subito con ricorso ad indebitamento. La previsione del debito fatta dalla Giunta Carancini-Ricotta per il 2020-2021 è ancora in crescita ma loro sono ingordi di tagli di nastro e la maggioranza in Consiglio sostiene la loro cupidigia. L’Italia paga un prezzo carissimo per il proprio debito pubblico smodato, stando così le cose, anche Macerata soffrirà per il crescente debito accumulato e chi fa finta di niente è complice».

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L’ultimo piano mutui del Comune

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