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Due sindaci e un ex
a tavola sulla ricostruzione:
«E’ tutto da rifare»

MUCCIA - Festa ai giardini nel week end, Mario Baroni riflette con Pietro Cecoli (Monte Cavallo) e Venanzo Ronchetti (Serravalle). E se fosse Ceriscioli il nuovo commissario? Patassini: «A settembre tutto potrebbe cambiare, le relazioni post sisma sono arrivate da tutte le regioni meno che dalle Marche»

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Da sx Venanzo Ronchetti, Pietro Cecoli e Mario Baroni, a Muccia
(ph Anna Maria Cecchini)

 

di Maurizio Verdenelli

A Muccia nel centro martoriato del cratere sismico (“Anche ieri una scossa di magnitudo 3.3” sussurra quasi il sindaco Mario Baroni) sabato, sopratutto, e domenica c’e’ stata quasi la festa del ritorno. Sul palco tutti i successi di Rino Gaetano, e ai Giardini gente come non se ne vedeva dai tempi delle prime scosse del 24 agosto “che a Muccia non avevano fatto paura… prima della devastazione di fine ottobre” racconta ancora Baroni. Pronuba la buona carne di manzo alla griglia mentre il tribute a Rino Gaetano intona “Il cielo e’ sempre più blu”, Muccia ritorna com’era. Con Baroni al tavolo c’è pure Pietro Cecoli, primo cittadino di Monte Cavallo, anch’egli due terremoti sulle spalle. Davanti a loro Venanzo Ronchetti, sceso da Serravalle di Chienti, il ‘sindaco del terremoto’ del 97. Come Gino Bartali anch’ egli intona, a proposito di ricostruzione pesante, il celeberrimo ‘gli è tutto da rifare’. Anzi ‘gli è tutto ancora da fare’. Temono la desertificazione i due sindaci e l’ex ma poi scacciano l’idea: ‘Anche la costa ne avrebbe a soffrire. Le infrastrutture non sopporterebbero un plus eccessivo di popolazione’ . Il pensiero, ad un anno dalla riapertura di parte della zona rossa di Muccia (ma le cose non sono sistanzialmente cambiate) è a settembre, alle novità riguardo alla gestione commissariale, possibile anche la nomina del goverbatore Luca Ceriscioli. Chi e cosa cambiera’? Baroni, Cecoli e Ronchetti (sempre più in bilico tra Bartali e Catone) ci sperano: “Come nel 97 ogni governatore delle regioni colpite dal sisma potrebbe diventare commissario di governo con pieni poteri. Con D’Ambrosio andò benissimo”.

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“Macchè, illazioni giornalistiche. Al Governo si sta ora ragionando proprio di questo. Occhi puntati al 12 settembre ma al momento tutto è in evoluzione” ha affermato ieri con sicurezza in un incontro treiese attorno al recente decreto sul terrremoto il deputato della Lega, Tullio Patassini. Che per due volte ribadisce significativamente come su sua richiesta abbia ottenuto le relazioni post sisma di Lazio, Umbria, Abruzzo… e basta. All’appello mancherebbe solo la regione Marche. Patassini risponde a molte domande da parte di ‘sfollati’ e di tecnici  c’è pure Gianfranco Ruffini, ingegnere di fiducia della diocesi di Macerata che ha gran parte del patrimonio edilizio lesionato. Si parla dell’ inchiesta della Finanza di Camerino. “Mi sono compiaciuto con il comandante” dice Patassini che tuttavia non ritiene all’odg  della serata l’ indagine recentissima della procura generale di Ancona e rimanda a Nicola Gratteri maggiori ‘lumi’ sulle infiltrazioni ‘delle ‘Ndrine. “Il Governo cambierà passo circa la ricostruzione” assicura Patassini. A fine agosto saranno due anni dalle prime scosse ma a guardare il centro di Muccia di mutato c’è soltanto un cratere al posto della montagnola di detriti, finalmente rimossi.

 

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