Giovanni Gostoli e Luca Ceriscioli all’ingresso
di Federica Nardi (foto di Fabio Falcioni)
«Il Piano sanitario è al vaglio della commissione che sta incontrando i diversi portatori di interesse. L’obiettivo è arrivare all’approvazione in Consiglio regionale per l’estate. Speriamo prima della pausa estiva, per rendere efficace il percorso». Così Luca Ceriscioli, presidente della Regione e assessore alla sanità ha introdotto oggi pomeriggio l’incontro all’hotel Grassetti di Corridonia. Sala piena di medici, primari ma anche di sindaci e politici del Pd (al tavolo ad accompagnare il governatore pure il segretario regionale Giovanni Gostoli).
Luca Ceriscioli
Il primo documento del Piano è stato approvato «a gennaio – spiega Ceriscioli – dalla giunta regionale. Prima c’è stato un processo di partecipazione e ci sarà anche dopo l’approvazione in Consiglio regionale: sarà istituita una commissione di monitoraggio per la realizzazione del piano». Un piano su cui però Ceriscioli non scende troppo nel dettaglio, dopo la “bacchettata” di diversi consiglieri (compreso il presidente del Consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo) in seguito alla delibera di giunta con cui si proclamava l’ospedale di Pesaro presidio di secondo livello (leggi l’articolo). Il documento infatti è materia di Consiglio regionale. Per cui oggi sul tavolo c’è solo un atto di indirizzo con 50 schede divise per settori di intervento, che danno un’idea di cosa si vuole fare. A monte restano un’insieme di parole chiave: qualità, responsabilità, equità, controllo, equità di genere, partecipazione, sostenibilità, trasparenza, dignità. La trasparenza diventa un po’ il cardine: «Per garantire la partecipazione bisogna rendere trasparenti dati e risultati». In modo leggibile, aggiunge il presidente, che annuncia anche che una lunga serie di dati saranno allegati al Piano da votare in Consiglio. Poi la sostenibilità, che fa rima con l’appropriatezza delle prestazioni mediche: «Un tratto che ci ha sempre contraddistinto. Parliamo di sostenibilità rispetto alle risorse a disposizione. Ovviamente meno sprechiamo e più possiamo ridistribuire le risorse». Sull’equità Ceriscioli sottolinea che «ogni territorio lamenta di ricevere meno degli altri. Questo è matematicamente impossibile. Aumentando la trasparenza facciamo emergere i dati così da poter perseguire gli obiettivi dell’equità». Sulla qualità invece il presidente risponde indirettamente alla sommossa popolare per la chiusura del punto nascita di Fabriano: «Un’inchiesta condotta su 300 punti nascita in Italia ha fatto emergere che nelle Marche ce n’era solo uno che non rispettava gli standard: quello di Fabriano, che è stato dismesso. Non si deve mirare soltanto alla disponibilità ma soprattutto alla qualità per dare la risposta che serve». Infine l’accessibilità e la prossimità, intese come accessibilità al pronto soccorso e alle liste d’attesa (su cui la Regione è già intervenuta con il bonus malus – leggi l’articolo) e alla prossimità di alcuni servizi sociosanitari che richiederebbero l’assistenza a domicilio come soluzione ideale.
Da sinistra Roberto Paoloni (sindaco di Belforte) e Alessandro Maccioni
Un grande tema del Piano sanitario è anche quello della prevenzione. Dalla scuola, al lavoro, passando per i concetti di resilienza, l’ambiente e l’alimentazione. In una parola: «Promuovere corretti stili di vita». Le 50 schede del Piano sanitario confluiscono in cinque aree di intervento: prevenzione collettiva, veterinaria e sicurezza alimentare (in cui rientra anche la prevenzione per chi lavori ai cantieri della ricostruzione), assistenza territoriale ed integrazione socio sanitaria (con un passaggio sull’implementazione delle Case della salute e una migliore presa in carico delle persone fragili), assistenza ospedaliera ed emergenza urgenza (i focus principali sono sulla riduzione dei tempi di attesa per prestazioni e sul miglioramento del percorso nascita), aree di intervento trasversali e infine aree di interesse regionale, maxi emergenze e aree interne (per cui ci sono solo due schede: gestione delle grandi emergenze e sviluppo delle aree interne). Con un pensiero, ovviamente, al dramma del sisma. Ma non solo: «Il sistema delle maxi emergenze qui ha funzionato bene – ricorda Ceriscioli -. Anche sotto l’aspetto dell’assistenza psicologica. C’è stata per i terremotati una presenza immediata, anche del servizio farmaceutico. Il sistema si è arrivato anche per la strage di Corinaldo». In chiusura Alessandro Maccioni, direttore dell’Area vasta 3, ha raccolto anche a nome dello staff medico presente i diversi complimenti arrivati per la gestione, illustrando i 35 milioni di investimenti che si sono fatti nel territorio del Maceratese.
Francesco Vitali e Luca Ceriscioli
Maurizio Del Gobbo
Giovanni Gostoli
Gentili sindaco Montecassiano dietro Rossi primario Pronto Soccorso
Francesco Micucci
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Troppo amico di Carlo e Rodolfo De Benedetti! Non a caso si è tenuto ben stretto l’assessorato alla Sanità. Dal suo insediamento, inoltre, non ha certo brillato per migliorare la qualità dei nosocomi pubblici. Ora la Ministra Grillo ha dato il via a nuove assunzioni ed è interessante vedere come il nostro Governatore, peraltro classificato ultimo nella graduatoria dei primi cittadini regionali, reagirà.
Finché a queste” illustrazioni” del nuovo piano sanitario regionale
sono apparentemente aperte a tutti, organizzate dal pd dove vengono invitati solo amici e fiancheggiatori ma nessun contraddittorio .
Piano sanitario presentato al rovescio ai cittadini, 136 pagine
corpose ma vuote di contenuti
con il solito scritto politichese
dove una volta che si riesce a decifrare il contenuto vengono fuori più significati che si prestano a manipolazioni …che pagheremo sulla ns pelle.
“Sono assolutamente tranquilla e fiduciosa nell’operato della magistratura, nella certezza della mia totale estraneità ai fatti e ai reati oggetto di indagine”. Questa frase è diventata d’uso comune, di solito al maschile, come quella che “Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale,”. La prima è sempre falsa, la seconda talvolta. Non riuscivo a capire perché una persona raggiunta da una notifica della procura che sempre magistratura è potesse stare tranquilla. Pensavo fosse un modo di dire che anche se nessuno degli ascoltatori ecc. ci crede dà però un certo tono, un savoire faire che ci sta sempre bene per uscire da una situazione incresciosa. Ma poi col tempo ho notato che quando sono politici i portatori “sani “ di questa didascalia non hanno torto perché il più delle volte poi vengono scagionati. Perché lo scrivo e perché qui? Beh siccome si tratta del solito scandalo sulla sanità e riguarda le solite assunzioni fatte senza concorso e qui si parla comunque di qualcosa di attinente alla sanità almeno in apparenza perché non ho letto l’articolo, non mi serve, oramai sono sufficienti le fotografie per capire quale potrebbe essere l’argomento trattato , mi è quindi sembrato il posto giusto. Averlo scritto è stato un moto irrefrenabile a cui non ho potuto resistere nonostante i miei sforzi e il posto per un post dovevo pure sceglierlo per tentare di calmare i miei bollenti spiriti. Comunque voglio provarci anch’io a dirlo, sperando che .. sono fiducioso…ecc. ecc. non porti subito una denuncia per qualche oltraggio.
Guardando le figure dell’articolo della manifestazione contro La Regione per la scarsa attenzione alla sanità, ho notato la scritta che c’è su uno striscione in cui si legge che la Regione” Svende” la sanità. Prima di proseguire farei una piccola osservazione e ricorro ad un sillogismo così non perdiamo tanto tempo per arrivare al cuore ( pubblico o privato?. E’ una battuta ma dubito che qualcuno l’abbia capita. ) del problema:
Noi manifestiamo contro l’assessore della sanità e il governatore della Regione .
L’assessore e governatore è Ceriscioli.
Noi manifestiamo contro Ceriscioli.
Detto questo entriamo nel vivo dell’appunto visivo di cui sopra. Svende o vende? Ho telefonato al Professor Paracelso Linguastrozzata dell’Accademia di Chi Busca che così si è espresso. Svendere si dice tra gli altri casi, ma cha a noi non interessano, quindi in questo caso una Regione che svende la sanità sta ad indicare che ne abbassa il prezzo e quindi lo rende più accessibile a tutti. Se invece usiamo il termine ” vende” non ci sono dubbi e qui ci viene incontro il principio base dell’economia commerciale da non confondere con lo spilorcio che fa economia per altro scopo o da chi non possiede denari e quindi non può fare economia pur vivendo in un’economia molto stringente ed altri usi del termine. Il principio che cosa dice: Io vendo, tu compri ed io guadagno. Quindi il quesito si pone solo sul piano squisitamente lessicale anche se il dubbio che i due striscioni con la stessa scritta che appaiono nell’articolo non darebbero effettivamente un riscontro certo, quasi ineluttabile ma lasciano un qualcosa che non è proprio fame ma un certo languore, un non so ché di puntini….,punti esclamativi !!!!,ed interrogativi ????. Sarebbe stato sufficiente dopo la prima foto, cancellare una S o metterla dopo che sarebbe stato più facile e il risultato tecnicamente più pulito, senza sbaffi. Quindi come sempre ci troviamo daccapo a capo. E’ giusto “Svende” o sarebbe stato più appropriato” Vende” o tutti e due come suggerito.