Il murales nel sottopasso di Borgo San Giuliano
Con il festival Ratatà alle porte (inizia il 12 aprile), arriva l’interrogazione in Consiglio sui murales realizzati nell’ambito del festival che l’anno scorso avevano scontentato alcuni maceratesi. E anche sui finanziamenti che la manifestazione riceve sia dal Comune che da altre istituzioni come Unimc, Accademia e Gus. Primo firmatario Andrea Marchiori (Forza Italia). A seguire i consiglieri Riccardo Sacchi, Deborah Pantana (sempre FI) e per Gruppo Idea Macerata Marche 2020 Francesco Luciani. Nel mirino le opere realizzate in Galleria del Commercio e nel sottopasso di borgo San Giuliano.
Il primo punto sollevato dai consiglieri è che il Ratatà, l’anno scorso, aveva l’autorizzazione per realizzare murales solo nei sottopassaggi di Borgo San Giuliano e del Convitto e nella parete che affianca la scala del mercato delle Erbe in via Armaroli. Un’altra opera invece, per cui era stata chiesta l’autorizzazione (negata dal Comune) è stata comunque realizzata in Galleria del Commercio. Un lavoro «di dubbio gusto – dicono i consiglieri – sia per le rappresentazioni che per il contesto, peraltro dipingendo immagini riconducibili alla religione, alla congiunzione carnale, ai demoni». Marchiori aveva chiesto di rimuovere l’opera «senza ricevere – dice – però, alcun riscontro né chiarimento». L’ordinanza di rimozione immediata era scattata invece per i murales nel sottopasso del Convitto, che erano stati imbiancati dalla stessa associazione che organizza il festival. Sempre sui murales i consiglieri obiettano che rispetto ai bozzetti presentati per l’autorizzazione «le opere non hanno alcune attinenza. Le rappresentazioni sono completamente sfuggite ad ogni controllo di gradimento da parte dell’istituzione cittadina». Tra queste quella che compare nel sottopasso che conduce al Duomo. «Oltre al discutibile valore artistico e alla scarsa attinenza dei soggetti rappresentati con il contesto urbano – dicono i consiglieri – contempla anche l’immagine di una croce spezzata che determina un evidente turbamento per il passante dato anche che tale sottopasso conduce alla Cattedrale».
Da qui le richieste all’amministrazione: «Sapere se l’associazione Ratatà ha rendicontato le spese del 2017, con indicazione anche dei contributi ricevuti come donazione o compartecipazione da altri soggetti (tra i quali Unimc, Abamc e Gus). Se l’amministrazione intende finanziare la manifestazione e in che misura», «se l’amministrazione ha adottato provvedimenti rispetto alla realizzazione dell’opera in Galleria del commercio, la cui autorizzazione era stata negata» e infine «se l’immagine della croce spezzata nel sottopasso di Borgo San Giuliano debba essere mantenuta».
Torna il festival “Ratatà”, quattro giorni di fumetti e arte
Basta un'espressione come "congiunzione carnale" per definire l'epoca mentale di chi sta parlando.
Questo accanimento da parte dei consiglieri contro una manifestazione culturale rasenta ormai l'ossessione fobica e scade nel ridicolo.
Congiungimento carnale. Ehm
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“Speriamo che finita la nostra opera di pulizia i cittadini maceratesisiano in grado di riportare al sottopoasso ai suoi antichi fasti”.Questo scrissero sulla stampa i ratatini dopo che,a furor di popolo, dovettero dare diverse mani di bianco per coprire l’orribile imbrattatura nel sottopassaggio del convitto realizzata e pagata per l
Edizione del 2017 di RATATA’. Insomma fecero del sarcasmo gratuito; vietato vietare il loro motto? No, Vietato dissentire. Cari ratatini,
fatevi un giro a un vero festival di arte indipendente tipo il nesxt di Torino, poi ne riparliamo se la vostra è arte o un costo sociale da sostenere per essere cancellata.In più, per sollazzare l’Andreani qui sopra, per il quale CONGIUNZIONE CARNALE è locuzione oscurantista( suggerisca, la prego, locuzione a lei più gradita che si dovrebbe scrivere in un atto ufficiale), prego si apra link in calce, troverà pane per i suoi denti , lui che è ggiovane ,e vedrà un ” Macertata fottiti” disegnato a caratteri cubitali sullo stesso muro da mano esperta, dopo pochi giorni dall’ imbiancatura dello stesso sottopassaggio effettuata ob torto collo dai ratatini del 2017.
Andreani pendo dalle sue labbra, ci illumini e porti la luce nell Oscurità come un novello Odino.
https://www.cronachemaceratesi.it/2017/05/16/fuck-macerata-writers-colpiscono-ancora/962587/
sono oggettivamente inquietanti.
Buongiorno. Nicola Alessandrini, uno degli organizzatori del festival Ratatà.
Per correttezza informativa vorrei segnalare la totale inesattezza di alcuni punti dell’interrogazione e di rimando nel sottotitolo dell’articolo.
Il Ratatà festival non riceve finanziamenti ne da UniMc, ne da Accademia delle Belle Arti, ne da Gus.
Il rapporto che abbiamo con Università e Accademia non è di stampo economico, ma, dato il valore culturale dell’iniziativa, abbiamo attivato per il secondo anno consecutivo la possibilità di far avere crediti formativi agli studenti che volessero fare uno stage all’interno del festival e nelle sue fasi di preparazione.
Con il Gus abbiamo una piccola ma importante collaborazione per questo anno di festival: un laboratorio di disegno rivolto a richiedenti asilo e cittadini italiani. L’impegno del Gus, oltre a quello di sostegno “morale” e logistico è quello di rimborsare DIRETTAMENTE e previo documentazione il viaggio dell’artista (autobus Siena-Macerata) ed i materiali utili al laboratorio.
Resto in attesa di ulteriori chiarimenti.