Minniti a Macerata con Carancini e l’ex prefetto Preziotti dopo i tragici fatti di inizio anno
«Il Partito democratico torna in piazza per confrontarsi, con gli elettori e con chiunque abbia voglia». Con queste parole Stefano Di Pietro, segretario comunale del Pd, ha presentato la Festa Unità che i dem organizzeranno a Macerata da venerdì a domenica. Quattro i temi principali che verranno affrontati: crisi economica, terremoto, Europa ed elezioni europee, il ruolo dei dem nella politica di oggi. Chiuderà la tre giorni l’ex ministro dell’Interno Marco Minniti. Una delle figure di riferimento per i dem dopo i tragici fatti che a inizio anno hanno sconvolto Macerata: l’omicidio di Pamela Mastropietro e il raid razzista di Luca Traini. «La tradizionale Festa dell’Unità – continua Di Pietro – si è persa come abitudine. Così abbiamo voluto riprenderla, abbiamo voluto riprendere uno spazio: da una parte mantenendo i temi principali della discussione e il ruolo centrale della politica anche nel quotidiano, dall’altra volgendo lo sguardo al futuro. Da qui anche la decisione di chiamarla Festa Unità, sperando che quest’appuntamento possa tornare ad essere una tradizione».
Stefano Di Pietro, segretario cittadino del Pd
Venerdì apertura in piazza Cesare Battisti alle 21 con gli interventi di Stefano Di Pietro e Francesco Vitali, segretario provinciale dei dem. A seguire incontro sul tema “La crisi del modello di sviluppo e le proposte per una ripresa”. Il presidente dell’Istao Marche Pietro Marcolini ne parlerà con i rappresentanti sindacali: Silvia Spinaci (Cisl), Daniel Taddei (Cgil) e Manuel Broglia (Uil). Coordinerà l’onorevole Mario Morgoni. Sabato si parte alle 18 al bar Venanzetti per un focus sul terremoto dal titolo “Dall’emergenza alla ricostruzione”. Parteciperanno Narciso Ricotta, assessore ai Lavori pubblici di Macerata, Angelo Sciapichetti, assessore regionale alla Protezione civile e il governatore Luca Ceriscioli. Domenica si torna in piazza alle 18,30 con “Il Partito democratico e la politica italiana per l’Europa”. Irene Manzi, già segretario della Commissione cultura della Camera e Massimiliano Coccia, giornalista di Radio Radicale ne discuteranno con Simona Bonafè, europarlamentare dem. Si chiude alle 21,30 con “La fase politica attuale e il compito dei democratiti”. Il sindaco di Macerata Romano Carancini introdurrà l’ex ministro dell’Interno Marco Minniti.
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Una volta si mangiava alla festa dell’unità, ora non c’è più trippa per gatti.
L’anno scorso alla Festa si parlò di migranti e di jus soli, quest’anno sembra che non se ne parli. Perché?
Spero non venga nessuno, se non per insultarvi.
Avete rovinato l’Italia.
Le feste del PD sono state un flop in tutta Italia, attraendo giusto un paio di anziani per il panino gratis.
Spero che il vostro partito, pur cambiando nome, scomparirà nel più breve tempo possibile. E con esso, coloro che ne fanno parte.
Tornano appropriate le belle parole di Guido Ceronetti morto oggi:
Con quali azioni invece di canzoni
Chiara faremo la tua notte nera
Terra che bruci, terra che dolori
Tristezza d’uomo, malattia d’uomo?
Fare dolore è tutto il vostro fare:
Se tu hai guardato in una faccia d’uomo
Non fare niente; fare bene è non fare.
BEATI VOI CHE LA CHIAMATE “FESTA”!!!
CHE AVETE DA FESTEGGIARE???
Piazza Cesare Battisti….. non sarà troppo piccola???
Comenque io ci sarò, non mi posso perdere l’On. Morgoni nel ruolo del bravo coordinatore!!!!
Daje regà, mo tutti assieme, Angelo, Ceriscio, do stà Romano?, Via, tacca Mariù:”Fatece largo che passamo noi
sti giovanotti de’ sta Roma bella
semo ragazzi fatti cor pennello
e le ragazze famo innamorà
e le ragazze famo innamorà
Ma che ce frega ma che ce ‘mporta
se l’oste ar vino ci ha messo l’acqua
e noi je dimo e noi je famo
c’hai messo l’acqua
nun te pagamo ma però
noi semo quelli
che j’arrisponnemmo ‘n coro
e’ mejo er vino de li Castelli
de questa zozza società
E si per caso vi è er padron de casa
de botto te la chiede la pigione
e noi jarrispondemo a sor padrone
t’amo pagato e ‘n te pagamo più
t’amo pagato e ‘n te pagamo più
Che ce arifrega che ce arimporta
se l’oste ar vino ci ha messo l’acqua
e noi je dimo e noi je famo
c’hai messo l’acqua
nun te pagamo ma però
noi semo quelli
che j’arrisponnemmo ‘n coro
e’ mejo er vino de li Castelli
de questa zozza società
Ce piacciono li polli
li abbacchi e le galline
perché son senza spine
nun so’ come er baccala’
La societa’ dei magnaccioni
la societa’ della gioventù
a noi ce piace de magna e beve
e nun ce piace de lavora’
Portace ‘nantro litro
che noi se lo bevemo
e poi jarrisponnemo
embe’ embe’ che c’è
E quanno er vino embe’
c’arriva al gozzo embe’
ar gargarozzo embe’
ce fa ‘n figozzo embe’
pe falla corta pe falla breve
mio caro oste portace da beve
da beve da beve da beve da beve
Per Franceschetti. In tempi migliori si sarebbe potuta fare presso gli amici dell’Hotel House.
Eccoli, sono arrivati i sovranisti leghisti e affiliati vari, quelli che fino a ieri sputavano sulla bandiera Italiana, quelli che volevano bruciaLa, quelli che vedevano l Italia e la badiera come male assoluto. Ora vengono a dare lezioni di come si sta al mondo. Salvini diceva che il Tricolore non lo rappresentava e voleva l erba libera ora divende i confini nazionali e si erge a capo capitano ( capitano, mamma mia ) di tutto e del contrario di tutto. NON SO SE AVETE CAPITO, SALVINI VOLEVA CANNE LIBERE, SI DICHIARAVA COMUNISTA E IL TRICOLORE LO SCHIFAVA. Fate un po’voi. W la festa del Pd.
Per Senzacqua. Sovranisti? Gli Italiani che rimpiangono la monarchia sono quattro gatti.
Evolvete, la lega è meno fascista di voi.
..mah..probabilmente, come tutte le ‘ditte’ che si rispettino, quando gli affari vanno male si punta sull’effetto vintage o addirittura retrò; chissà se con loro funzionerà..arimah..!! gv
A Valerio Banci e chi ragiona come lui.Il confronto politico viene mortificato,anzi annichilito, quando si auspica,oltrechè della formazione politica,la scomparsa degli stessi aderenti a quella fornazione.Spero non sfugga che con tale approccio si torna ai tempi precedenti l’arrivo dell’homo sapiens.Vista la prospettiva serve ben altro,ma il clima generale non alimenta grandi speranze.
..chissà quale formazione politica, dal dopoguerra ad oggi, ha sempre auspicato, e ferocemente, la scomparsa della formazione politica ‘avversaria’, oltre che a quella dei propri aderenti, considerando, poi, che il clima generale è sempre quello..!? Ai non posteri, ed all’homo sapiens, forse mortificati o addirittura annichiliti, l’ardua sentenza, ma cambiare prospettiva, per alcuni, è quasi impossibile, ma, forse, il quasi è proprio superfluo!! gv