«Non ci sono altre alternative alla Pieve che non sia il polo di Montecosaro». Così il sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica risponde a giorni di distanza alle parole del Governatore delle Marche Luca Ceriscioli che in occasione dell’inaugurazione della camera di criocongelamento dell’ospedale è tornato sull’argomento ospedale unico. In quell’occasione il presidente della Regione ha sottolineato di non essere l’interlocutore idoneo con cui interloquire per la revisione della localizzazione. I sindaci della costa infatti volevano rivedere Ceriscioli, ma questi ha sottolineato che se si vuole rivedere la decisione assunta dalla conferenza dei sindaci è a questa che occorre rivolgersi. «Apprendo che il presidente Ceriscioli ha definito un “inutile viaggio della speranza” la richiesta fatta dal sottoscritto, congiuntamente ad altri sei sindaci del territorio, di programmare un confronto sulla sede dell’ospedale unico, una frase che ci è sembrata poco galante. Per cortesia istituzionale abbiamo atteso alcuni giorni con la fiducia di essere ricevuti, ma a questo punto non ci resta che muoverci diversamente e in autonomia. Non ho mai abbassato la guardia sull’ospedale unico, e non lo farò ora che, oltre ai problemi legati a viabilità e ai costi ingenti per far sorgere la struttura alla Pieve, si aggiunge la grave questione dell’inquinamento che non può essere liquidata con sole parole rassicuranti di Carancini. C’è un problema ancora più grande che riguarda la salute dei cittadini e che richiede attenzione e non ulteriori perdite di tempo e perdite di denaro pubblico, soldi aggiuntivi che si richiedono per l’eventuale bonifica. Non ci sono altre alternative alla Pieve che non sia il polo di Montecosaro – ha detto Ciarapica – locazione che ha una sua logica e i suoi vantaggi dovuti alla proprietà dell’area che è già dell’Asur, alla vicinanza con una superstrada già esistente e il casello dell’autostrada, e rappresenta la risposta giusta che va data alla costa la cui popolazione residente sta diventando sempre più numerosa e che ha bisogno di un presidio all’avanguardia e non certo di un solo ospedale depotenziato. Occorre smetterla di nascondere dietro ad algoritmi e tecnicismi le decisioni su un argomento così importante. Caro Ceriscioli, i veri “viaggi della speranza” sono quelli che purtroppo sono costretti a fare le persone in ricerca delle giuste cure, se la Regione non saprà dare risposte concrete ed adeguate».
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Certo lo faranno se dovesse chiudere Villa Pini….
DOSSIER OSP.UN. TUTTA’ LA VERITA’, I RETROSCENA E FINALMENTE LE NUOVE ESPLOSIVE DICHIARAZIONI DI SLY E..(lo saprete solo leggendo il dossier).
Ma in quanti anni si possono realizzare opere complesse come gli ospedali di medie o grandi dimensioni?
Il problema non è per nulla secondario, in quanto in Italia i tempi medi realizzazione di tali grandi opere superano miseramente i 10 anni (quando giungono a termine); e con il superamento degli anni, soprattutto nel passato, il superamento dei costi inizialmente preventivati.
Il vero motivo per il quale in Italia i nuovi ospedali non si fanno in due anni, ma in sei, dieci, quindici è assolutamente un altro. E’ semplicemente e tristemente perché nessuno ci crede, e non si parte dalla prospettiva reale di farlo in due; sembra una banalità, o una tautologia, ma non lo è.
La previsione di tempi medio lunghi innesca un meccanismo che prolunga esso stesso i tempi; si da’ infatti per certo che non sia indispensabile progettare con l’intento dell’imminenza; tutti gli interessati (committenti in primis e poi i progettisti) procedono senza la cura necessaria (“non sarò io ad aprire l’ospedale, sarà il mio successore…”) http://www.quotidianosanita.it/regioni-e-asl/articolo.php?articolo_id=55361
Detto questo, sui tempi si può essere tutti d’accordo, siamo in Italia, costruttori e politici interessati sono italiani, dire il contrario tanto per essere originali è fuori luogo e inopportuno.Chi più e chi meno chi sta mettendo mano a questi OU qualche problema se non ce l’ha adesso sicuramente ce l’avrà in futuro e sempre con il rischio di costruire le classiche cattedrali nel deserto che almeno se venissero tramutate in case popolari dove anche qui qualche parametro andrebbe modificato, sennò trasferiamoci dove gli altri scappano per venire in Italia, così l’occupazione prevista da tempo si accelera e speriamo che chi rimane abbia per lo meno la possibilità di intavolare un discorso con quelli che furono i promotori delle politiche di accoglienza indiscriminate e la disintegrazione delle ataviche culture italiche e pure in cucina dove daremo anzi spero daranno per motivi temporali addio agli spaghetti per i piatti esotici che comunque qualcuno sembra già apprezzare, vedi Kebab, involtini primavera, pane azzimo per una cucina internazionale che a bordo del Titanic 2 se la sognano.
E adesso passiamo all’ospedale unico nel maceratese che oramai vedo sempre e fortunatamente più lontano soprattutto per quelli che oggi a trent’anni stanno bene e che fra trenta potranno ancora godere degli ospedali già presenti, allargati, e sempre più moderni perché prima o poi qualcuno una vera riforma sanitaria che si occupi di sanità, la farà, e soprattutto pensando al pubblico e lasciando ai privati tutta la libertà che vogliono e chi si rivolgerà a loro lo farà per propria decisione e non perché deve aspettare mesi-anni per un esame o una visita. Certo scrivendo questo mi torna in mente il famoso cammello che deve passare nella cruna dell’ago. Tornando all’ospedale unico, chiunque dovrebbe aver capito dei nostri sindaci ( spesso siamo noi che non capiamo loro ) e lo ripeto per l’ennesima volta quello che vuole la gente: un ospedale efficiente con un pronto soccorso efficiente raggiungibile in fretta, possibilmente in auto e non dove ti ci tengono giorni senza darti da mangiare e se sei un povero cristo ti devi affidare alla bontà dei tuoi vicini di sventura che ammucchiati in ogni pertugio e metro libero di corridoio sono tanti. Insomma facciamolo essere per quello che è: un discorso che va fatto sennò Corvatta e Silenzi trovano un motivo per cominciare a dare in escandescenze sapendo anche loro che tutti vorrebbero che per l’intanto tutti gli ospedali ridotti in comunitari, senza pronto soccorsi con medici specialistici in linea vedi Cingoli, Recanati ecc. ecc. doppio, fossero ritrasformati da ospizi in quello che erano prima. Ma perché non ascoltare le persone, quelle che non hanno motivi politici per dire: “ Visto io e Silenzi ( Sig. Visto, che parla ) abbiamo fatto costruire a Civitanova L’OU che se era per Ciarapica figuriamoci avrebbe fatto come con il Palazzetto della Lube che noi abbiamo costruito e adesso sembra che è diventato suo, compresa la squadra”. “ Talaltro, ( parla Sly ), lui era a Kazan a vedere La Lube e so contento che ha perso, mentre io stavo in consiglio comunale a fare qualcosa, adesso sono troppo nervoso per ricordarmi che ma sicuramente … e poi oramai mi conoscete che ca..o volete che dico? Al massimo improvviso o ritorno su cose dette e stradette di cui per il politicamente corretto, neanche posso dire se ci credevo davvero. E poi avete notato, senza di me come assessore al turismo, nuvole tutti i giorni, ahhh ma io l’ho sempre detto: ”
Monte S. Giusto porta giusto. ” Certo, ci ho fatto il sindaco e allora per non rivedere i miei vecchi amministrati e così commuovermi fino a piangere di brutto,ma di brutto di brutto, proprio a scroscio, preferisco fare il giro moooolto largo “.
Io ero sempre stato convinto che essendo la sanità di competenza Regionale, la colpa di tutto questo (o il merito per chi pensa che sia un bene) fosse del PD. Ieri un amico, mi faceva notare (a titolo informativo, non per difendere il PD), come questa manovra sia il recepimento di una legge nazionale.
In effetti facendo una ricerca su internet ho ritrovato un articolo dove il Segretario Regionale del PD Francesco Comi spiega:”La scelta di un ospedale unico per acuti non è un capriccio del presidente, ma è lo stesso DM 70/2015 a prevederlo, nel momento in cui stabilisce che gli ospedali di primo livello sono previsti in un bacino compreso tra i 150.000 e i 300.000 abitanti. La provincia di Macerata ha circa 322.000 abitanti. Può fare eccezione un ospedale con caratteristiche montane come Camerino. Una struttura unica potrà garantire gli standard nazionali di sicurezza, qualità e alta professionalità.”
Comi poi ha detto anche altro per argomentare che comunque il tutto rappresenterà un vantaggio per l’utenza.
La mia conclusione è questa. Il DM di cui parla Comi è del 2015, quindi Governo Renzi. Dunque per chi pensa che questa manovra sia un bene per l’utenza, allora è merito del PD due volte sia a livello Nazionale che Regionale, per chi, come me pensa che sarà un grosso danno per l’utenza sia in termini di servizi sia in termini inutile spreco di denaro pubblico, allora è colpa del PD due volte. Quindi per quanto mi riguarda, la mia considerazione del PD dopo la precisazione del mio amico è ulteriormente peggiorata, visto che ciò che accade nelle Marche, evidentemente accadrà in tutta Italia.
DOSSIER OSP.UN. TUTTA’ LA VERITA’, I RETROSCENA E FINALMENTE LE NUOVE ESPLOSIVE DICHIARAZIONI DI SLY E..(lo saprete solo leggendo il dossier).
Ma in quanti anni si possono realizzare opere complesse come gli ospedali di medie o grandi dimensioni?
Il problema non è per nulla secondario, in quanto in Italia i tempi medi realizzazione di tali grandi opere superano miseramente i 10 anni (quando giungono a termine); e con il superamento degli anni, soprattutto nel passato, il superamento dei costi inizialmente preventivati.
Il vero motivo per il quale in Italia i nuovi ospedali non si fanno in due anni, ma in sei, dieci, quindici è assolutamente un altro. E’ semplicemente e tristemente perché nessuno ci crede, e non si parte dalla prospettiva reale di farlo in due; sembra una banalità, o una tautologia, ma non lo è.
La previsione di tempi medio lunghi innesca un meccanismo che prolunga esso stesso i tempi; si da’ infatti per certo che non sia indispensabile progettare con l’intento dell’imminenza; tutti gli interessati (committenti in primis e poi i progettisti) procedono senza la cura necessaria (“non sarò io ad aprire l’ospedale, sarà il mio successore…”) http://www.quotidianosanita.it/regioni-e-asl/articolo.php?articolo_id=55361
Detto questo, sui tempi si può essere tutti d’accordo, siamo in Italia, costruttori e politici interessati sono italiani, dire il contrario tanto per essere originali è fuori luogo e inopportuno.Chi più e chi meno chi sta mettendo mano a questi OU qualche problema se non ce l’ha adesso sicuramente ce l’avrà in futuro e sempre con il rischio di costruire le classiche cattedrali nel deserto che almeno se venissero tramutate in case popolari dove anche qui qualche parametro andrebbe modificato, sennò trasferiamoci dove gli altri scappano per venire in Italia, così l’occupazione prevista da tempo si accelera e speriamo che chi rimane abbia per lo meno la possibilità di intavolare un discorso con quelli che furono i promotori delle politiche di accoglienza indiscriminate e la disintegrazione delle ataviche culture italiche e pure in cucina dove daremo anzi spero daranno per motivi temporali addio agli spaghetti per i piatti esotici che comunque qualcuno sembra già apprezzare, vedi Kebab, involtini primavera, pane azzimo per una cucina internazionale che a bordo del Titanic 2 se la sognano.
E adesso passiamo all’ospedale unico nel maceratese che oramai vedo sempre e fortunatamente più lontano soprattutto per quelli che oggi a trent’anni stanno bene e che fra trenta potranno ancora godere degli ospedali già presenti, allargati, e sempre più moderni perché prima o poi qualcuno una vera riforma sanitaria che si occupi di sanità, la farà, e soprattutto pensando al pubblico e lasciando ai privati tutta la libertà che vogliono e chi si rivolgerà a loro lo farà per propria decisione e non perché deve aspettare mesi-anni per un esame o una visita. Certo scrivendo questo mi torna in mente il famoso cammello che deve passare nella cruna dell’ago. Tornando all’ospedale unico, chiunque dovrebbe aver capito dei nostri sindaci ( spesso siamo noi che non capiamo loro ) e lo ripeto per l’ennesima volta quello che vuole la gente: un ospedale efficiente con un pronto soccorso efficiente raggiungibile in fretta, possibilmente in auto e non dove ti ci tengono giorni senza darti da mangiare e se sei un povero cristo ti devi affidare alla bontà dei tuoi vicini di sventura che ammucchiati in ogni pertugio e metro libero di corridoio sono tanti. Insomma facciamolo essere per quello che è: un discorso che va fatto sennò Corvatta e Silenzi trovano un motivo per cominciare a dare in escandescenze sapendo anche loro che tutti vorrebbero che per l’intanto tutti gli ospedali ridotti in comunitari, senza pronto soccorsi con medici specialistici in linea vedi Cingoli, Recanati ecc. ecc. doppio, fossero ritrasformati da ospizi in quello che erano prima. Ma perché non ascoltare le persone, quelle che non hanno motivi politici per dire: “ Visto io e Silenzi ( Sig. Visto, che parla ) abbiamo fatto costruire a Civitanova L’OU che se era per Ciarapica figuriamoci avrebbe fatto come con il Palazzetto della Lube che noi abbiamo costruito e adesso sembra che è diventato suo, compresa la squadra”. “ Talaltro, ( parla Sly ), lui era a Kazan a vedere La Lube e so contento che ha perso, mentre io stavo in consiglio comunale a fare qualcosa, adesso sono troppo nervoso per ricordarmi che ma sicuramente … e poi oramai mi conoscete che ca..o volete che dico? Al massimo improvviso o ritorno su cose dette e stradette di cui per il politicamente corretto, neanche posso dire se ci credevo davvero. E poi avete notato, senza di me come assessore al turismo, nuvole tutti i giorni, ahhh ma io l’ho sempre detto: ”
Monte S. Giusto porta giusto. ” Certo, ci ho fatto il sindaco e allora per non rivedere i miei vecchi amministrati e così commuovermi fino a piangere di brutto,ma di brutto di brutto, proprio a scroscio, preferisco fare il giro mooooolto largo “.
Iacopini, prima di applicare questa legge, anche il più imbecille dei politici dovrebbe capire che prima bisogna costruire li famoso ospedale unico o presidi ospedalieri di II livello, con bacino di utenza compreso tra 600.000 e 1.200.000 abitanti e poi eventualmente, cosa di cui sono assolutamente contrario e non sono il solo ma penso in compagnia di milioni di persone se si informerebbero e sapessero di più di questo DM 70/2015 , cominciare a depotenziare o chiudere ospedali, pronti soccorso e creare ospedali di lunga degenza solitamente per anziani che diventano degli ospizi veri e propri dove magari scaricare il vecchio genitore. Poi riducendo i posti letto per acuti si dovrebbe perlomeno tenere conto che ogni anziano può improvvisamente ammalarsi e avere bisogno di cure presso l’ospedale unico dove ci sono tutte le specialità sanitarie e medici connessi. Per non parlare poi di infarti, ictus, embolie ecc. che andrebbero curate con la massima urgenza e anche queste nell’ospedale unico o di II livello se si preferisce chiamarlo così che magari sta a 100 km o a una due ore di distanza. Detto questo è detto tutto. Incapienza di letti, dottori, infermieri, assistenti vari rendono la sicurezza delle cure e il rispetto della dignità umana una mera illusione.