Il chiostro dell’Abbadia di Fiastra, ora chiuso perché inagibile
di Federica Nardi
Sarà l’incontro tra i cistercensi e il vescovo di Macerata, forse, a dipanare la matassa di voci che darebbero ormai i monaci con le valige in mano, via dall’Abbadia di Fiastra. L’ordine, da parte sua, non conferma né smentisce anche se le difficoltà ormai sono evidenti. E da tempo. Il complesso abbaziale, gioiello nel più ampio parco naturalistico che si estende al confine tra Urbisaglia e Tolentino, è completamente inagibile tranne la chiesa e qualche locale. Il verdetto, dopo che già la fondazione Giustiniani Bandini aveva dovuto constatare che gli uffici non erano più sicuri dopo il sisma, era stato a marzo dei peggiori: inagibilità E, la più grave. Tutto chiuso quindi: chiostro, museo, monastero. I tempi per la ricostruzione sono lunghi e adesso del vasto repertorio di aule e stanze ai monaci resta ben poco a disposizione. Così, se il vescovo non darà rassicurazioni sui tempi (anche se alla base del trasloco potrebbero esserci anche altri motivi, non legati strettamente alla ricostruzione), la data più probabile per la dipartita dei cistercensi potrebbe essere dietro l’angolo: luglio o poco più. Una possibilità che ha allarmato fedeli, commercianti e anche amministrazioni.
Alessandro Massi
Alessandro Massi, assessore di Tolentino, si appella a fondazione e diocesi per non far andare via i monaci, che tra l’altro in Italia sono quasi una rarità (si contano una decina di “case” di monaci dell’ordine di San Bernardo in tutto lo Stivale). «Mi appello perché lo stesso impegno messo dalla fondazione nel 1985 per riportare i monaci all’Abbadia di Fiastra sia messo anche adesso. Fu mio nonno (Roberto Massi, presidente per molti anni della fondazione, ndr) a occuparsene – racconta Massi -, per riportarli dove stavano storicamente. Sono l’ultimo baluardo dell’Abbadia, un tassello fondamentale. Se vanno via anche loro, con i commercianti già in difficoltà, il museo chiuso, niente più festival o matrimoni, rischiamo di veder buttati all’aria 33 anni di lavoro. Mi appello alla sensibilità del vescovo perché mantenga il valore spirituale dell’Abbadia e anche al presidente della fondazione, Sposetti, affinché dia un impulso malgrado le difficoltà del terremoto. Oltre al valore del luogo, lì ci lavorano anche tante famiglie».
Sisma, inagibile l’Abbazia di Fiastra: monastero chiuso ai visitatori
L’Abbadia di Fiastra fiorisce: nuova area camper e riapertura del chiostro FOTO/VIDEO
L’Abbadia di Fiastra ferita dal sisma, “restaureremo mille anni di storia”
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Caro Alessandro, non ci fermiamo ad un appello in onore di quel gran signore che era tuo nonno e che ho avuto l’onore e il piacere di conoscere e frequentare in alcune occasioni. Spingiamoci oltre e denunciamo chi c’è dietro questo massacro e scopriamo ufficialmente (cosa che si vocifera ampiamente)chi tira le fila di questo scempio e a favore di chi.
Speriamo che con la scusa del terremoto non lo fanno passare per inagibile e poi, dopo che sono andati via tutti, lo sistemano per farci un centro di accoglienza per extra comunitari!!!
Senza nulla togliere a quella gente, un gioiellino come quello,è peccato mortale strapparlo ai maceratesi.
Ma oggi per il denaro si farebbe questo e molto altro….
Tutta la mia solidarietà per far sì che rimangono i monaci cistercensi ma piacerebbe sapere chi sono quelli che remano …