di Laura Boccanera
L’angelo del muro è terminato. A poche ore dall’inaugurazione della nuova opera di street art che colora da qualche giorno la parete di un palazzo a Montecosaro, il consigliere comunale di Civitanova Pier Paolo Rossi manifesta il proprio rammarico per la migrazione del collettivo Anime di strada. L’associazione infatti, nata a Civitanova, aveva organizzato in passato gli interventi di street art sulle pareti dei palazzi del quartiere San Marone e quello in omaggio ad Annibal Caro in via Trieste. L’associazione ha anche vinto un bando per interventi di street art sui container delle zone terremotate da cui poi è nato anche un video documentario. Un’opportunità sfumata per la città secondo Rossi a causa del cambio di amministrazione che non ha consentito ai ragazzi di Anime di Strada di continuare a lavorare su Civitanova, costringendoli a trovare “nuove strade”, appunto. E con un post su Facebook, accompagnato da una foto della nuova opera del duo spagnolo PichiAvo, Rossi commenta: «Guardo con ammirazione ciò che “Anime di strada” ha dovuto trasferire a Montecosaro, perché a casa loro non è più possibile. E’ una colpa aver avuto la fiducia di una amministrazione di sinistra? Evidentemente per qualcuno sì. E’ una colpa, sicuramente, non permettere di continuare un progetto che ha portato arte e bellezza in luoghi irrisolti della nostra città. “Anime di strada” va avanti, nonostante i ruffiani di corte».
Rossi aggiunge poi che trova incomprensibile il fatto che per il lavoro di questa associazione non si sia trovato uno spazio: «Altri progetti e festival di gente vicina alla sinistra sono proseguiti, basti pensare a Cartacanta e allo stesso Rive, non si capisce l’ostracismo su Anime di strada se non con il fatto che magari davano fastidio a qualcuno».
«Siamo contenti che il nostro progetto si sia aperto al territorio, non doveva per forza rimanere radicato a Civitanova – spiega Stefano Ferretti, il presidente di Anime di strada – Abbiamo lavorato anche a Pievetorina e a Montecosaro i rapporti erano consolidati da tempo per fare un intervento di riqualificazione urbana. Spiace certo non poter terminare un lavoro iniziato a Civitanova. Montecosaro per noi non è stato assolutamente un ripiego, abbiamo avuto richieste anche da altri comuni e qui ci siamo trovati benissimo, un’accoglienza quasi commovente. Abbiamo capito però che a Civitanova non c’è l’interesse a portare avanti questo progetto. Abbiamo ormai quasi un anno fa protocollato una richiesta al sindaco per un incontro ma non ci ha mai ricevuto e abbiamo avuto un incontro con l’assessore Gabellieri lo scorso ottobre e congedandosi ci riferì che ci avrebbe fatto sapere, ma non è avvenuto nulla. Abbiamo colto un disinteresse».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Non è forse,
l’angelo, una sorta di figura approssimativa,
una figura intravista, o vista un istante, un uomo
della mente, un’apparizione apparsa in
apparenze tanto lievi a vedersi che appena
volgiamo le spalle, subito, ahi subito, svanisce?
Invece l’angelo de Montecò è rompicojoni pessempre…
Ma Jete a fatigà invece di imbrattare tutto quello che c’è da svernicià. Ma fate rientrare l’arte figurativa dentro le intimità che gli fanno da cornice e ne esaltano le virtù se ce l’hanno. Ogni volta che vedo certe sconcezze da art street mi sembra di dare un pugno in un occhio. Ne avessi mai vista una che non sbatte con il circondario. Forse è questo che c’è d’artistico, come l’olio che non si mescola con l’acqua? Dov’è andata a finire l’arte dei madonnari che veramente emozionavano e i cui disegni venivano poi trascinati via dalla pioggia come a dire che tutto ciò che è bello è destinato a raggiungere il Paradiso dei Santi disegnati. Meglio la stronzata che ho scritto che vedere certe mostruosità dipinte sui muri, sempre più grosse poi.Ah, una curiosità, non vedo l’influenza di Morden Gore, il più grande artista vivente dentro le mura di Macerata, a chi vi rifate o siete proprio Anime di strada che non riescono a perdersi? Comunque a Macerata se non vi fate fregare dal granne Morden, Carancini sgancia. Lui è un amante di questa forma d’arte, anche se ogni tanto è costretto vox populi a sbiancà tutto nantra orda.
Un vero capolavoro.Andrò a vederlo da vicino.