Diritto alla residenza:
flash mob in viale Trieste

MACERATA - Una decina di persone si sono trovate davanti agli uffici del Comune per rivendicare i diritti del richiedenti asilo. Iniziativa degli attivisti di Indivisibili che hanno sollecitato l'amministrazione a non applicare le norme della legge Salvini

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Il flash mob di questa mattina

 

Flash mob davanti agli uffici del comune di Macerata per il diritto alla residenza dei richiedenti asilo. Questa mattina intorno alle 12,15 in viale Trieste si è radunato un gruppo di una decina di giovani, tra ragazzi del Maceratese e stranieri, attivisti di Indivisibili, che hanno esposto uno striscione per rivendicare il diritto alla residenza dei richiedenti asilo. Nessun problema per l’ordine pubblico. La questura è intervenuta per identificare i partecipanti la cui posizione è al vaglio della polizia.

flash-mob-residenza-viale-trieste-1-325x244Gli organizzatori: «Iniziativa contro la legge Salvini, “Sicurezza e Immigrazione”, e a tutela del diritto all’iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo. Una giornata di mobilitazione che era stata lanciata dall’assemblea nazionale Indivisibili che si è svolta lo scorso 10 febbraio proprio a Macerata, che ha visto iniziative analoghe in molte città, nelle Marche in contemporanea ad Ancona e Fano». Gli attivisti hanno distribuito volantini. Inoltre hanno fatto protocollare e consegnato ai responsabili dell’ufficio Anagrafe «la documentazione utile a sostenere la richiesta di non applicazione delle nuove norme sulla base di una corretta interpretazione dell’impianto legislativo, che tutela il diritto soggettivo all’iscrizione anagrafica. Approccio interpretativo già adottato da alcuni Comuni fra cui quello di Jesi».

flash-mob-residenza-viale-trieste-6-325x244Gli attivisti spiegano in una nota che la legge 132 «ha stabilito che dal 5 ottobre dello scorso anno il permesso per richiesta di asilo non costituisce più titolo per l’iscrizione anagrafica e quindi oggi i richiedenti asilo non hanno possibilità di avere la carta di identità, né possono esercitare alcuni diritti fondamentali come l’accesso all’assistenza sociale e sanitaria. L’iscrizione anagrafica dipende da una serie di condizioni che sono la sussistenza di documenti che attestino la data della dichiarazione di volontà di stabilire la propria residenza nel territorio comunale, la stabilità della dimora e la documentata regolarità del soggiorno». Secondo Indivisibili «il diritto all’iscrizione anagrafica non è vincolato al possesso di uno specifico titolo di soggiorno ma si basa sull’accertamento delle condizioni che lo consentano, a partire dal requisito dei tre mesi di dimora abituale». Da qui la richiesta al Comune «di non applicare le disposizioni contenute nella legge “Sicurezza e Immigrazione”, riconoscendo il diritto all’iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo, sulla base di una corretta interpretazione legislativa».

 

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