La dirigente del Servizio sanità Lucia Di Furia e il governatore Luca Ceriscioli
di Martina Marinangeli
«Il contributo chilometrico ai malati oncologici non solo è confermato, ma è anche cresciuto» così il governatore Luca Ceriscioli dopo le critiche mosse, tra gli altri, dai consiglieri regionali Romina Pergolesi (M5s) e Sandro Bisonni (Gruppo misto) e dal consigliere comunale di Macerata Roberto Cherubini. Il motivo: il paventato taglio ai rimborsi di viaggio per i pazienti oncologici che si curano fuori regione. La norma del 1982 sul tema era infatti stata stralciata con l’approvazione – nella seduta del 16 aprile del Consiglio regionale – della legge sulla Semplificazione. Cancellazione che aveva fatto temere il taglio dei fondi destinati ai malati oncologici ed ai loro familiari che affrontano trasferte per l’espletamento delle terapie previste. Per arginare il vortice di polemiche, il governatore ha convocato una conferenza stampa – chiamando a raccolta anche il gotha della sanità marchigiana, in primis i rappresentanti ed i primari dei reparti di oncologia e radioterapia della regione – per far sapere che ieri (8 maggio) «è stata approvata una delibera di giunta che aumenta il rimborso annuo massimo da 750 a mille euro per ogni richiesta. Continuiamo con le modalità di sempre per chi si muove dentro la regione per una risposta oncologica. L’unica novità riguarda chi va fuori regione: ci sarà una commissione, formata da oncologi, che valuterà gli spostamenti» e che potrà decidere se approvare o meno la richiesta di rimborso. Il governatore ha sottolineato che la delibera non è arrivata ieri in seguito alle polemiche ma era una cosa programmata.
Ceriscioli ne fa una questione di qualità del servizio sanitario notevolmente aumentata dall’82 ad oggi: «la commissione cercherà di far comprendere, quando c’è un servizio di qualità sul territorio regionale, che forse è meglio, nell’interesse della salute del paziente, usufruirne qui senza fare centinaia di chilometri per ricevere lo stesso servizio. Vogliamo rendere edotti i pazienti oncologici marchigiani che nel proprio territorio hanno un servizio di grande qualità». La delibera, non ancora pubblicata, avrà valore retroattivo, in modo che non si crei un vuoto normativo tra lo stralcio della legge del 1982 e l’entrata in vigore della nuova norma: «così si dà continuità alla contribuzione», sottolinea Ceriscioli, che aggiunge: «lo stanziamento di risorse passa da 300mila a 450mila euro ed alziamo il tetto di rimborso pro capite annuale da 750 euro a mille euro».
Nel 2018, le persone che hanno usufruito di questi rimborsi sono state circa 5mila. Ad affiancare Ceriscioli nel suo intervento, la dirigente del servizio Salute Lucia Di Furia e alcuni primari marchigiani tra cui Alberto Patriti, Nicola Battelli e Nicola Cardinali, che hanno ribadito la qualità del servizio offerto nelle strutture marchigiane e gli investimenti effettuati in questi anni che ne hanno elevato la qualità. «A Torrette è presente un robot che fa la preparazione del farmaco oncologico eliminando l’errore umano – conclude Ceriscioli –. Sfido chiunque a trovare di meglio fuori regione. Oppure per quanto riguarda la Radioterapia ricordo che l’anno scorso tre impianti su quattro presenti nelle Marche sono stati rinnovati. E la settimana prossima rinnoveremo anche quello di Torrette».
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https://www.cronachemaceratesi.it/2019/05/08/radioterapia-e-chemioterapia-cancellati-i-rimborsi-spese/1246239/
commento n. 9 con amorevole dedica: Oggi più di ieri meno di domani e anche dopodomani.
Ceriscioli hai chiuso ospedali per tramutarli in reparti per lunghe degenze e ci vogliono quindici giorni per trovare un posto. Ma una cosa giusta l’hai fatta? Scommetto che davanti allo specchio ti vedi con un sorriso ammaliante, bello e con un fascino tutto da scoprire per te, da coprire completamente per me. Non è un discorso idiota per idioti ma si vede nell’espressione du visus, dal modo di approcciarsi, di parlare, di camminare cercando di imitare un passo agile e veloce che invece di arrivare prima arriva dopo. Ma una cosa non riesco a capire: Quando non vi scegliete da soli e per quando si svegliano i colleghi di lotta ( non sto parlando degli oppositori )è troppo tardi come è successo a Civitanova dove la lotta alla maggioranza prese inizio nella maggioranza subito dal giorno dopo , troppo tardi e quindi tutti prima uniti nella lotta e poi via a racimolare qualche lira in qualche sperduto posto paracomunale fino all’ultimo estremista che dopo aver tanto lottato sta fiutando qualcosa nell’aria( si vedrà, visto anche che ieri nello storico percorso di avvicinamento di Vince Civitanova, la squadra del sindaco, mancava l’autorevole e comunque il solo appartenente alla Lega tra gli assessori, il salviniano Cognigni a cui ultimamente in consiglio gli danno la caccia, quella vera non il simpatico modo di dire ) e tornando all’argomento, ma chi vi sceglie e soprattutto in base a che? Non parlo di chi vi dà il voto, a quel punto è già tutto deciso ma è la scelta che viene fatta prima e che viene fatta là dove è più facile il “pro manus tua a dopo manus mea”, latino stretto che si parlava nella suburra e non so che significant. Ma ciò non può essere sufficiente in quanto in certi ambienti le menti sono fatte con lo stampo e quindi almeno all’occhio si conceda qualcosa!
decisioni prese da chi, credo non abbia mai sperimentato il bisogno di spostarsi fuori regione per la cura o interventi tempestivi riguardo certe patologie che troppo spesso non lasciano scampo e che per mille motivi (anche qui il discorso sarebbe lungo) in ambito regionale non vengono affrontate in modo appropriato. Auguro a questi signori lunga vita in salute
poi naturalmente un apposita commissione decidera se ne avranno diritto o meno