di Laura Boccanera
«Caporaletti ha detto il falso, è un personaggio in cerca d’autore, non usi me per dimostrare di esistere». L’assessore Maika Gabellieri nega di aver “vietato” l’organizzazione del convegno su Franco Fortini in occasione del 50esimo anno dalla Fondazione della Biblioteca Zavatti e respinge al mittente l’accusa di gestire la cultura in maniera “fascista”. Dopo la presa di posizione dell’ex presidente della Biblioteca Aldo Caporaletti che ieri denunciava un passo indietro da parte del consiglio di biblioteca a causa del “niet” della Gabellieri, oggi l’assessore puntualizza quella che invece è il suo punto di vista sulla questione. «Caporaletti dice molte cose imprecise e altre proprio false – commenta l’assessore – e sto valutando se ci sono le condizioni per una denuncia. E’ gravissimo quello che ha detto, il mio operato ha sempre dimostrato il contrario. Ma soprattutto, Caporaletti alla riunione dov’era? Riferisce cose dette da chi? Se non lo dirà a me, lo dirà ad un giudice. Io non ho mai vietato nulla, non so neanche bene chi sia Fortini, non ho approfondito la sua poetica e non mi sono mai espressa sulla proposta del cda della Biblioteca. L’incontro al quale si riferisce non era un cda della Zavatti, ma una riunione fra i nuovi gestori della Biblioteca, un dirigente comunale e me, poi è arrivato anche il presidente Paolo Giannoni per illustrare una proposta per il 4 maggio visto che il tempo a disposizione è poco. Di Fortini, dell’intitolazione della piazza e di quello di cui parla Caporaletti io non so proprio niente. Butta solo fango su di me e se ne prenderà le sue responsabilità». Conferma la versione della Gabellieri anche Paolo Giannoni, presidente della Biblioteca: «Come presidente ho incontrato Caporaletti che ci ha proposto per il 50esimo di organizzare un convegno su Fortini e c’è un verbale che conferma che il cda ha approvato la proposta. Un convegno su Fortini è previsto, non abbiamo deciso quando perché aspettavamo l’arrivo dei nuovi gestori da Bologna per organizzare il tutto. Il cda ha votato favorevolmente quella proposta insieme ad altro ed è tutto nel verbale del 29 marzo. Il consiglio di biblioteca preciso che è un organo consultivo e non deliberativo, ma il veto di cui parla Caporaletti non l’ho visto nè sentito da nessuna parte».
«Convegno sul poeta Fortini cancellato dalla Gabellieri perché era un uomo di sinistra»
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Chissà chi davvero ha bisogno di “autori”?
…e come la storia insegna, possiamo tranquillamente affermare: “Che figura di …..” gv
CONVEGNO SU FORTINI E RICOSTRUZIONI POCO PLAUSIBILI
Francamente la tesi proposta nella nota, dal “duo della Cultura” Gabellieri-Giannoni, appare poco plausibile. Sostengono, infatti, che proposto al Consiglio di Biblioteca un convegno su Franco Fortini e approvato il medesimo, avrei accusato l’assessora alla Cultura di volerlo impedire per “ragioni politiche”. E’ una ricostruzione da “teatro dell’assurdo” che non mi appartiene e ritorno ai “fantasiosi” autori. Le cose stanno come le ho riferite e tra i motivi del “diniego” dell’assessora, oltre a “Fortini uomo di sinistra”, c’è “Caporaletti contrario a questa Amministrazione”. Il presidente Giannoni è talmente a conoscenza del “parere” contrario da dichiarare: “rinuncio per non oppormi all’assessora”. Affermazioni che sono disposto a riferire sotto giuramento (lo faccio sin d’ora, da credente, sulla Sacra Bibbia) davanti al Giudice. Fa sorridere il rilievo che userei l’assessora per “dimostrare di esistere”. Semmai è il contrario, avendo iniziato ad occuparmi di Cultura quando lei succhiava il latte materno. In quarant’anni di impegno nel settore non mai saputo chi fosse la signora Gabellieri, oggi assessora. La confessione di non conoscere Franco Fortini e di averlo scoperto dal mio progetto, la autodefinisce “ignorante” e inadeguata a gestire la delega alla Cultura. Non so che tipo di iniziativa verrà riservata a Fortini, auguro all’assessora che essa abbia la partecipazione di quella proposta all’ITC “Corridoni” nel 2010. Se anche di questo evento l’assessora fosse all’oscuro, se lo faccia raccontare dal sindaco Ciarapica quando lo vede. Non si permettano
più Gabellieri-Giannoni di accusare di “falsità” chi segue nella vita principi di corretezza e rettitudine.
Giochi di bimbi (facciamo le squadre):
“Fortini aveva conosciuto una svolta decisiva proprio intorno al ’56-57, allorché – restituita la tessera del Psi ricevuta da Silone durante l’esilio svizzero, e consumatesi le tragedie di Polonia e di Ungheria – gli era parso che il comunismo potesse tornare ad essere «quello che abbiamo sempre creduto dovesse essere, e cioè “l’erede della filosofia classica tedesca”». Per giungere a una tal conclusione, aveva dovuto prima constatare che «dai partiti socialisti e comunisti non poteva venir nulla», e che dunque i compagni erano da cercare altrove, fuori dalle formazioni politiche ufficiali e tra i più giovani; e anzi occorreva farsi «allievo di coloro che quasi potrebbero essermi figli». Chi erano allora questi figli di cui Fortini si fece allievo? Erano i giovani che in netto dissenso con la politica dei partiti della sinistra rifiutavano tanto il ruolo del dirigente politico quanto quello di ideologi di una cultura “alternativa”; in primo luogo, i componenti del gruppo di «Discussioni» (Renato Solmi, Delfino Insolera, Luciano Amodio, Michele Ranchetti, Roberto Guiducci, Sergio Caprioglio, Cesare Cases, Claudio Pavone), poi quelli di «Ragionamenti»; più avanti i redattori di «Quaderni Rossi» e di «Quaderni Piacentini» (Raniero Panzieri, Sergio Bologna, Edoarda Masi, Piergiorgio Bellocchio, Grazia Cherchi, Goffredo Fofi).”
…retti tudine…!! gv