Il tavolo degli interventi
Francesca D’Alessandro
di Marco Ribechi
(foto di Fabio Falcioni)
Un centro storico malato terminale, luogo di spaccio e desertificato dalla crisi e dalla gestione inadeguata dell’amministrazione comunale. Questo è il quadro che emerge dall’assemblea organizzata da Macerata nel Cuore nelle sale dell’hotel Claudiani dal titolo “Un faro sul centro storico di Macerata” e moderato da Francesca D’Alessandro. Si sono susseguiti gli interventi di Giuseppe Pezzanesi, sindaco di Tolentino, Giuseppe Rivetti, professore di diritto tributario, Carlo Cambi, giornalista e scrittore, Barbara Cacciolari, imprenditrice e vice coordinatrice regionale di Forza Italia e di alcuni consiglieri comunali d’opposizione. Il focus sui cambiamenti avvenuti nel centro di Macerata e le dure condizioni a cui è sottoposto il commercio cittadino. Tra il pubblico molti negozianti maceratesi.
Giuseppe Pezzanesi
Ad aprire gli interventi il sindaco Pezzanesi con alcune considerazioni sul significato di fare politica: «L’Italia si sta squalificando a tutti i livelli – spiega il primo cittadino di Tolentino – servono santi, uomini che mettano l’interesse della collettività davanti al proprio. Serve un terremoto politico che scardini i vecchi modi di fare politica. Ci lamentiamo dei giovani ma non hanno chi li guida, stiamo preparando per loro cibi avvelenati, non si può insegnare loro che la politica è un modo per sistemarsi. Dobbiamo poter eleggere i nostri rappresentanti, mettere meno soldi nelle tasche di chi comanda essere guidati non dal vile denaro ma dal benessere collettivo». Secondo Rivetti, docente di Unimc, deve essere la visione a guidare la politica: «Le scelte singole, prese senza uno sguardo profondo lasciano il tempo che trovano, bisogna capire quale impatto può avere una scelta nel futuro, sia a livello economico che sociale. Quando un negozio chiude tutta la società deve interrogarsi su questi mutamenti. Voglio riportare dei dati interessanti, Macerata è tra i primi 20 capoluoghi italiani con il più alto numero di immigrati che vivono in centro e allo stesso tempo è tra i primi 20 per appartamenti non occupati da residenti. Senza una popolazione residente è difficile che si sviluppi un commercio di servizi».
Carlo Cambi
Ad accendere la miccia il giornalista Carlo Cambi: «Le prime due imprese maceratesi sono l’Università e il Gus (con 28 milioni di fatturato sulle sfortune altrui). Infatti vediamo che si sta creando un centro di studenti e immigrati a cui viene dato esclusivamente il servizio di comprare birre a un euro nei circoli Arci. Il centro è diventato un luogo di spaccio, di incuria. Abbiamo l’emergenza della popolazione più anziana d’Italia e non ci sono servizi per gli anziani. Non ci sono spazi per i bambini, la politica culturale non esiste. In ogni azione dell’amministrazione, dal polo scolastico delle Casermette al fallimento del progetto delle piscine fino al recente recupero del centro fiere annunciato proprio oggi (leggi l’articolo) c’è un progetto di parchi commerciali. E’ nel Dna dell’amministrazione la distruzione del commercio in centro».
Barbara Cacciolari
Secondo Barbara Cacciolari il problema è anche strutturale: «E’ una malattia che attacca tutti i centri d’Italia ma non si può procedere a un recupero senza leggi nazionali e regionali – spiega Cacciolari – Il commercio è amministrato da persone sorde, che non lo conoscono. Questo è chiaro quando vedo lo Sferisterio addobbato con due cervi comprati al supermercato invece che farlo risplendere di luci e colori per le feste natalizie».
La chiusura spetta ai consiglieri di opposizione. Per Riccardo Sacchi il problema è legato alla sicurezza e all’ampia presenza di immigrati: «Senza residenti si sfascia la rete di controllo – spiega il consigliere – in due mesi sono state arrestate 26 persone per spaccio. Servono incentivi, ho contato 75 negozi chiusi». Per Maurizio Mosca invece il problema è anche organizzativo: «Nessuno fa l’imprenditore di Macerata, non viene sviluppato un brand. Le persone che ci governano sono anche brave persone ma hanno il problema che credono che nessun altro possa esprimere delle ragioni, non sentono e non ci vogliono sentire».
Tra il pubblico alcuni consiglieri di opposizione
Cosa vi aspettavate?? Ce l'avete messa tutta per ridurla cosi.
Fosse solo Macerata ....... anche altri centri della provincia versano nelle stesse condizioni......
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Sono molto d’accordo.
Il commercio in centro si è suicidato e non si accampino scuse.A parte le vecchie nobiliari abitazioni perchè vivere nelle topaie del centro?Grande spaccio,forte richiesta.E come al solito tutti bravi a parlare,ma quando tocca a loro……………!!!!
Le attività commerciali a Macerata funzionano benissimo. Si sono, come dire, delocalizzate o centralizzate fuoricentrandosi. Abbiamo nel centro storico tutte le attività di spaccio di droghe di ogni tipo con annesse tutte le attività ad esso collegate come vendita d’alcool, siringhe e cartine. Tutte le altre, esclusa qualche eroica impresa, sono state trasferite in periferia. Quindi da un punto di vista economico mi sembra che ci si possa accontentare. Seppoi vogliamo parlare di una economia commercial-political-socialel a carattere globalizzantel, mi sembra che nel sottotitolo, due motivi che magari non saranno gli unici, vengono riportati in maniera ben chiara e già parecchie volte specialmente al primo che va sotto l’appellativo di ” amministrazione comunale “, siano già state imputate forse a torto, sua, e forse a ragione dei molti oppositori, la colpa degli eventi passati, presenti e futuri perché sarebbe un illusione credere che le cose non continuino ad andare nella stessa direzione già largamente impostata. Per il secondo, il Xxx, meglio lasciar perdere sennò c’è da ritornare alla prima causa ” comun comunella ” per la parte che gli aspetta nella premessa ad un sermone dissocial-economical-finanzial che sarebbe un po’ lungo ma soprattutto del tutto inutile in quanto ben conosciuto.
Come mai non ci sono amministratori di Macerata?
In compenso c’è il sindaco di Tolentino x parlare dei problemi di Macerata,destra docet…..
Come dice Maurizio Mosca “… Le persone che ci governano sono anche brave persone ma hanno il problema che credono che nessun altro possa esprimere delle ragioni, non sentono e non ci vogliono sentire.”
Ci mancherebbe altro, dopo tutte le capronate che hanno fatto nei passati mandati sono stati RIELETTI .
Quindi è normale che si sentano autorizzati a continuare a fare capronate senta ascoltare la più logica ragione.
A questo punto la colpa non è di loro ma chi li hanno votati.
Siamo in democrazia e la maggioranza ha ragione.
E’ davvero bizzarro che Pezzanesi intervenga ad un incontro sui problemi di Macerata mentre nella sua città, da mesi, rifiuta occasioni pubbliche di dibattito e confronto!