Dire no agli ospedali unici provinciali, questo l’obiettivo con cui si è costituito il comitato Pro ospedali pubblici Marche, un network di persone che da Pesaro ad Ascoli chiedono un’inversione di rotta sulla sanità pubblica. Con poca fiducia nei movimenti politici, il comitato, che si è costituito il 12 settembre a Civitanova, ha stilato una serie di punti programmatici della propria azione. Fra questi il no alla politica degli ospedali unici, a fronte invece di un potenziamento degli attuali presidi e addirittura la riapertura degli ospedali che sono stati chiusi nella regione nel 2015. Del comitato fanno parte il presidente Carlo Ruggeri, la vicepresidente, la civitanovese Giovanna Capodarca che è anche referente della provincia di Macerata, Nico Barbara per Ascoli.
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Bene!!! Era ora che qualcuno si opponesse a questo sperpero di danaro pubblico … Gli ospedali ci sono che si facciano funzionare.
Nemmeno la legge Balduzzi obbliga gli ospedali unici. Pretendiamo il rispetto dell’articolo 32 della costituzione. COMUNICATO STAMPA
Mercoledi 12 Settembre 2018 a Civitanova Marche,dopo un lungo ed approfondito dibattito, con la presa di coscienza di una apatia generalizzata, preludio ad una rassegnazione inaccettabile da parte della maggior parte delle Istituzioni e gia’ noti pseudo rappresentanti di cittadini, e’ stato fondato il sottoindicato Comitato, a seguito del dramma ospedaliero diffuso in tutto il territorio marchigiano.Dramma che ha precipitato nel baratro la protezione della salute negli ultimi tre anni, con notizie ricorrenti di un futuro peggiore.
PRESIDENTE DEL COMITATO-Sig. RUGGERI CARLO della Prov. di Pesaro. VICE PRESIDENTE:Sig.ra CAPODARCA GIOVANNA della Prov.di Macerata.VICE PRESIDENTE:Sig.NICO BARBARA della Prov.di Ascoli
COMITATO REGIONALE MARCHE PRO OSPEDALI PUBBLICI
NO OSPEDALI UNICI PROVINCIALI
SISTEMA POLICENTRICO SPINTO – Linee cardine –
a-NO ASSOLUTO AD UN UNICO OSPEDALE PER PROVINCIA E AD UN UNICO PRONTO SOCCORSO PROVINCIALE
b- MANTENIMENTO E POTENZIAMENTO DEGLI ATTUALI OSPEDALI, gia’ operativi il primo Gennaio 2016, con Servizi Ospedalieri in parte di eccellenza, e di specializzazioni, ,ma in grossa parte a servizio del proprio bacino di utenza con funzioni di massima ordinarie. Le eccellenze e le specializzazioni e parte delle funzioni ordinarie ,riguarderanno anche casi non trattabili negli Ospedali Minori.Tali Nococomi avranno la caratteristica di Ospedali HUB(in italiano: FULCRO) del territorio, e SERVIREBBERO L’INTERO TERRITORIO PROVINCIALE ED EXTRAPROVINCIALE(Mobilita’ attiva).Tali ospedali HUB dovranno essere forniti di un proprio efficiente Pronto Soccorso .
c-RIAPERTURA IMMEDIATA DEI 13 OSPEDALI CHIUSI NELLE MARCHE nell’anno 2015, che fungerebbero da Ospedali di Base con Servizi Ospedalieri essenziali ed irrinunciabili, sia per ragioni di rapidita’ operativa,sia di equlibrio stabilizzante, sia per impedire inaccettabili assurdita’ di tipo sociale da nomadismo familiare, sia per fare da “filtro ammortizzante ” all’intasamento attualmente drammatico, nel Soccorso e nel Ricovero, degli Ospedali Maggiori.In particolare tali servizi “del tutto minimali” saranno caratterizzati da:
1- Posti letto per acuti di media/bassa complessita’,proporzionati al bacino di utenza
2- Posti letto di lungodegenza e riabilitazione , proporzionati al bacino di utenza
3- Posti letto di dialisi, proporzionati al bacino di utenza
4- Chirurgia day surgery con posti letto dedicati
5- Potes 118, da rafforzare nelle zone montane e disagiate, sempre con medico a bordo
6- Punto di Primo Intervento h24, con medico formato per l’emergenza ad esso esclusivamente dedicato, e con anestesista.
7- Diagnostica Moderna e Laboratorio di Analisi di Urgenza
8- Ambulatori giornalieri,almeno tre volte settimanali per specialita’, escluso SOLO i giorni festivi, mattino e sera.
d- IMPLEMENTAZIONE DI PUNTI DI PRIMO INTERVENTO STABILIZZANTI nelle localita’, sia montane, che collinari, attualmente sprovviste, specie in riferimento alle valide organizzazioni precedenti.
IL PRESIDENTE DEL COMITATO REGIONALE MARCHE PRO OSPEDALI PUBBLICI- Carlo Ruggeri
Menomale che qualcuno comincia a capire che gli ospedali unici sono la disgrazia dei pazienti e famigliari.