Sisma, Eni e Euroimpresit
ammesse nella White list:
«Venuto meno rischio infiltrazioni mafiose»

LA PREFETTURA DI CASERTA ha iscritto le due ditte di Salvatore Piccolo nel registro. Finora per le opere legate al dopo terremoto hanno lavorato con una autocertificazione antimafia

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La basilica di San Nicola a Tolentino

 

 

«Risultano venute meno le condizioni per ritenere tuttora sussistenti i tentativi di infiltrazioni mafiose nell’azienda». Questa la motivazione con cui la prefettura di Caserta ha ammesso nella white list le aziende Eni srl e Euroimpresit srl, entrambe di Salvatore Piccolo. Le due società, già impegnate nei lavori del dopo terremoto –  la prima per la ricostruzione della basilica di San Nicola a Tolentino e per la realizzazione di una struttura ricettiva a Valfornace, la seconda nell’ambito dei subappalti del consorzio Arcale per la costruzione delle sae – si erano viste rigettare la richiesta di ammissione nell’elenco di aziende non soggette a tentativo di infiltrazioni mafiose il 6 marzo scorso. La richiesta di iscrizione in white list alla prefettura di Caserta era stata presentata per entrambe le ditte nel 2017. Le ditte da allora hanno operato nel territorio nei cantieri dell’emergenza e della ricostruzione. Il caso era stato anche denunciato dalla Cgil di Macerata, relativamente all’interdittiva nei confronti della Eni. Il sindacato per un verso aveva ritenuto preoccupante il fatto che si possa prendere parte alla ricostruzione solo con un’autocertificazione antimafia, nonostante la legge lo permetta, dall’altro aveva sottolineato lo stop dei lavori a Tolentino e Valfornace proprio a causa dell’interdittiva nei confronti della Eni srl. E avevano anche documentato il fatto che per quanto riguarda le sae, il contratto di rete tra Euroimpresit ed Intech (subappalto di Arcale) era stato firmato dal fratello di Salvatore Piccolo, Raffaele, rinviato a giudizio nell’ambito dell’inchiesta The Queen, dove i 45 imputati sono accusati a vario titolo di corruzione, turbativa d’asta e concorso esterno in associazione camorristica. Ora le due società, a seguito dell’interdittiva, hanno presentato una nuova documentazione, che è risultata in regola, e sono state quindi ammesse nella white list.

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