Bando periferie, la rabbia di Carancini:
«Così il governo scippa i Comuni»

MACERATA - Il sindaco replica a Lega e 5Stelle dopo lo stop che ha fermato anche il finanziamento per il centro fiere di Villa Potenza. «Un mare di bugie, non sanno neanche distinguere una riqualificazione da una nuova opera». Sui senatori dem che hanno votato favorevolmente: «Grave errore, stendiamo un velo pietoso»

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Romano Carancini

 

«La cruda realtà di quanto sta accadendo è che questo governo non trova i soldi per mantenere le proprie promesse elettorali e li “ruba con destrezza” andando a prenderli dove ci sono e in questo caso ai comuni. Il famoso gioco delle 3 carte che credo sarà ripetuto nei prossimi mesi in vista della legge di bilancio per altre fantasmagoriche promesse». Romano Carancini, sindaco di Macerata, risponde per le rime al deputato leghista Tullio Patassini sullo stop al Bando periferie che ha fermato anche il finanziamento per il centro fiere di Villa Potenza. Replica anche per il senatore del Movimento 5 stelle, Mauro Coltorti, che oggi aveva definito il progetto maceratese «uno sperpero di soldi pubblici». «Ne parla senza conoscerlo – dice Carancini -, è una riqualificazione per un centro che non ha nulla a che fare con quello di Pesaro. Ci si svolgono molte iniziative con più di 70mila presenze l’anno». 

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Un’immagine del progetto per il nuovo centro fiere di Villa Potenza

Al governo legastellato, definito dal sindaco “il governo delle 3 carte”, Carancini risponde punto punto. «Non è vero che le risorse del Bando periferie erano per pochi. I cittadini beneficiari sono circa 25 milioni cioè la metà della popolazione italiana. Non è nemmeno vero che non ci sono risorse per altri comuni al di fuori dei 96 capoluogo di provincia: il bando “aree degradate”, a cui tutti i comuni italiani potevano partecipare alla sola condizione che gli stessi avessero potuto segnalare all’interno del proprio comune un’area degradata, ha messo a disposizione circa 350 milioni di euro per circa 180 progetti».

Carancini entra anche nel dettaglio dei finanziamenti («3 tranche, 500 milioni per i primi 24 comuni firmate a marzo 2017 e un milione e 600mila euro per altri 96 progetti, tra cui Macerata, con convenzioni firmate a dicembre 2017» e di come funzionano gli avanzi di bilancio. «Il bando periferie sono risorse statali – spiega -, che lo Stato dà ai Comuni per le periferie da recuperare. Mentre gli avanzi dei comuni sono risorse che già sono degli enti». Per Carancini infine le sentenze della Corte costituzionale, invocate dalla Lega, non hanno nulla a che fare con il bando. «Una sentenza dice che, a livello di singolo comune, deve essere sbloccato tutto l’avanzo possibile ed è un principio che nulla a che fare con le risorse che lo Stato si è impegnato a corrispondere ai comuni. L’altra invece che le risorse per investimenti messe a disposizione dallo stato in settori in cui la competenza è concorrente con le regioni (ricerca scentifica, protezione civile, governo del territorio, grandi reti di trasporto e innovazione produttiva) devono avere l’Intesa in Conferenza Stato Regioni. Le risorse per la rigenerazione urbana delle periferie, voluto dallo Stato su materia ambientale, non è materia concorrente ma se anche la volessimo considerare tale, sarebbe sufficiente un veloce passaggio in Conferenza Stato Regioni e la situazione verrebbe risolta nell’interesse dei 25 milioni di cittadini che abitano quelle città». Al senatore Coltorti invece Carancini ricorda che «il progetto non prevede un nuovo centro fiere ma una riqualificazione. Dovrebbe prima leggerlo. Quello è un punto di valore commerciale e aggregativo. Nel progetto c’è anche la riqualificazione dell’asta fluviale del Potenza, un miglioramento in qualità della struttura e delle tante fiere che ci si tengono. Non è un bando per i centri produttivi ma per le periferie. E quando parla di collegamento con la superstrada – conclude – dovrebbe ricordarsi che è già finanziato».

Ultima stoccata per i senatori del Pd, che hanno votato favorevolmente all’emendamento della discordia. «Concludo sul voto favorevole dei senatori del Pd al blocco delle risorse dei progetti sulle periferie – dice Carancini -. Va steso un velo pietoso per il grave errore commesso, che naturalmente non aiuta la credibilità del partito, ma che confido venga smentito alla Camera. Questo è un dato di fatto ma ciò che resta è il forte rischio che la nostra città, indipendentemente dalla appartenenza politica, perda una opportunità che aspettava da decenni».

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Anche l’assessore regionale Moreno Pieroni insieme al consigliere Boris Rapa del gruppo consiliare Uniti per le Marche intervengono sulla questione. «Abbiamo presentato una mozione al Consiglio regionale per il ripristino dei fondi stanziati per il recupero e la riqualificazione delle periferie nelle città di Ancona, Fermo, Macerata, Pesaro e Urbino che con il decreto Mille proroghe sono stati congelati dall’attuale governo. Gravissimo danno per la nostra regione che ha perso così 40 milioni di euro. Spero – conclude Pieroni – che la mozione venga votata all’unanimità dal Consiglio regionale».

(Fe. Nar.)



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