Matteo Salvini
Il Consiglio dei ministri ha deciso di impugnare la legge regionale che vieta l’inceneritore nelle Marche. A presiedere la seduta il vicepremier Matteo Salvini. Su proposta del ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Erika Stefani, sono state in tutto nove le leggi delle Regioni e delle Province autonome esaminate. Il governo ha deciso di impugnare, per quanto riguarda le Marche, la legge che aveva vietato l’inceneritore previsto nello Sblocca Italia, “in quanto alcune norme eccedono dalle competenza regionali e si pongono in contrasto con la competenza esclusiva statale in materia ambientale”, recita il provvedimento. Non saranno impugnate invece altre due leggi regionali in esame del giugno 2018: “Interventi regionali per favorire la vita indipendente delle persone con disabilita'” e le modifiche fatte al Consiglio delle autonomie locali e al Consiglio regionale dell’economia e del lavoro (Crel).
Sergio Costa
Subito dopo la decisione, il ministro Sergio Costa ha spiegato con una diretta Facebook le ragioni che hanno portato a impugnare la legge. «I contenuti ci convincono – spiega Costa -, ma era obbligatorio impugnarla perché la competenza sull’incenerimento è statale. Quindi deve avere una visione nazionale e non regionale. Se da una parte si impugna, è comunque mio impegno modificare l’articolo 35 dello Sblocca italia. Quello che dice che l’incenerimento può avvenire facendo viaggiare rifiuti su tutto il territorio nazionale. Non va bene, va modificato ma serve una visione di insieme. Quindi prenderò il buono che c’è nella legge regionale, così come il buono che c’è in altre leggi regionali. E’ necessario modificare l’articolo dello Sblocca Italia ed è quello che faremo».
Da sinistra Sandro Bisonni, Angelo Sciapichetti e Francesco Micucci
Immediata la reazione contraria del consigliere regionale Sandro Bisonni, che proprio sabato aveva protestato insieme all’assessore Angelo Sciapichetti per la decisione annunciata dal Governo. «Oggi – dice Bisonni -, alcune leggi regionali sono state impugnate altre no, questo ad ennesima riprova che impugnare o meno una legge regionale non costituisce mai un obbligo ma sempre una scelta per il Consiglio dei ministri. Con questa scelta M5s e Lega nei fatti si dimostrano al fianco di chi vuole proteggere gli inceneritori e gli interessi economici che ruotano attorno al mondo della combustione dei rifiuti».
Da sinistra Andrea Boccia, Roberto Cherubini e Carla Messi
Il Movimento 5 stelle di Macerata però non ci sta alle critiche al governo. «L’inceneritore – scrivono i consiglieri comunali Roberto Cherubini, Carla Messi e Andrea Boccia -, solo ora temuto da Sciapichetti, è voluto dallo Sblocca Italia del suo capetto Renzi contro il quale l’attuale Governo prenderà rigidi provvedimenti al fine di annullare tutte le disposizioni non atte a “sbloccare” l’Italia ma ad accontentare la voglia inquinatrice di Matteo Renzi (che dichiarò pubblicamente che gli inceneritori non fanno male alla salute). La Legge regionale proposta da Bisonni era assolutamente condivisibile, tanto che il M5stelle regionale la votò, dichiarando però pubblicamente, per voce di Peppino Giorgini, la probabile incostituzionalità della Legge stessa. Oggi che il Governo, sollecitato dagli uffici preposti, evidenzia l’incostituzionalità – prosegue il M5s di Macerata -, sia il prode Sciapichetti che il “nuovo esponente del Pd” presentatore della legge fanno una sceneggiata degna dei migliori spettacoli di De Filippo. L’inceneritore deve essere bloccato da una legge del Governo, tutto il resto è teatrino per mantenere poltrone che scottano». I 5stelle maceratesi lanciano anche un affondo sul terremoto: «Andate a fare questi teatrini nelle zone terremotate dove ancora attendono i benefici del grande lavoro fatto»
(Servizio aggiornato alle 19,16)
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