Umberto Maria Conversano all’ingresso del ristorante Km0
di Federica Nardi
Prima l’ordinanza di sospensione lavori, poi quella di demolizione e ora la diffida a non utilizzare la struttura. E’ la vicenda di un commerciante di Visso che ha riaperto il ristorante dopo il sisma e ha realizzato «una pergotenda, cioè una struttura in legno smontabile con un tendone in plastica per riparare i clienti da sole e pioggia e ce la vogliono far passare come se fosse un fabbricato abusivo. Da quando abbiamo riaperto dopo un anno e mezzo di stop a causa del terremoto il Comune ci sta vessando». Umberto Maria Conversano ha 55 anni ed è titolare a Visso del ristorante Km0. La sua è una storia di resistenza dopo il sisma che ora rischia di trasformarsi in un’odissea di ricorsi al Tar.
Umberto Maria Conversano nel ristorante
«Dopo il terremoto siamo stati chiusi un anno e mezzo per i lavori di sistemazione – racconta Conversano -. Quando abbiamo aperto l’attività nel 2015 c’era già un pergolato in legno, sul retro, che il proprietario ci aveva detto essere a norma. Abbiamo scoperto invece che era abusivo con le pratiche del terremoto e lo abbiamo quindi smontato. Ma il locale è piccolo, abbiamo la cucina e 10 posti a sedere. Per cui dopo aver riaperto, a maggio di quest’anno, abbiamo deciso di realizzare una pergotenda. Una struttura smontabile che quindi non ha bisogno di nessun progetto o autorizzazione sismica o paesaggistica perché non è paragonabile a una nuova edificazione. Già da subito – prosegue Conversano – il Comune ci aveva detto che non l’avrebbero mai approvata e non c’è stato verso di trovare una soluzione. Ma per la legge invece è fattibile, quindi abbiamo cominciato a montarla quest’estate. Mentre i lavori erano in corso, il 16 giugno, è arrivata la prima ordinanza: sospensione dei lavori. Poi, a luglio, quella di demolizione per cui abbiamo presentato ricorso al Tar. La prima udienza è dopodomani. Ma nel frattempo il Comune si è rivolto anche alla Regione e venerdì scorso ci è arrivata una diffida a non utilizzare la pergotenda. Diffida dove, tra l’altro, si parla di “prefabbricato in legno”, cosa che non è affatto. E si chiede di fare una sanatoria. Ma perché devo sanare un’opera che non è abusiva? E’ solo una copertura in legno con un tendone. Mi sento vessato, si accaniscono su di noi. Mi ritrovo a lavorare con soli 10 posti a sedere, dato che non posso più utilizzare lo spazio esterno a causa dell’ultima diffida. Non sono sufficienti a tenere in piedi l’attività. E tra l’altro, a causa della mancanza di B&b e alberghi, lavoriamo solo a pranzo. Volevamo solo lavorare in modo meno sacrificato – conclude Conversano -, aumentare un po’ lo spazio interno per la cucina. Siamo terremotati anche noi, siamo stati in roulotte e ora in sae. Se non si risolve la situazione l’unica alternativa è andarcene. Non possiamo lavorare così. Qualcuno ci aiuti a risolvere la situazione».
La pergotenda finita nel mirino del Comune
Accanimento sismico....vogliono delocalizzare per poi fare come gli pare..giochi politici burocrazia pedante
In certi casi la burocrazia non dovrebbe esistere e dare a questi operatori la possibilità di lavorare in santa pace.La difficoltà che hanno nello svolgere il lavoro è tale che sarebbe il caso di dare loro un po' di agio
Peccato! Tra l'altro si mangia benissimo in questo ristorante!
Non ci sono parole..... Ma che schifo
Non ho parole davvero è uno schifo sono sempre le persone per bene a rimetterci non va e non va
Umberto non mollate.... Noi siamo solidali con voi!
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La Lega di Salvini, che è al governo, dovrebbe mettere mano allo snellimento della burocrazia. La gente non capisce il perché di tutte queste pastoie che fanno perdere tempo e denaro per l’occupazione e il lavoro. Quindi sono solidale con Km0.
A Pollenza c’è una prestigiosa Ditta che da marzo ha presentato un progetto per un nuovo insediamento. A tutt’oggi il Comune non ha esaminato la pratica. Comunque non ha dato una risposta all’imprenditore, impedendo così il lavoro a nuovi assunti. Anche questo – come a Visso – è uno dei mali meno appariscenti e pericolosi dell’Italia. Il governo si muova quanto prima.
Queste sono imposizioni date da chi non sa cosa vuol dire fare sacrifici per lavorare.
Una struttura leggera, destinata ad ospitare tende ‘retrattili’ in materiale plastico, non necessita di permesso di costruire. La pergotenda della foto non sembra avere quelle caratteristiche di leggerezza e retraibilità.
Se non erro il Sindaco di Visso (dal 2014) è oggi anche un senatore della Repubblica, eletto nelle fila della Lega Nord.
Qualcosa mi dice che del dramma del terremoto importa poco anche ai nuovi governanti.