Una delle siringhe rinvenute nella strada tra via Brigata Macerata e Collevario
di Marco Ribechi
Sette siringhe abbandonate in meno di un chilometro e svariate segnalazioni nelle zone vicine. Tre aree verdi molto ravvicinate utilizzate dai tossicodipendenti per l’uso di stupefacenti, a segnalarlo sono vari cittadini stanchi del degrado, che preferiscono mantenere l’anonimato. Le zone sono quelle di contrada Fontescodella (comunemente conosciuta come Gabbetta, la strada che collega via Brigata Macerata con Collevario), il parchetto sotto l’ex Convitto e il parco di Fontescodella. Al centro proprio via Manzoni dove risiede l’uomo arrestato nella notte tra il 24 e il 25 agosto dalle forze dell’ordine (leggi l’articolo). Doveva essere una semplice passeggiata domenicale nella natura per A. M., ma è finita con la costatazione di un’amara verità: contrada Fontescodella, uno dei passeggi più verdi e meno frequentati della città, è luogo di consumo abituale di stupefacenti. Lo segnala il lettore residente in zona che durante una breve camminata ha rilevato e fotografato le siringhe sul ciglio della strada. «Ne ho notate sette in meno di un chilometro. Quelle che ho trovato io sono le più evidenti – spiega A. M. – perchè abbandonate proprio al bordo della strada, non sono andato a cercare nei cespugli ma immagino che ce ne siano molte di più. Erano veramente troppe, per questo ho deciso di fotografarle. Purtroppo questa è un’area verde dove vengono i tossicodipendenti proprio perchè più isolata rispetto ad altre. Bisogna fare qualcosa, non si può lasciare tutto abbandonato così, bisogna riqualificarla anche perchè sarebbe un luogo molto piacevole da frequentare se offrisse delle attrattive, è un bosco in città».
Una delle siringhe trovate sotto l’ex Convitto
Stessa storia nel parchetto sotto l’ex Convitto, la strada alberata in salita che collega via Manzoni a piazza Marconi. Qui in una passeggiata un altro lettore residente in zona, T. D., ha rinvenuto due siringhe appoggiate tra le pietre contenitive del terreno. «Vengono qui a drogarsi, il parco offre un po’ di protezione ma alla fine è anche un’area abbastanza frequentata – spiega T. D. -. Non si può uscire e trovare sempre la solita scena, tra l’altro qui in zona si può facilmente notare un po’ troppo movimento. Chi vive qui da tanto lo capisce subito che c’è un giro strano». Altri lettori segnalano strani movimenti anche nella strada pedonale che da via Batà porta in via Manzoni. «Ci passo quasi ogni giorno – dice M. M. – è impossibile non accorgersene». Infine il parco di Fontescodella, oggetto di svariate segnalazioni durante l’anno e dove in più occasioni le forze dell’ordine hanno fatto dei blitz. «Trovare siringhe nel parco è ormai all’ordine del giorno – dice infine C. A. – è molto triste sia per le vite buttate di chi fa uso di sostanze, sia per noi cittadini che non possiamo più portare i nostri figli a giocare. La situazione va controllata, così non è più tollerabile».
Il parchetto sotto l’ex Convitto
Che schifo .Oltre alla vostra, dovete rovinare anche la vita ad altri.
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Che schifo!!!
che volete che sia nelle grandi citta ci sono signorine, trans e gigolò ogni 100 metri.
Colpa dei rassisti, nasisti e fassisti! A Macerata va tutto bene grazie ai molteplici progetti culturali e di accoglienza che il sindaco e la giunta hanno partorito in questi ultimi anni. Chiaramente tutti rigorosamente pagati con i soldi dei contribuenti
alle prossime elezioni non sbagliate mi raccomando,votate ancora il PD.
Sig Berbanucci perché ora non fa lo sciopero della fame ora anche per le siringhe in strada e per i diritti lesi degli ITALIANI a vivere in una cittá tranquilla, sicura e pulita?? beh giusto, perché è la sua merce umana di “poveri immigrati” ventenni fancazzisti e perseguitati ad alimentare questo casino in cui versa la cittá.
Si raccomanda un giorno di sciopero della fame per ogni siringa ritrovata (…così risolviamo giá una parte del problema)
Il problema delle siringhe abbandonate, spia evidente di un consumo di eroina che, sebbene mai cessato, negli ultimi tempi sta crescendo vertiginosamente, riguarda anche zone centrali di Macerata ed è da lungo tempo ben noto al Cosmari.
Spie del consumo di droga sono non solo le siringhe, ma anche il mannitolo, i farmacisti lo sanno bene.
Si vede palesemente da alcuni commenti come il problema sia ancora più difficile da affrontare di quanto si possa immaginare.
Concordo pienamente con Bommarito e, più che ispirare un insieme di “battutine” sempre e solo a sfondo politico, l’articolo avrebbe dovuto far riflettere sulla gravità del problema, indice di immenso disagio dei nostri figli e della difficoltà delle loro famiglie nel gestire il problema.
Il Cosmari di certo ci mette del suo!!
In relazione al precedente commento, ovviamente l’articolo deve far riflettere, fa riflettere eccome, di più, spaventa e proccupa da morire chiunque lo legga che abbia figli in età scolare e non solo!!
Ritengo però che la facilità con cui la droga può essere reperita a macerata, documentata e dimostrata in più di un articolo anche a livello televisivo nazionale, non aiuti affatto! Suppongo che disporre di qualcosa di “proibito” cosí a portata di mano, alla portata di tutti, anziché doversela andare a procurare espressamente, aggravi e potenzialmente espanda il problema.
Da questo punto di vista il proliferare degli spacciatori stranieri condotti sulle nostre strade da politiche criminali è un dato di fatto, non è scherno politico.
Il disagio che si respira dietro l’apparente scherno politico è concreta realtà.