Da sinistra: Stefania Monteverde, Mario Iesari, Romano Carancini e Gianni Giuli nel corso della conferenza “Build the Future”
di Mauro Giustozzi (foto di Fabio Falcioni)
Rafforzare la prevenzione alle varie forme di dipendenze patologiche nelle giovani generazioni. E’ l’obiettivo finale del percorso “Build the Future” ovvero costruisci il futuro. Dopo i predecessori “Dai un calcio alla droga” e “La vita si suda”, conclude il percorso dell’anno scolastico 2018-19 con il festival che dall’8 al 13 aprile invaderà pacificamente il capoluogo: installazioni, trasformazioni urbane, opere e mostre nei luoghi simbolo di Macerata. L’iniziativa è promossa dal comune di Macerata in collaborazione con il Dipartimento dipendenze patologiche dell’Asur e l’associazione Glatad onlus.
Questi progetti che vedranno la luce nella settimana del festival rappresentano l’ultimo step di un progetto che ha coinvolto complessivamente 552 studenti, 220 bambini delle classi terze e quarte delle elementari e altri 332 delle seconde classi delle secondarie di primo grado di Macerata, i quattro istituti comprensivi Alighieri, Fermi, Convitto e Mestica, 31 classi, 383 ore di laboratorio nelle scuole, cui si aggiungono gli interventi nel territorio. Un investimento da parte dell’amministrazione comunale di 15mila euro in questo progetto che, ha annunciato il sindaco Romano Carancini, sarà assicurato anche per l’edizione 2019-20 con fondi in bilancio. La trasformazione urbana ha coinvolto e coinvolgerà ancora diversi luoghi di Macerata, come le panchine del campetto di calcio adiacente lo stadio Helvia Recina e quello nelle vicinanze della scuola IV Novembre, scalinata, ringhiere di viale Trieste, pensiline di via Cioci, Capuzi e Rampa Zara nonché altri luoghi come i giardini Diaz, il parco di Fontescodella e la Terrazza dei Popoli che faranno da sfondo alle iniziative in programma nei sei giorni del festival. Uno dei progetti lanciati dai giovani che l’amministrazione farà e suo e realizzerà prossimamente all’interno del restyling del campo della Vittoria è una serie di giochi in sospensione, una sorta di parco avventura negli spazi che ci sono attorno al campo sportivo che verrà restaurato. Che avranno nel Future point che sarà allestito nella biblioteca Mozzi Borgetti il suo hub di riferimento per studenti, famiglie e associazioni.
«E’ un progetto che definisco straordinario – ha esordito il sindaco Carancini – ed esprime anche come noi concepiamo in città il fare sicurezza a livello istituzionale. Cioè investire sul futuro, sulle nuove generazione, capendo quelli che sono i bisogni e le necessità ed affrontandole assieme a questo gruppo di lavoro che ha veramente fatto tanto. Noi ci differenziamo dalla sicurezza fatta solo di pistole, repressione e arresti. Questo non è un progetto estemporaneo ma un metodo di lavoro che si affianca al Tavolo contro le droghe presente in prefettura che lavora per trovare la chiave per entrare nelle intelligenze dei nostri ragazzi. Non ci siamo mai fermati un minuto per valorizzare la vita contro la morte che portano le molte dipendenze, la droga in primis, che combattiamo tutti assieme». Sindaco che ha poi ha anche sottolineato l’importanza del lavoro che necessariamente deve svolgere la famiglia nell’educazione dei giovani. «Non si può delegare esclusivamente alle istituzioni sempre e comunque – ha detto Carancini – i problemi di una comunità e delle famiglie. Spetta a noi genitori seguire i figli nei delicati passaggi dalle scuole elementari alle medie e poi alle superiori. Io chiedo che ha questo festival partecipino anche le famiglie che debbono essere protagoniste attive e non solo spettatori. Non si può delegare al proprio ruolo confidando solo nelle istituzioni. Ognuno deve fare il proprio».
Ruolo fondamentale in questo progetto quello del Dipartimento dipendenze patologiche dell’Asur Av3 di Macerata. «Sin dall’inizio si creato dentro questo progetto un patto territoriale anti droga – ha detto Gianni Giuli, direttore del Dipartimento – perchè ci troviamo di fronte a due dati ineludibili. Il primo è la penetrazione delle sostanze che aumenta sempre di più ovunque, non solo a Macerata. La seconda è la precocità dei giovani nell’uso di sostanze stupefacenti. Le famiglie purtroppo sono in difficoltà educativa ed i giovani, direi anche i giovanissimi nel passaggio dalle scuole elementari alle medie entrano tutti in contatto con questi percorsi legati alla droga. Allora è necessario che noi si sia in grado di dargli quelle abilità e capacità nel dire di no a questi comportamenti che portano poi alla dipendenza. Usare le sostanze significa sempre star male: non è gestibile la droga. E’ una sfida educativa importante che vogliamo combattere».
Presenti anche Mario Iesari, assessore alla Sicurezza, che ha ribadito come «Build the Future sia il proseguimento di un percorso che rientra nel piano di sicurezza urbana approvato nel 2016. Da un lato il controllo del territorio ed il contrasto all’illegalità anche attraverso l’implementazione della videosorveglianza, dall’altro il penetrare le coscienze dei giovani facendoli sentire protagonisti e coinvolti in progetti a favore della città, della comunità». L’assessore alla Cultura, Stefania Monteverde, ha sottolineato «come l’azione formativa e culturale portata avanti con le scuole non nasca oggi ma sia il frutto di un lavoro lungo dieci anni che non trova riscontri simili in altri comuni dell’hinterland. A livello di istituzione possiamo solo rendere consapevoli i giovani dei pericoli che ci sono nell’assunzione di droghe. Certo, combattiamo un mercato che sa dove e come agire ma è una battaglia che vogliamo affrontare per le future generazioni». Build the Future aprirà lunedì 8 aprile con l’inaugurazione di uno spazio documentativo sul progetto nella biblioteca Mozzi Borgetti e alle 21 con la serata inaugurale al teatro Lauro Rossi. Proseguirà nei giorni successivi con momenti di trasformazione degli spazi urbani con cui i ragazzi realizzeranno il cambiamento progettato a scuola e poi una caccia al tesoro “Hunter’s Game” ai giardini Diaz il 9 aprile, e al parco di Fontescodella il 10 aprile, e ancora “Ride the future” l’11 aprile alla Terrazza dei popoli, dove i ragazzi lasceranno anche la loro impronta sul muretto durante una iniziativa in programma per il 13 aprile per poi finire con una grande festa in piazza Vittorio Veneto con premiazione e color explosion domenica 14 aprile.
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…si si, anche questo tutto “un sacco bbello”, ma le dipendenze dei giovani e non solo, non si combattono con i festival, dove di sicuro se ne parla molto, si, se ne discute con cognizione di causa ancor di più (spero..), certo, ma è da quarant’anni che si parla e si discute di droga, per esempio, e coloro che si drogano sono aumentati a dismisura; forse qualcosa non ha funzionato..chissà!? gv
Se ho capito bene si vuol fare la lotta contro le dipendenze, in previsione del futuro da costruire e con un presente massacrato e un passato oramai quasi del tutto estinto, dicendo ai bambini delle elementari che la droga fa male?
No signor Micucci non ha capito bene . La frase a cui fa riferimento è stata pronunciata nell’intervento in conferenza stampadi Gianni Giuli che dirige il Dipartimento contro le Dipendenze di Asur. Aveva un senso nel suo racconto . Ma nel lavoro svolto con gli studenti dagli esperti che hanno gestito il progetto non è mai stata pronunciata la parola droga mentre il lavoro che è stato svolto ha riguardato il rafforzamento delle loro capacità di gestire ed affrontare le emozioni belle o brutte che siano. Un approccio che riguarda ovviamente la prevenzione e che viene considerato essenziale per ridurre o eliminare il rischio di cercare risposte nelle dipendenze
Mi sarò lasciato trarre in inganno dalla parole “dipendenze”. Quindi ahimè devo considerare di non aver proprio capito niente dell’articolo.