Bocciata in consiglio regionale la mozione del consigliere Sandro Bisonni sulla riapertura del punto nascita di San Severino, chiuso nel febbraio di due anni fa. A darne l’annuncio sui social, è stato lo stesso consigliere regionale, subito dopo la seduta consiliare a palazzo Raffaello ad Ancona: «Purtroppo è stata bocciata la mia mozione che chiedeva il ripristino del punto nascita a San Severino. A favore del ripristino con me ha votato il M5S e FdI mentre si sono astenuti: Luigi Zura Puntaroni, Marzia Malaigia, Sandro Zaffiri, Jessica Marcozzi, Piero Celani, Mirco Carloni, Anna Casini, Fabrizio Volpini, Renato Claudio Minardi, Moreno Pieroni e Luca Marconi. Tutti gli altri si sono detti contrari. Grave a mio avviso la “latitanza” da parte di quei consiglieri che appartengono al territorio e che più di altri avrebbero dovuto battersi per la riapertura e invece si sono astenuti o peggio».
Nella mozione Bisonni, ricordando i termini dell’accordo Stato-Regioni che prevede la chiusura dei punti nascita sotto i cinquecento parti l’anno, ma possibili deroghe per reparti con un numero superiore ha chiesto alla giunta regionale di chiedere una deroga per l’ospedale di San Severino. «Il punto nascita dell’ospedale Bartolomeo Eustachio di San Severino registrava un numero di parti inferiore a mille, ma largamente superiore ai 500 parti annui (circa 600-650) – ha scritto Bisonni nella mozione – il decreto Lorenzin dell’11 novembre 2015 consentiva di mantenere i punti nascita nelle aree montane e disagiate che non raggiungono il tetto dei 500 parti annui, garantendo il principio di equità in tutte le zone del territorio come sancito dalla Costituzione, ed in particolar modo in quei comuni colpiti pesantemente dagli ultimi eventi sismici. Per il punto nascita dell’ospedale di Fabriano la Giunta ha chiesto una deroga ai criteri di legge che ne impongono la chiusura, nonostante che in tale punto nascita il numero d i parti annui sia storicamente ben inferiore a quelli registrati da San Severino ed Osimo». Prime reazioni a San Severino sul voto in consiglio regionale, da parte di Mauro Bompadre, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle che parla di una mozione «destinata a essere bocciata dalla maggioranza che sostiene il governatore Luca Ceriscioli, tuttavia si trattava di una formidabile occasione per testimoniare da parte di tutti i consiglieri regionali che hanno a cuore il destino del nostro entroterra e dei nostri territori, la loro volontà di adoperarsi per il ripristino e per la salvaguardia di una sanità pubblica davvero alla portata dei cittadini. Con mio estremo stupore ho appreso che i consiglieri regionali della Lega compreso il nostro concittadino Luigi Zura si sono pilatescamente astenuti. Da cittadino mi chiedo perchè non si sia voluta esplicitare attraverso un voto favorevole la volontà politica che dovrebbe essere quella di pretendere che un servizio così essenziale alla nostra città come il Punto nascite venga ripristinato».
Nel 2020 sara' troppo tardi.i giochi sono fatti.
Ma perché?
Anche con l'ospedale di Osimo hanno fatto la stessa cosa. Grazie al presidente della nostra regione... non ha capito che alle prossime votazioni ci ricorderemo di quanto NON ha fatto per il popolo marchigiano.
Che peccato ,i servizi sono necessari, per tenere vivo il territorio ,purtroppo nessuno si rende conto di ciò.
Si sapeva.... significherebbe attrezzare l ospedale di tutto ciò che serve per le emergenze di base e quindi manderanno tutte a Macerata o Jesi
Che peccato!!!!!
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Ecco il vero motivo per cui il futuro imperatore Federico II di Svevia nacque, a Jesi, in piazza. Il punto nascita di Jesi era stato chiuso dai feudatari di quella zona e di quell’epoca.
un fatto del genere dovrebbe farci riflettere su chi ha a cuore una sanità pubblica che serva il territorio e chi invece fa di tutto perché questo non accada.anche la lega, non schierandosi, bensì trincerando il proprio pensiero dietro un ipocrita voto di astensione mostra il suo vero volto, al pari del centrosinistra. Spero che la gente tra qualche mese se ricordi di questa importante vergognosa presa di posizione.
Le mozioni vanno discusse sotto le finestre del palazzo che ospita i più che noti ” ciclocrossisti ” che riescono ad andare sempre in discesa loro e tutti in salita gli altri. Più che una pista non è meglio una pistata su tutto ciò che è finora uscito dalle loro delibere e che hanno fatto venir tanti dubbi . Sto scrivendo in punta di penna usando uno stile molto ricercato con termini eleganti per evitare che sotto la pistata non ci sia niente che porti fortuna. Stiamo attraversando un periodo dittatoriale che si snoda a colpi di ignoranza totale, menefreghismo assoluto e i cui risultati li vediamo e soprattutto li sentiamo ogni giorno. Non solo le dabbenaggini che arrivano da Ancona ma soprattutto dal nostro deputato ad esser deputato a giustificare tutte le deliziose contrarietà che trovano loro, tutti tesserati ad un circolo esclusivo di rare ” pezze” di quel che si usavano una volta per esprimere elementi di sane virtù e furbizie di ogni sorta, qualcuna quasi a sfiorar l’illecito. Ma come si fa? Ogni giorno arrivano da Ancona e poi sempre avallate dal deputato trasformato nel peggior avvocato che ci possa essere, le peggiori decisioni, le più grandi debordate autocelebrative ecc.. sennò se ne va lo stile leggero e cortese e star sempre a dire : eh, ma, però, sì, no, certo, impossibile ma sempre di una virgola non cambiano. Nè loro e nè noi che blateriamo e basta. Certo ammiro quelli che sono andati a protestare sotto le finestre, ma chi sta sotto, anche in battaglia ha sempre una posizione infelice da cui in genere è impossibile difendersi. Sempre rimanendo in tema, bisognerebbe almeno essere sullo stesso piano, non come virtù ma proprio come altezza, luogo e contatto.
Vogliono a tutti i costi fare della montagna una riserva indiana. Mi stupisco e mi rammarico che la Lega si sia astenuta